Sylvester Stallone ha accolto i fan in delirio durante il primo Rocky Day della storia, tenutosi a Philadelphia lo scorso 3 dicembre, dove ha tenuto anche un lungo discorso motivazionale su percorsi di vita, traguardi e sfide personali. L’attore ha salutato la folla festante presso il Philadelphia Museum Of Art, in cima a quegli stessi scalini che il protagonista saliva nel primo film della saga, in preparazione al suo incontro con il campione Apollo Creed.
Nel suo discorso, Stallone ha spinto i presenti ad affrontare con coraggio le difficoltà della vita, a non mollare mai, perché quello che conta è tenere duro fino alla fine, per essere felici con i propri cari: “La vita è una lotta, una sfida continua, e bisogna essere pronti ad affrontarla. A volte si vince e, molto più spesso, si perde. Ma la vera vittoria è arrivare in piedi all’ultimo round, senza mai arrendersi; per se stessi e per i propri cari. Stando in cima a questi gradini, voi sapete che, davvero, tutto è possibile; non mollate mai il colpo!“. Philadelphia è una delle location dove è stato girato Rocky.
Ai microfoni di Fox News Digital, Stallone ha poi regalato un’acuta riflessione sull’importanza che una figura come quella di Rocky riveste ancor oggi per moltissime persone: “Tutti, da qualsiasi paese o cultura provengano, devono affrontare gli stessi dilemmi, gli stessi problemi, le stesse sfide, gli stessi percorsi; ciascuno potrà essere leggermente diverso dall’altro, ma tendenzialmente, alla fine la sostanza è sempre quella: “Voglio raggiungere qualcosa di importante nella mia vita, voglio che la gente sia fiera di me, voglio farmi una famiglia, crescere un figlio. Ho paura di non essere nessuno; la gente mi guarda ma io, dentro di me, mi sento debole e vuoto; non ce la posso fare, perderò”. Il senso del personaggio di Rocky è questo. Le persone queste cose le pensano, ma provano comunque ad andare avanti“.
Secondo Stallone, il senso di continua insoddisfazione è comune a molte persone, a prescindere dallo stato sociale o dalla condizione economica in cui si trovano: “La frustrazione più grande dell’essere umano è non avere la possibilità di fallire. Molti dicono che l’importante non è vincere, ma poter provare a vincere. Siamo tutti legati da questo invisibile filo per cui ci sentiamo costantemente inferiori a qualcun altro. Se parlassi con un miliardario, lui mi direbbe che si sente un perdente; è un meccanismo ineluttabile della psiche umana“.
Tipico dell’essere umano è anche coltivare i rimpianti: “Li abbiamo un po’ tutti; amicizie sbagliate, scelte che poi si sarebbero rivelate errate, fare a botte, litigare con persone con cui avresti dovuto essere più gentile ed empatico. Ce ne sono tantissimi, nella vita di una persona. Per quanto mi riguarda, io non avrei voluto fare certi film che invece ho fatto“, ha concluso l’attore con umorismo.
Spostando la discussione proprio su Rocky, Stallone non ha chiuso del tutto la porta a una possibile continuazione della saga. Ricordiamo che Stallone non ha partecipato a Creed III, ultimo capitolo del franchise spinoff incentrato sulla figura di Adonis Creed, figlio naturale di Apollo, per gravi divergenze con il produttore Irwin Winkler, reo di non avergli corrisposto le dovute percentuali dei proventi della saga. In un’intervista del 2019 a Variety, Stallone aveva così riassunto la situazione: “Poco prima che girassimo Rocky IV, io ho fatto notare a queste persone che avevo creato io il personaggio, diretto io i film, strutturato io i combattimenti, e che non mi rimaneva neanche l’1% dei guadagni da dare ai miei figli. Sapete cosa mi hanno risposto? “Ti abbiamo pagato”. Da quel momento, quel discorso è morto lì.” Vi ricordiamo che Rocky è in streaming, se volete riguardarlo.