Antonella Clerici, un'ottima annata. "Ero sempre troppo. Alle ragazze dico: non siate perfette" - la Repubblica

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Antonella Clerici, un'ottima annata. "Ero sempre troppo. Alle ragazze dico: non siate perfette"

Antonella Clerici, un'ottima annata. "Ero sempre troppo. Alle ragazze dico: non siate perfette"
La conduttrice ha chiuso 'È sempre mezzogiorno' con il record di oltre il 18% di share. Tornerà in autunno con l’appuntamento in cucina e con una nuova edizione di 'The voice senior' 
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Al pubblico ha confessato tutto, «coliche e corna» comprese. Antonella Clerici si definisce «una provinciale», è convinta che sia il segreto del suo successo. «So cosa piace al pubblico, sono una di loro» spiega la conduttrice, «non penso che ci si debba trasformare quando si va in tv, bisogna essere se stessi, farsi conoscere per quello che si è». Ha chiuso la stagione di È sempre mezzogiorno con un record di ascolti, oltre il 18% di share. Tornerà in autunno con l’appuntamento in cucina e con The voice senior

Mara Venier ha detto che smetterà solo quando il pubblico smetterà di seguirla. La pensa così anche lei? 
«Uno sente quello che ha da dare. Col nostro lavoro puoi non andare in pensione. Guardi Vasco Rossi, ha 70 anni, l’artista non ha età. Se penso al vestito indossato a Sanremo nel 2010, alla mia età non lo metterei più. Ma lo spirito non è cambiato». 

Venier è stata sua ospite, e scherzando, guardando un bel giovane cuoco, lei le ha detto: “Non abbiamo più l’età”.
«Mara ha energia da vendere, io no. Quando vedo un bel ragazzo lo penso per mia figlia. Lei è una forza della natura: è venuta da me, aveva fatto la sua Domenica in, la domenica successiva era in diretta. Io sono più pigra, sono una compagnona ma mi piace vivere un po’ fuori dal mondo, ho pochi amici vip». 

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A 70 anni si immagina in tv?
«No, ma mai dire mai. Faccio un quotidiano, è diverso da un programma settimanale. Il mio sogno proibito sarebbe fare nella casa nel bosco un talk stile Oprah Winfrey, intervistare gente che piace a me». 

Chi ha il pubblico femminile dalla sua parte ha vinto: quindi lei è una vincitrice?
«Non mi metto in competizione, sono una donna piacente con i suoi difetti. Se sono fuori forma lo dico, il rapporto col pubblico è diretto. Credo che tutta Italia conosca i miei disturbi per la menopausa. E bisognerebbe parlarne di più, non c’è niente da vergognarsi. Le mie spettatrici sono cresciute con me: anche a me cedono parti del corpo che prima stavano su. Mica sono diversa dalle altre». 

L’empatia è tutto?
«Se fai questo lavoro è la cosa più importante. Anche dietro le quinte ho bisogno di costruire squadre che mi somigliano: la parola “famiglia” è abusata ma siamo felici di lavorare insieme». 

La prossima stagione la aspettano “È sempre mezzogiorno” e “The voice senior”: un po’ poco?
«Col direttore Stefano Coletta parliamo molto, ma per me è giusto. Se vogliamo fare uno speciale, È sempre mezzogiorno può diventare Mezzanotte a Natale. Mi concentro nel fare bene in quello che faccio. Non voglio essere la più ricca del cimitero. Il vantaggio dell’età è che non devi dimostrare tutte le volte che sei bravo, lasciamo spazio anche ai conduttori». 

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Appunto: ne vede in giro?
«Bisogna far crescere le nuove generazioni. Nel cinema c’è ricambio, in tv meno. Non mi faccia parlare delle donne, non voglio fare torti. Tra gli uomini vedo Alessandro Cattelan, è legato alla contemporaneità». 

Rifarebbe Sanremo?
«Prima di chiudere la carriera mi piacerebbe. Quelli di Amadeus sono perfetti, con il contratto biennale ha costruito un progetto. Io non sono un bravo direttore artistico, penso allo show». 

A Dogliani nel 2019 ha raccontato che alcuni cantanti non parteciparono al suo Festival di Sanremo perché secondo loro “sapeva di sugo”. 
«Sono fiera di sapere di sugo. Certo non li inviterei più». 

I programmi che la rappresentano di più?
«Il mezzogiorno e Ti lascio una canzone». 

Alle donne si chiede di essere perfette: il rapporto con l’età?
«Ho avuto successo grazie alla mia imperfezione. Alle ragazze dico: siate imperfette, diverse, anzi uniche, come dice la meravigliosa Drusilla Foer. Io ero sempre troppo: troppi chili, troppo riccia, troppo bionda. Poi studiate, non si può fare tv con l’ignoranza. Per condurre, la cultura non è un optional, devi saper coniugare i verbi». 

Sua figlia Maelle è affascinata dalla tv?
«Per niente, è riservata. Sullo studio sono una mamma terribile, le ripeto: la cultura è libertà, specie per una donna. Oggi si sentono tutte influencer, di Chiara Ferragni ce n’è una. I miei hanno fatto dei sacrifici per farmi studiare e ho usato questa fortuna. Maelle è molto brava a scuola, deciderà cosa fare».

Ha lasciato Roma per trasferirsi col suo compagno Vittorio Garrone. Bilancio?
«Sono stata lungimirante, era la fine del 2018, poi è arrivato il covid. Il bosco ci ha salvato. Ho capito il valore delle cose, è una scelta che rifarei domattina. Dopo i canti sui balconi non c’è stata fratellanza. Vittorio si è dimostrato l’uomo fantastico che è. Quando gli dico: “Amore, sono ingrassata, ho la cellulite”, mi risponde: “Stai benissimo”».