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John Elkann lascia la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, alla guida un avvocato olandese

A succedergli una persona esterna alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh

La Borsa, gli indici del 14 agosto 2023

3' di lettura

John Elkann ha lasciato la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte che controlla il 52% della holding Exor. La novità, evidenziata da Milano Finanza, emerge dalla carte che ufficializzano l’acquisizione del 15% della Philips. A succedergli una persona esterna alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh. Secondo quanto si apprende, la decisione di John Elkann , che ha già lasciato la presidenza di Exor mantenendo la carica di amministratore delegato, è dovuta alla volontà di concentrarsi su ruoli operativi. Nella cassaforte restano sei esponenti dei tre rami della famiglia Agnelli.

Gli Agnelli nei giorni scorsi acquisito una partecipazione del 15% nel conglomerato olandese Philips in una transazione da circa 2,6 miliardi di euro, sostenendo lo sforzo del gruppo di spostarsi dall’elettronica di consumo alla sanità, dopo un costoso richiamo di prodotti.

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Come parte dell’accordo, Exor può aumentare la sua partecipazione al 20% e ottenere un posto nel consiglio di amministrazione di Philips. Exor ha dichiarato di voler essere un «investitore di minoranza a lungo termine».

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L’investimento giunge nel momento in cui la Philips, azienda di 132 anni un tempo nota per la produzione di lampadine ma anche elettronica di consumo con prodotti che andavano dalle radio ai rasoi, si sta spostando verso la tecnologia per la salute. Mossa, quest'ultima, funestata dal richiamo di milioni di dispositivi respiratori dell’azienda a partire dal 2021. La controversia, seguita da un’inchiesta negli Stati Uniti e dall’uscita dell’ex amministratore delegato, ha fatto crollare il prezzo delle azioni di Philips di oltre il 60% dall’aprile 2021.

Elkann, nelle ore scorse, ha spiegato al Financial Times che il suo investimento di 2,6 miliardi di euro nella olandese Philips fa parte di una naturale evoluzione per la holding familiare Exor poiché concentra gli investimenti nei settori della salute, della tecnologia e del lusso.

L'acquisizione, avvenuta questo mese, di una quota del 15% nel gruppo di dispositivi medici con sede ad Amsterdam è stata l'operazione più grande di Exor dalla vendita del riassicuratore statunitense PartnerRe per 9 miliardi di euro nel 2021 e- scrive il Ft- segna un'ulteriore spinta nel settore sanitario da parte di una famiglia a lungo considerata sovrana nell'ambito degli equilibri dell'industria automobilistica europea.

Exor - ha detto Elkann a Ft - sente «una forte affinità con l'assistenza sanitaria» e «i primi insegnamenti» derivanti dal suo investimento di oltre 800 milioni di euro lo scorso anno nel gruppo sanitario francese privato Institut Mérieux hanno «rafforzato la nostra convinzione sull'importanza di questo settore e sulla sua crescita».

Durante la guida del 47enne Elkann, Exor ha aumentato il suo patrimonio netto da circa 4 miliardi di euro nel 2009 a 33 miliardi di euro quest’anno, mentre le azioni Exor sono passate da cifre a una sola cifra agli attuali 80 euro per azione. Elkann afferma a Ft che il primo decennio dopo la morte del nonno è stato all’insegna della conservazione: «Ci siamo concentrati sulle dismissioni, sulla semplificazione e sulla riduzione del debito per assicurarci che ciò che avevamo potesse essere salvato». Il decennio successivo «è stato all’insegna della stabilizzazione» e ha affermato che Exor ha imboccato una traiettoria di crescita costante.

Tra i cambiamenti più importanti avvenuti in quel periodo all’interno delle società in portafoglio figurano la creazione del produttore di attrezzature agricole CNH Industrial dalla fusione di CNH Global e Fiat Industrial; l’acquisizione da parte di Fiat della rivale statunitense Chrysler per formare FCA; lo scorporo di Ferrari da Fiat e la sua quotazione a Milano; la fusione tra FCA e Peugeot per creare Stellantis, quotata a Parigi; e infine l’acquisizione e la vendita di PartnerRe.

Stellantis, di cui Exor è il maggiore azionista con una quota del 14%, ha registrato quest’anno un fatturato record nel primo semestre di 98 miliardi di euro. Nel frattempo, le azioni Ferrari sono salite del 40% a 286 euro negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, gli analisti notano che Exor, quotata ad Amsterdam, viene ancora scambiata con uno sconto del 45% rispetto al suo valore patrimoniale netto.

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