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Legittimo misconosciuto inventore di tanti generi minori del rock,
Kim Fowley e` un genio musicale piu` unico che raro, quasi impossibile
da ricondurre ai generi musicali.
Al tempo stesso Fowley e` il caso di un borghese di buona famiglia che,
suggestionato dai rituali orgiastici dei bassifondi, trasformo` la propria
carriera in un inno continuato alla perversione e alla degenerazione.
Fu, in pratica, il primo musicista decadente.
Kim Fowley, nipote di Rudolf Friml (uno dei massimi compositori di operetta
di Broadway) e figlio di un attore western, ebbe Hollywood per casa, ma preferi`
guadagnarsi da vivere nelle strade della citta` come
cantante, ballerino, e disc-jockey
La sua carriera musicale ebbe inizio nel 1957, quando
militava in un complesso con Sandy Nelson alla batteria e
Phil Spector alla chitarra.
Nel 1959 ottenne il primo incarico di produzione e non si lascio` sfuggire
l'occasione. Nel giro di quattro anni avrebbe lanciato:
gli Hollywood Argyles di Alley Oop (1960),
gli Stingers di Nutrocker (1962),
i Rivingtons di Papa-oom-mow-mow (1962),
i Murmaids di Popsicles And Icicles (1964).
I complessi svanivano nel nulla, ma lui rimaneva.
Le loro canzoni appartenevano al genere della "novelty", della canzone buffa
ed eccentrica, di cui Fowley rimane uno dei massimi geni.
Fowley passo` il 1965 in Inghilterra, dove sostenne
qualche genio agli esordi (i Soft Machine).
Tornato in California, diede una mano ad allestire i "love-in" di San Francisco,
e offri` le sue corde vocali nell' album d'esordio di
Frank Zappa. Affermatosi sia come
produttore, sia come autore, nel 1967 pote` finalmente incidere
un album tutto suo, l'iper-psichedelico Love Is Alive And Well (Tower, 1967), anche
se da qualche anno
circolavano gia` strani 45 giri a suo nome, con le piu` ottuse canzoncine.
Ultimo tocco di classe, nel 1975 lancio` nel Sunset Strip la moda dei
complessi femminili con le Runaways
(come parodia della perversione adolescenziale).
La musica dei primi album e` tanto disordinata quanto feroce e sarcastica.
Il secondo album, Born To Be Wild (Imperial, 1968), non e` altro
che un'antologia di hit eseguiti all'organo.
Sul terzo, Outrageous (1968), opera fitta di
incubi sado-faustiani, si ascoltino la perversa e narcisistica lascivia di
Animal Man e gli spasimi licantropi di Nightrider,
i blues-jazz free-form dissonanti di Wildfire e Inner Space Discovery,
i ritornelli sacrileghi ricavati da parodie blues (Bubblegum) e country
(Barefoot Country Boy) che provano la discendenza dal music-hall.
L'apice e` la suite psichedelica, satori masochista e orgia infernale,
che comincia
con il balbettio demenziale di Up, esplode nel caos di libidine di
Caught In The Middle e sprofonda nelle aberrazioni orgasmiche e lisergiche
di Down, tripudio di pornografia malata e di schiavitu' demoniaca.
Delirando dall'inizio alla fine come un ossesso sui temi della droga, del
sesso e della morte, con questa suite Fowley compone una Virgin Forest
raccapricciante e lussuriosa.
Dopo Good Clean Fun (Imperial, 1969), Fowley si ritiro` in Svezia, dove
registro` The Day The Earth Stood Still (MNW, 1970), una delle sue opere
piu` caotiche e satiriche, improntate al garage-rock degli anni '60 e agli
ideali hippy.
Negli anni '70 lo stile si calmo` e si fece piu` accessibile.
I'm Bad (Capitol, 1972) e International Heroes (Capitol, 1973),
piu` o meno antologizzati su Visions Of Future (Capitol, 1978) e
Automatic (Secret, 1988), sono dischi molto
piu` "normali", a meta` strada fra Bob Dylan e Lou Reed.
Sunset Boulevard (Illegal, 1978), che faceva seguito a
Living In The Streets (Sonet, 1977),
conclude le sue amare visioni della decadenza di
Hollywood con il verso: I Saw Jesus Christ Walking Down Sunset Boulevard.
Nel 1979 pubblica persino un concept, Snake Document Masquerade (Island, 1979),
sul decennio successivo, che prevede apocalittico, infestato da disco-music,
reggae, funk, punk, rap (1985: Physical Lies) e tecno-pop erotico
(1988: Searching For A Human).
Sul suo capolavoro, Outrageous,
c'e` un punto in cui, dopo aver vomitato ogni sorta di bestemmie oscene e
arroganti, la musica si ferma e nel vuoto assoluto Fowley ansima cone il piu`
invasato Jim Morrison: "Is this hell?"; per un attimo sembra rivelare una
umanissima angoscia, ma bastano pochi secondi e un'altra domanda,
"Is there a drummer somewhere in hell right now?" chiarisce che la sua unica
preoccupazione e` di poter continuare lo show.
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