Nikolaj N. Aleksandrov, sacerdote cattolico martire

Nikolaj N. Aleksandrov, sacerdote cattolico martire

1884-1936
Fonte:
CulturaCattolica.it

Nasce a Mosca nel 1884 da una famiglia di mercanti. Frequenta gli studi superiori di tecnologia e lavora per un primo tempo a Mosca come ingegnere e poi si trasferisce in Germania dove incontra una comunità di cattolici e passa al cattolicesimo. Nel 1913 rientra a Mosca e collabora con la fraternità greco – cattolica fondata dalla Abrikosova. Nel 1918 viene arrestato, ma rilasciato dopo pochi mesi. Nel 1921 è ordinato sacerdote di rito bizantino e nominato sostituto dell’esarca Leonid Fedorov, nel caso che quest’ultimo venisse arrestato. Nel frattempo è collaboratore di padre Vladimir Abrikosov nella chiesa per i greco cattolici. Quando nel settembre 1922 padre Vladimir è costretto ad emigrare, padre Nikolaj lo sostituisce come parroco
Nella notte 12 – 13 novembre 1923 padre Nikolaj è arrestato, accusato di attività controrivoluzionarie e condannato a 10 anni di lager da scontarsi nelle isole Solovkij. Qui incontra, fra gli altri, l’esarca Leonid Fedorov e, in condizioni umanamente insopportabili, collabora alla formazione di una comunità di fedeli serena ed edificante, dove padre Nikolaj si distingue per pietà e cordialità. E’ padre Nikolaj che, dopo ripetuti tentativi, riesce ad ottenere dalle autorità comuniste il permesso di celebrare in una cappella, che era stata trasformata in deposito, le funzioni religiose. Un segno indelebile è rimasto nel cuore di tutti i fedeli cattolici presenti alle Solovkij la notte di Pasqua celebrata dall’esarca e da padre Nikolaj. Fu l’ultima celebrazione permessa dai capi del lager. Dopo di che la cappella fu di nuovo adibita ad usi profani.
Nel 1934 padre Nikolaj può uscire dal lager, con il divieto di risiedere nelle sei maggiori città dell’URSS e vicino al confine di stato. Trova lavoro come ingegnere nella città di Dmitrov, provincia di Mosca. Celebra clandestinamente la Divina Liturgia nel proprio appartamento e clandestinamente svolge con amore la sua missione di sacerdote. Purtroppo la clandestinità non sfugge a lungo all’occhio vigile del partito. Nel dicembre del 1935 padre Nikolaj è nuovamente arrestato, accusato di aver svolto abusivamente il ministero sacerdotale e condannato a cinque anni di lager da scontarsi sempre alle Solovkij dove muore all’età di 52 anni il 29 maggio 1936.
Padre Donat Novitskij, che si trovava alle isole Solovkij assieme a padre Nikolaj, e che in seguito venne liberato e scambiato con un prigioniero sovietico, conferma: “Per una straordinaria misericordia divina, ci fu un tempo in cui ci fu permesso di frequentare ogni giorno la cappella. Padre Nikolaj, sacerdote straordinariamente zelante e assai devote dell’Eucaristia, si recava in cappella ogni giorno. Durante l’inverno non più di 2-3 volte ometteva di visitare la cappella per enormi ammassi di neve. Ogni mattina si alzava alle cinque, prendeva con se poche gocce di vino e una prosfora (ostia bizantina) e si affrettava in cappella per celebrare la Divina Liturgia prima dell’inizio della giornata lavorativa”.

Altri sacerdoti cattolici martiri

  • Aleksandrovic Antonij, n. 1893, gov. di Minsk, fucilato 30 agosto 1937
  • Andrekus Konstantin A., n. 1875, gov. di Minsk, fucilato 27 agosto 1937
  • Andrjuska Benediktos, n. 1884 a Vilkajcjas, morto in Siberia 1953.