La regina Vittoria, passata alla storia come la "nonna d'Europa" ebbe un discreto numero di nipoti. Cinque delle principesse in questione divennero sovrane, di Alessandra Feodorovna, zarina di Russia, Maria di Romania, Sofia di Grecia e Vittoria Eugenia di Spagna, abbiamo già parlato.
All'appello manca la timida e non particolarmente brillante Maud, figlia del futuro Edoardo VII, allora principe del Galles e della principessa Alessandra di Danimarca. I due, unitisi in matrimonio nel 1863, ebbero in tutto sei figli, Albert Victor, futuro erede al trono, George (futuro Giorgio V), le tre figlie femmine Louise, Victoria e Maud appunto, ed un ultimo figlio Alexander John (deceduto prematuramente). La coppia principesca diede ai figli un'educazione di stampo moderno e liberale, i ragazzi trascorsero un'infanzia beata, tra lussi e privilegi, prevalentemente lontana dalla corte. La principessa Alessandra fu madre attenta ed amorevole ma allo stesso tempo molto dispotica dei confronti delle sue tre figlie, in particolare. In età da marito le tre principesse faticarono non poco a distaccarsi dalla figura materna, ansiosa di tenerle accanto a se, nel suo beato isolamento. La principessa Louise riuscì a sfuggire ai tentacoli materni in un'età ragionevole sposando un aristocratico inglese, il duca di Fife. In seguito la morsa si strinse attorno a Victoria e Maud, era uso, in epoca vittoriana, che una delle figlie restasse nubile, per accompagnare ed accudire i genitori durante la vecchiaia. Rispetto alla sorella Victoria, Maud, che si mostrava meno timida ed introversa, durante la tarda adolescenza si innamorò perdutamente del principe Francis di Teck (fratello della futura regina Mary), un bellimbusto senza mezzi, dedito al gioco e alle donne, che non degnò mai Maud di particolari attenzioni. Ormai ventiseienne, sembrava votata, come la sorella, alla solitudine, fu allora che, precipitosamente si legò al cugino primo, il principe Carlo di Danimarca, un'ufficiale di Marina, si sposarono, con la benedizione della regina, nel 1896. La principessa, in luna di miele ad Appleton House (dono del principe di Galles) tergiversò non poco ad allontanarsi dall'amata Inghilterra. Infine giunta in Danimarca, ebbe molte difficoltà ad adattarsi alla nuova patria ed ad una vita ben più modesta della precedente. Il principe Carlo era lontano per gran parte del tempo, per via del suo lavoro di ufficiale e Maud, non appena possibile scappava dalla sua famiglia. La coppia riuscì ad avere l'unico figlio, Alexander, solo nel 1903. La vita a Copenhagen scorreva lenta e monotona, ma improvvisamente nel 1905 qualcosa di straordinario avvenne. La Norvegia, desiderosa ormai di affrancarsi dal dominio svedese, scelse il principe Carl di Danimarca come nuovo sovrano, attraverso un plebiscito. Il prescelto, piuttosto timoroso e perplesso, infine accettò il proprio destino e ben presto la timida Maud, si ritrovò ad essere regina di un Paese a lei completamente sconosciuto e possibilmente ancora più inospitale ed arretrato della stessa Danimarca. Di certo la sua vita tranquilla, quasi abulica, subì un grosso scossone, la corte Norvegia era tutta da reinventare! La regina Maud non perse mai l'amore per la Gran Bretagna, ma si adattò rapidamente al suo nuovo Paese e ai suoi doveri di regina consorte. Maud ha svolto un ruolo forte e dominante all'interno della corte e della famiglia, ma un ruolo discreto in pubblico. Durante i suoi primi anni in Norvegia, lei e il re cercarono fortemente di amalgamarsi al popolo norvegese, fotografati in costumi popolari e praticando sport invernali come lo sci. La sovrana pur non amando i doveri di rappresentanza, svolse il suo ruolo di regina con grande cura, e divenne un'icona di stile, usando abiti e gioielli per dare un'impressione regale. Sostenne attività filantropiche, in particolare legate ai bambini e agli animali, e incoraggiò musicisti e artisti. Tra i suoi progetti ci fu il "Dronningens Hjelpekomité" (Comitato di Soccorso della Regina) durante la Prima Guerra Mondiale. Sostenne l'organizzazione della femminista Katti Anker MÝller, per ragazze madri (1906), considerata piuttosto radicale. Appassionato cavallerizza , Maud ha insistito che le stalle del palazzo reale di Oslo fossero ammodernate, supervisionando lei stessa gran parte del progetto.
Maud tuttavia continuava a considerare la Gran Bretagna come la sua vera casa, anche dopo il suo arrivo in Norvegia, e ogni anno vi si recava in visita. Apprezzava comunque anche alcuni aspetti della Norvegia, come gli sport invernali, e sostenne l'educazione del figlio come un vero futuro sovrano norvegese. Descritta come riservata in pubblica ma energica e pronta allo scherzo. La sua influenza sul coniuge e sulla politica non è molto nota, ma viene descritta come una persona forte e dominante all'interno della corte reale.
Morì improvvisamente nella sua amata Inghilterra, a seguito di un intervento all'addome, nel 1938