Ecco l’Italia di Velasco. Gli “avvocati del diavolo”, il docu-film sull’intestino, il “vero sesso forte”: così il tecnico prepara i Giochi - la Repubblica

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Ecco l’Italia di Velasco. Gli “avvocati del diavolo”, il docu-film sull’intestino, il “vero sesso forte”: così il tecnico prepara i Giochi

Julio Velasco con le azzurre in ritiro a Milano (foto Federazione Italiana Pallavolo)
Julio Velasco con le azzurre in ritiro a Milano (foto Federazione Italiana Pallavolo) 

A Novara con la Svezia la prima amichevole del neo ct della nazionale femminile. Il decalogo della sua nuova sfida, in attesa di giocare nella Nations League che qualifica a Parigi

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Non ci saranno Paola Egonu, Monica De Gennaro, Alessia Orro, Myriam Sylla, e l’elenco prosegue per le reduci della finale di Champions che si godono le vacanze. Ma, in fondo, la vera star del momento ci sarà. Julio Velasco debutta mercoledì sulla panchina dell’Italia. In un’amichevole a Novara con la Svezia (ore 19 Eurosport 1) per la prima volta guiderà in partita Ekaterina Antropova, vedrà Anna Danesi neo-capitana, rilancerà in Nazionale Caterina Bosetti, ma soprattutto riporterà il suo carisma in azzurro, in un ambiente che ha modificato profondamente negli anni Novanta e che ora vuole condurre alle Olimpiadi. Quanto sarà rimasto del Velasco-pensiero? Ecco parole e azioni degli ultimi giorni che compongono il decalogo di un tecnico che riparte ogni volta con una nuova esperienza, e il prossimo 14 maggio sarà già impegnato nella Nations League che qualifica alle Olimpiadi.

L’umiltà

Velasco affascina con la dialettica e la leggenda, ma allo stesso tempo è capace di gesti di umiltà estrema. Come quando ha detto che sulla panchina dell’Italia ci dovrebbe essere Daniele Santarelli: “Se non fosse tecnico della Turchia e avesse accettato l'incarico io non sarei allenatore della Nazionale. Secondo me doveva esserci lui, che ha vinto tutto”. Chapeau.

Wonder Woman

Quando parla di una “Generazione dei Fenomeni femminile”, Velasco non usa uno slogan ma una sua visione che vuole trasmettere alle azzurre: “Altro che sesso debole, le donne sono il sesso forte. Sono deboli muscolarmente, ma tutto il resto… Quando la mamma è malata fa tutto, mentre il marito malato è “morto”. Sarà che ho avuto un'infanzia con sole donne, ma per me sono fortissime, devono usare questa forza che va stimolata”.

L’intestino tenue

Sbaglia chi immagina un Velasco che parla di Neruda e Borges alle sue giocatrici. Nel ritiro al Centro Pavesi di Milano ha preferito la divulgazione scientifica: “Un documentario sull’intestino tenue, l’ho mostrato per la loro cultura generale, per la salute. Evito accuratamente i massimi sistemi, sono molto pragmatico, poco intellettuale, non parlo mai di letteratura”.

No ad Egonu contro Antropova, però

È stato durissimo Velasco alla prima domanda sul confronto Egonu-Antropova, che rischia di monopolizzare il cammino verso Parigi e l’Olimpiade stessa: “Non permetterò che l’estate giri intorno a questi due nomi” ha detto a Milano. Ma è chiaro che le quotazioni di Antropova sono cresciute, come dimostra la risposta a una domanda sul rafforzamento del pacchetto degli opposti in Nazionale: “Ci sono giocatrici che si sono consolidate…”.

Paola Egonu con Myriam Sylla
Paola Egonu con Myriam Sylla 

Il tour nei club

Le convocazioni in Nazionale sono state precedute da un tour nei club, non solo un’operazione diplomatica: “Siamo andati io e il fisioterapista (Francesco Bettolico) a parlare con lo staff medico e coi preparatori che seguono le atlete tutti i giorni: sappiamo tutto quel che fanno, e dove dobbiamo prestare attenzione per non commettere qualche errore”. Massima attenzione verrà riservata a Sarah Fahr, reduce da due interventi alle ginocchia, in campo coi legamenti di una caviglia sofferenti nella vittoria di Conegliano in Champions.

No alle panchine dorate

Alle giocatrici che hanno scelto “un club che dà più soldi, ha il pullman più bello ma non ti fa giocare” Velasco ha mandato un messaggio semplice: niente convocazione. “Le giovani interessanti ci sono, ma non giocano e io non le chiamo. Se una ragazza sceglie di andare in un club in cui ha davanti un’altra giocatrice non basta che giochi due, tre, quattro partite”.

Sempre e mai

La flessibilità resta una virtù importante, anche se si stabiliscono criteri come quelli appena enunciati: “Sempre e mai sono due parole che non uso. Se mi trovo in difficoltà e non ho giocatrici, la chiamo sì una forte che non gioca. Ma dovrei essere proprio obbligato dalle circostanze”.

Lorenzo Bernardi, vice di Julio Velasco (foto Federazione Italiana Pallavolo)
Lorenzo Bernardi, vice di Julio Velasco (foto Federazione Italiana Pallavolo) 

Gli avvocati del diavolo

Velasco ha voluto come secondo e terzo allenatore nientemeno che Massimo Barbolini, due volte vincitore di un Europeo femminile e stratega di Scandicci finalista, e Lorenzo Bernardi, Mister Volley del XX secolo, allenatore di Novara dopo anni tra gli uomini: “Per me è molto importante avere nello staff persone di primo livello. Dovranno fare l'avvocato del diavolo. non dire sempre di sì anche se la pensano come me. Pensare di meno fa sbagliare di più”.

Piano, ragazze

Velasco non è tipo da “come si stava meglio quando si stava” con la Generazione dei Fenomeni. Dalle prime azzurre che ha allenato è rimasto colpito, per l’impegno ai limiti, forse oltre: “Questo gruppo si è adattato meglio di tanti altri. Lavorano benissimo, danno il massimo, anzi dobbiamo stare attenti che non esagerino perché quando ci si danna si rischia l’infortunio”.

Battaglie, non hotel a 5 stelle

“Da quarant'anni credo che non ci si debba preparare in condizioni ideali. Perché la partita è una battaglia simulata, e non penso che un esercito si prepari in un hotel a 5 stelle. Credo che una squadra si debba preparare alla sofferenza, alle difficoltà. Se alle Olimpiadi c’è la partita chiave dei quarti di finale e una giocatrice ha vomitato fino alle 2 del mattino, che fa, si ferma?”. Non c’è bisogno di aggiungere altro, la corsa verso Parigi può cominciare.

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