Il buon vecchio Blaze Bayley ha avuto una carriera turbolenta, segnata da poche gioie e molti dolori. Dai Wolfsbane è stato catapultato nella “macchina” Maiden, ottenendo, come tutti sappiamo, scarsi risultati. E purtroppo si sa, fallire con una band del genere segna decisamente il tuo percorso musicale. Molti non si aspettavano di trovare, a distanza di anni, un Bayley in questa forma. Dopo la morte della moglie, colpita da ictus improvvisamente, Blaze è riuscito a comporre un disco non di sicuro strabiliante, ma fortemente radicato nella cupola heavy metal, sincero, onesto, e molto bello. Il suo predecessore, “The Man Who Would Not Die” fu un discreto successo (assieme al DVD uscito poco tempo fa, “The Night That Will Not Die”, ottima prova di Bayley dal vivo), “Promise And Terror” non vuole eclissare il precedente, ma vuole semplicemente mantenere salda una reputazione tutt’altro che pessima che il cantante sta costruendo e sta conservando. Pezzi come l’opener “Watching The Night Sky”, “God Of Speed”, “Sorrounded By Sadness”, ci dimostrano quanta voglia abbia il nostro singer di spingere sull’acceleratore, gridando al mondo intero che lui ancora c’è, e che ancora suona veloce. Alle sue spalle Blaze non ha una band eccelsa, ma ha una band dignitosa, che fa il suo dovere e lo fa fatto bene. Attendendo di vederlo in Italia a metà Marzo per tre date, non possiamo che dare un giudizio positivo a questa ennesima prova di un cantante che ancora può dare tanto.

• Blaze Bayley