Alla ricerca delle sfere di Dyson: misteri celesti e possibili civiltà aliene » Scienze Notizie

Alla ricerca delle sfere di Dyson: misteri celesti e possibili civiltà aliene

La ricerca astronomica individua potenziali sfere di Dyson e dischi di detriti estremi, sollevando interrogativi sulla formazione planetaria e la presenza di civiltà aliene avanzate.

immagine dell'articolo
La stella di Boyajian era una volta considerata un candidato per una Sfera di Dyson. (IPAC/NASA tramite Wikimedia Commons (dominio pubblico))

Nel 2018, l’interesse globale è stato catturato da un fenomeno celeste straordinario: la stella KIC 8462852, nota come stella di Boyajian o stella della megastruttura aliena, ha mostrato un affievolimento insolito. Quando un pianeta transita davanti a una stella, la luce emessa da quest’ultima diminuisce leggermente dal nostro punto di vista terrestre. Tuttavia, nel caso della stella di Boyajian, l’affievolimento è stato irregolare, scatenando speculazioni sulla presenza di una sfera di Dyson, una struttura teorica costruita da una civiltà extraterrestre avanzata per sfruttare l’energia stellare.

Sebbene le ipotesi iniziali si siano rivelate infondate, la ricerca di possibili civiltà aliene avanzate (di Tipo II sulla scala di Kardashev) interessate alla costruzione di megastrutture non si è interrotta. Recentemente, due team scientifici hanno pubblicato studi riguardanti la ricerca di potenziali sfere di Dyson, individuando candidati meritevoli di ulteriori indagini.

Per individuare possibili sfere di Dyson, gli astronomi si concentrano su due principali indicatori: variazioni di luminosità quando la struttura intercetta la luce stellare dal nostro punto di osservazione e un eccesso di radiazione infrarossa, suggerendo la presenza di calore emesso da una megastruttura. Tuttavia, l’eccesso di radiazione infrarossa può derivare anche da altri fenomeni, come dischi protoplanetari o dischi di detriti, anziché necessariamente da una sfera di Dyson.

Recenti studi hanno individuato stelle con un’eccessiva radiazione infrarossa, indicando la presenza di Dischi di Detriti Estremi (EDD), possibilmente causati da collisioni tra pianeti rocciosi. Tuttavia, le età stellari di questi candidati sfidano i modelli attuali di formazione planetaria, suggerendo che i processi di formazione e accumulo di detriti potrebbero durare più a lungo del previsto.

Ulteriori ricerche hanno identificato stelle con eccessi di radiazione infrarossa, potenziali candidati per sfere di Dyson parziali, che non circondano completamente la stella. Questi candidati, principalmente stelle nane M, sono oggetti rari, con spiegazioni ancora incerte riguardo alla loro origine e alla mancanza di dischi di detriti tipici.

Sebbene questi candidati sembrino coerenti con le sfere di Dyson parziali, è prematuro concludere che siano la causa di tali fenomeni, richiedendo ulteriori osservazioni e approfondimenti. La ricerca continua a individuare oggetti celesti insoliti che sfidano le attuali conoscenze scientifiche, senza conferme di presenze aliene.

Questi studi, uno pubblicato sul server di pre-stampa arXiv e l’altro accettato per la pubblicazione nei Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, evidenziano la costante ricerca scientifica volta a comprendere meglio l’universo e le sue possibili peculiarità.

Links: