Gérard Lauzier – Cronache dell’Isola grande – Lo Spazio Bianco
Gérard Lauzier – Cronache dell’Isola grande

Gérard Lauzier – Cronache dell’Isola grande

Uno degli autori francesi più geniali ci diverte con una serie di storie ironiche e coinvolgenti ambientate in una sorta di Paradiso naturale in cui uomini e donne vivono tra ottusità maschilista e libertà sessuale. E i suo segno rimane tra i più espressivi e rappresentativi della storia della bande...
Bonelli-Dargaud, 1984 (Francia, Chroniques de l’ile grande, 1977)

Più vi conosco più amo la mia giumenta!
(Seu Gerardo rivolgendosi alle sue donne)

Due grandi artisti francesi: Claire Bretécher e Gérard Luazier.

Che splendido narratore è stato Gérard Lauzier. Lui sì che sapeva raccontare usando un mezzo di comunicazione come i fumetti. Lauzier è uno di quegli autori che questo mezzo riesce a sfruttarlo in tutte le sue potenzialità; opere come La corsa del topo, Lili Fatale, Ritratto d’artista, Il diario di un giovane mediocre testimoniano un incredibile talento dell’artista francese che ha brillato negli anni ’70 e ’80.

Ricordo ancora quando riuscivo a prendere in prestito i suoi libri dai miei amici aspiranti fumettari; non mi attirava particolarmente il segno, perché ero ancora nella fase “disegno ultra dettagliato”, ma le storie mi divertivano tantissimo.

Le procaci bellezze dell’isola grande tentano sempre il Seu Geraldo.

Quelle che mi colpirono di più furono le sette storie che compongono il volume Cronache dell’isola grande; e il motivo è che sono semplicemente perfette. In queste storie ci sono sicuramente i ricordi dell’autore risalenti al periodo passato a Bahia, in Brasile. In esse vi è un concentrato di umorismo e realismo davvero incredibile. Lauzier narrava e si rivolgeva ai lettori con un linguaggio schietto e sincero; il suo segno sintetico e fortemente espressivo era un’arma artistica eccellente con la quale raccontava le sue storie.

Nelle Cronache dell’Isola grande le varie storie ruotano attorno a Seu Geraldo, una sorta di piccolo imprenditore proprietario di alcune barche da pesca. A volte i suoi “dipendenti” gli danno qualche grattacapo, come fa, per esempio, Seu Edmundo che si invaghisce della giovanissima Arminda, spendendo tutti i suoi averi per lei e abbandonando la famiglia alla fame; oppure come la sua cameriera Theresa che porta su Isola Grande tutta la sua famiglia, inclusa la bella figlia Zenaide che diventa l’amante di Seu Gerarldo.
E che dire di Seu Sete che tra mogli e figli ha attorno ben 14 donne che lo fanno impazzire? O dei pescatori alle dipendenze di Seu Geraldo che non vogliono indossare le incerate e gli stivali gialli comprate dal loro padrone altrimenti, secondo loro, vengono presi per “finocchi”?

Gli uomini sono uomini nell’isola grande: i pescatori alle dipendenze di Seu Geraldo.

Leggendo queste storie in cui avventura e ironia si sposano meravigliosamente abbiamo uno spaccato divertente della vita su un’isola in cui il progresso non esiste. E Lauzier descrive tutto questo con un’ironia che oserei definire pura: i personaggi non sono belli ma dannatamente simpatici e Isola Grande è un paradiso naturale in cui uomo e donna hanno dei ruoli ben definiti, molto arcaici ma trattati da Laurier con grande maestria comunicativa; il maschilismo dilaga in tutto il fumetto ma l’autore francese non tratta la donna come un essere debole, tutt’altro (valgano per tutti i battibecchi tra Seu Geraldo e la sua domestica che sembra l’unica che riesca a ricattarlo e a metterlo in riga), e le altre figure femminili sono delle componenti molto forti e, letteralmente, imponenti, in questi racconti.

E forte e imponente è lo stile di Gérard Lauzier che con una sintesi azzeccata è riuscito a dare un perfetto equilibrio a tutte le sue storie al di là delle Cronache dell’isola grande; la caratterizzazione dei personaggi ne fa uno degli autori francesi più geniali del ventennio ’70-’80 che oggi rischia di essere dimenticato, tanto che, almeno in Italia, nessuno (o quasi) sembra aver interesse a ristampare le sue storie, che non hanno perso nulla in fatto di originalità e modernità.

Gioia, libertà sessuale e avventure nell’isola grande.

Recentemente, navigando su internet, mi sono imbattuto in un post che rendeva omaggio all’arte di Gérard Lauzier, in cui ho letto: Poteva farti semplicemente morire dal ridere; ma se era amaro, era l’amaro della medicina che ti guarisce per sempre dall’Invidia, e diventi uomo. L’ultima tavola di Cronache dell’isola grande in cui due ubriaconi al bancone raccontano come una tribù di indios amazzoni fu sterminata per uno scherzo (e intanto non riescono a smettere di riderne) è qualcosa che non dimenticherò mai, e ho dimenticato Delitto e Castigo!”.

E in effetti l’ultima tavola dell’ultima storia, Indio, rappresenta la perfetta conclusione di un volume che è un capolavoro del fumetto francese per ironia, amarezza e comicità. Imperdibile, come la maggior parte delle sue storie.

Il segno di Gérard Lauzier: pura sintesi grafica e, allo stesso tempo, accuratezza nel dettaglio.

Curiosità

Oltre alla sua brillante carriera fumettistica, Gérard Lauzier fu anche regista e sceneggiatore per il cinema. Il suo film più famoso (e credo ache l’unico distribuito in Italia) rimane Mio padre che eroe! con Gérard Deppardieau del 1991. Inoltre Laurier ha partecipato alla stesura della sceneggiatura di Asterix e Obelix contro Cesare del 1999.
E’ morto nel 2008.

Edizione consigliata

Erano belli questi volumi della Bonelli-Dargaud: formato gigante, cartonato a colori. La carta non è patinata ma la stampa si difende bene.
Le storie contenute nel volume sono sette: Seu Edmundo, Il baule di nonna Maria, Stivali e incetrate, Zenaide, Il Monzoa, Dramma della gelosia e L’Indio.

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