Caso Epstein, linea dura del giudice di New York contro il principe Andrea accusato di abusi sessuali - la Repubblica

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Caso Epstein, linea dura del giudice di New York contro il principe Andrea accusato di abusi sessuali

Il principe Andrea 
Si è tenuta telefonicamente l'udienza preliminare. Il magistrato ha ammonito i legali del duca di York che volevano evitare il processo con un cavillo: "Prima o poi la denuncia vi verrà consegnata"
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LONDRA – “Basta con i cavilli, prima o poi la denuncia vi verrà consegnata”. Con queste parole, rivolte agli avvocati del principe Andrea, il giudice newyorchese incaricato di deliberare sul procedimento per abusi sessuali nei confronti di una minorenne da parte del terzogenito della regina sembra avere segnalato che sta perdendo la pazienza.

Durante una udienza preliminare che si è svolta telefonicamente lunedì a New York, il magistrato ha dato una settimana di tempo agli avvocati delle due parti per mettersi d’accordo o decidere le prossime mosse e ha fissato al 13 ottobre l’udienza successiva, questa volta con i legali presenti in aula.

Intervistata da una tivù americana, Virginia Giuffrè, la donna che afferma di essere stata costretta a fare sesso con Andrea quando era minorenne, ha detto che il principe “dovrebbe essere nel panico” per gli sviluppi giudiziari della vicenda. Certo Andrea non è tranquillo, se ha assunto un famoso avvocato americano, specialista nel difendere attori e Vip in cause per stupro, per rappresentarlo.

Il caso verte sui presunti incontri avvenuti vent’anni fa negli Usa tra il duca di York, questo il titolo ufficiale di Andrea, e Giuffrè, all’epoca 17enne e utilizzata come “schiava del sesso” dal miliardario americano Jeffrey Epstein, successivamente condannato per pedofilia e morto suicida in carcere a New York nel 2019. In una intervista con la Bbc, il principe ha affermato di non ricordare di avere incontrato la donna e negato ogni responsabilità. Ma esiste una foto che li ritrae insieme a una festa organizzata da Epstein, in cui Andrea cinge i fianchi di Virginia.

Mentre va avanti l’indagine criminale su Ghislaine Maxwell, l’ereditiera inglese complice di Epstein, e altri possibili imputati nello sfruttamento e abuso di minori, Giuffrè ha presentato il mese scorso, sempre negli Stati Uniti, una denuncia civile per danni contro Andrea. Quest’ultimo aveva promesso di collaborare con la giustizia americana, ma di fatto sta ostacolando in tutti i modi possibili entrambi processi, rifiutando di farsi interrogare, come è stato richiesto dalla procura federale Usa. Attualmente Andrea si trova a Balmoral, il castello in Scozia dove la regina trascorre l’estate, insieme alla madre e all’ex-moglie Sarah Ferguson.

 

Affinché il procedimento civile sia avviato, la legge americana prevede che la denuncia venga materialmente consegnata all’accusato. Gli avvocati di Giuffrè affermano che, dopo vari tentativi andati a vuoto, la denuncia è stata consegnata a un poliziotto al castello di Windsor, ultimo indirizzo noto di Andrea, il 27 agosto scorso.

All’udienza di ieri i difensori del principe hanno obiettato che consegnare i documenti a un agente di polizia non equivale a una consegna formale. Hanno inoltre fatto appello a un accordo extra-giudiziario del 2009 fra Giuffrè e Epstein per sostenere che Andrea non potrebbe comunque essere più chiamato in giudizio dalla donna.

“State rendendo questa storia più complicata del necessario”, ha risposto il giudice Lewis Kaplan, esortandoli a farla finita con “i cavilli tecnici” e avvertendo che “prima o poi la denuncia verrà consegnata”. Il magistrato ha respinto l’ipotesi che sia necessario ascoltare il parere dell’Alta Corte di Londra e notato che è “prematuro” discutere le eventuali conseguenze dell’accordo extra-giudiziario del 2009. Il suo atteggiamento, notano i giornali di Londra, pare indicare che la pazienza ha raggiunto il limite e che non è ben disposto verso le obiezioni di Andrea. Se il processo andrà avanti, il principe potrà essere costretto a venire interrogato sotto giuramento.

 

Intanto Andrea ha compiuto una mossa che rivela la sua preoccupazione, assumendo nella propria squadra legale una stella dei tribunali americani: Andrew Brettler, un avvocato di Hollywood che lavora per il famoso studio Lavely & Singer, che all’inizio dell’anno ha difeso l’attore Armie Hammer dall’accusa di abuso sessuale e i cui altri clienti includono Bill Cosby e Charlie Sheen. Non è chiaro se durante l’udienza telefonica di ieri anche Andrea fosse collegato per ascoltare, ma in sottofondo si sentono le voci di un uomo che parla con accento inglese.