Cocainorso Recensione

Cocainorso: la recensione del film

12 aprile 2023
3 di 5
4

Cosa ci si può aspettare da un film che si presenta con un titolo, e una storia, del genere? Più o meno esattamente quello che troviamo sullo schermo del cinema. Qualcosa in più, qualcosa in meno. La recensione di Cocainorso di Federico Gironi.

Cocainorso: la recensione del film

All’inizio, dopo il prologo in stile Darwin Awards sulle note di “Jane” dei Jefferson Starship, in cui si mostra come chili e chili di cocaina siano piovuti dal cielo nelle foreste attorno alla Blood Mountain, in Georgia, rimani un po’ perplesso.
Perché non capisci bene come mai ci sia una sorta di secondo prologo, e perché in questo secondo prologo, tra i boschi, ci sia il norvegese Kristofer Hivju, che viene chiamato con due nomi diversi da quella che doveva diventare sua moglie, prima di incontrare l’orso - o meglio, l’orsa - strafatto di roba.
E poi non capisci bene il ritmo strano con cui questa storia va avanti, presentando i vari personaggi che si muovono in questo film strampalato e che, per vari motivi, si ritroveranno tutti alle prese con il Cocainorso: una mamma single infermiera con una figlia 13enne, un compagno di scuola di lei; un poliziotto di Knoxville, Tennessee, con un cane strampalato; il tirapiedi del trafficante di St. Louis con le Air Jordan 1 nuove di zecca che deve andare a recuperare la roba assieme al figlio del boss, il lutto per la morte della moglie; una ranger del parco naturale di Blood Mountain e tre strani ragazzini che compiono atti vandalici e aggressioni su quei sentieri e che, in qualche modo, ti ricordano i nichilisti del Grande Lebowski.

È lì, di fronte a questi tre strani personaggi che si fanno chiamare i Doochamps, che capisci che Cocainorso parlerà sì di polvere bianca, ma in qualche modo ha i modi, i tempi e i ritmi degli stoner movie.
Poi certo, ci sono le accelerazioni. Le esplosioni subitanee di violenza ultraridicola: per zampa dell’orsa, ma anche per mano umana. C’è una frenesia episodica che non è tanto un tributo alla droga di cui si parla, quanto al suo portato metaforico e non in tempi come quelli odierni nei quali fretta, accelerazione, accumulazione crescono con proporzione geometrica e causa di un processo inerziale che appare quasi inarrestabile.
In un caso come nell’altro, Cocainorso funziona: nel copione di Jimmy Warden, nella regia di Elizabeth Banks e direi, anche, nel tocco produttivo di Lord&Miller, con cose dentro al film che rimandano implicitamente a I Mitchell contro le macchine.

Senza paura di sporcarsi le mani, la coscienza, la fedina cinematografica, Banks e soci rimestano nel creature feature più basso come nell’inevitabile riferimento al cinema degli anni Ottanta, toccano la materia del trash e quella del cult, come quando fanno tirare alla loro orsa una linea da una gamba amputata.
L’attenzione è, certamente, rivolta ai macroeventi, e i momenti più clamorosamente divertenti sono quelli più concitati e spettacolari (l’inseguimento dell’ambulanza con il remix di “Just Can’t Get Enough” di sottofondo, ma sono i dettagli a fare la differenza: i piccoli gesti, un saltello goffo, un’espressione stralunata, una spruzzata di profumo, una battuta imprevista, un abbigliamento insolito..
Anche nella violenza pulp: un colpo di pistola partito per sbaglio, un volto grattuggiato sull’asfalto.

In un film come questo la cosa difficile era la chiusura. Il terzo atto.
Che difatti sgonfia un po’ il gran divertimento e il gran ritmo, parossistico o dilatato, di una parte centrale abbastanza irresistibile, e che pecca un po’ di un eccesso di buonismo ambliniano. Ma, ancora una volta, sono i dettagli a fare la differenza, a virare al paradosso certi risvolti di un finale lieto ma non troppo, sentimentale ma ancora costellato di assurdo, di cadaveri e di borsoni pieni di cocaina in viaggio verso una vita migliore.
Ah, nel finale riappare anche Hivju, che oltre a essere Tormund Giantsbane nel Trono di Spade era anche in Forza maggiore di Östlund: un film che, a ben vedere, non c’entra ma c’entra, con questo Cocainorso.



  • Critico e giornalista cinematografico
  • Programmatore di festival
Suggerisci una correzione per la recensione
Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
lascia un commento