Richard Jewell, acclamato film di Clint Eastwood, è tratto dall’incredibile storia vera di una guardia di sicurezza e del suo ruolo nel corso dell’attentato terroristico avvenuto il 27 luglio 1996 ad Atlanta, in pieno periodo di Olimpiadi. Jewell sventò un attentato dinamitardo riuscendo a salvare centinaia di vite, ma il processo mediatico e poi giudiziario che ne conseguì gli gettò addosso moltissimo fango, additandolo addirittura come il sospettato numero uno dell’attacco terroristico.
La popolarità di Richard Jewell inizia il 27 luglio 1996: le Olimpiadi di Atlanta erano in corso, quando al Centennial Olympic Park accade l’impensabile; scoppia una bomba che uccide due persone e ne ferisce 111. Un bilancio molto grave che però sarebbe potuto diventare addirittura catastrofico se la guardia di sicurezza Richard Jewell non avesse notato dei movimenti sospetti attorno al parco, non avesse notato quello zaino lasciato stranamente incustodito e non avesse iniziato a far evacuare la zona. Inizialmente celebrato come un eroe, Richard venne però molto presto attaccato dalla stampa e dal giornalismo nazionale, che lo avrebbe infangato di essere sospettato di aver messo lui quella bomba al Centennial Park di Atlanta, o quantomento di aver organizzato l’attentato.
Tutte illazioni che sono veramente accadute a questa guardia della sicurezza bonaria, ingenuotta e un po’ sovrappeso che viveva con la madre Barbara e che sognava di diventare poliziotto. Il film di Clint Eastwood racconta con dovizia di particolari tutto il percorso infernale che Richard Jewell ha dovuto attraversare, dalle accuse infondate dei giornalisti al lungo processo giudiziario, dal quale fortunatamente è uscito illeso e libero da ogni accusa grazie allo “sporco” lavoro dell’avvocato Watson Bryant. Il lungometraggio è stato addirittura girato nei veri luoghi dell’attentato terroristico, in quell’infausto Centennial Park della città americana che il 27 luglio 1996 divenne teatro di una tentata strage sventata dal nostro protagonista.
Un protagonista interpretato nel film dal bravissimo Paul Walter Hauser, affiancato da un cast di contorno semplicemente in stato di grazia: da Sam Rockwell nei panni dell’avvocato Watson Bryant ad Olivia Wilde nel ruolo di una giornalista senza scrupoli, fino all’intensa Kathy Bates in quelli di Barbara, la madre di Richard; ruolo quest’ultimo che le ha regalato una candidatura all’Oscar ed una al Golden Globe.