Il Gruffalò, quando l’ingegno sconfigge la forza

Il Gruffalò

Last Updated on 15 Luglio 2018 by Maestra Sara

Primo capitolo di una piccola serie tanto fortunata da divenire quasi un’icona, Il Gruffalò (noto anche con il titolo “A spasso col mostro”) resta tutt’ora una delle storie per l’infanzia più divertenti mai scritte e un’autentica pietra miliare di settore.

gruaffalò copertinaGrazie ad una narrazione superba che ricorda una filastrocca, secondo i canoni fissati dalla stessa Julia Donaldson, alle mirabili illustrazioni di Alex Scheffler e ad un incedere narrativo sempre vivo e avvincente, Il Gruffalò è infatti riuscito a ritagliarsi un posticino d’onore nel cuore dei giovani lettori, tanto da dare vita a una (non altrettanto fortunata) trasposizione cinematografica.

Una volta spogliato della meravigliosa confezione narrativa e grafica che lo contraddistingue, il Gruffalò è in realtà una storia piuttosto originale e molto intelligente, in grado di offrire al bambino una lucida rappresentazione di quella furbizia che possiede un valore solo se impiegata per scopi legati all’autodifesa.

L’astuto topolino della storia incarna infatti l’archetipo fiabesco del soggetto che riesce grazie alla sua astuzia, a sopperire ad ogni limitazione di tipo fisico e a prevalere su coloro che vorrebbero trasformarlo in una facile preda per via della sua intrinseca piccolezza.

Da Pollicino fino ad Ulisse, la letteratura (non solo per l’infanzia) è ricca di figure, ormai divenuti archetipi, in grado di sintetizzare alla perfezione l’eterno conflitto tra forza bruta ed astuzia e di mostrare come l’assenza di qualità fisiche di rilievo non debba considerarsi alla stregua di un limite invalicabile.

Questo tipo di narrazioni risulta particolarmente adatto a solleticare l’intelletto di quei bambini che, consci della loro “piccolezza” legata a caratteristiche fisiche e anagrafiche, trovano la loro rivalsa letteraria sul mondo dei “grandi”, in virtù di una capacità di pensiero che inverte i canoni fino ad ora dati per assodati.

gruffalò libro

Intorno ai 3 o 4 anni, il bambino comincia a diventare consapevole delle sue rinnovate abilità fisiche, il che lo porta a vedere nella forza il criterio in grado di organizzare il mondo in modo gerarchico: i bambini (soprattutto maschi, ma non solo) ambiscono a diventare forti, prima ancora che intelligenti o astuti perché così facendo, credono di poter primeggiare sui loro coetanei.

Letture come Il Gruffalò, mostrano il lato illusorio della forza, in assenza di uno sviluppo intellettivo corrispondente, e invitano i piccoli lettori a cercare dentro di loro qualità in grado di sopperire al presunto divario fisico che percepiscono con i più grandi.

 

Il Gruffalò, storia di una strana cena

Il Gruffalò è la storia di un piccolo topolino che si trova ad essere vittima di intenti predatori da parte degli altri animali del bosco a causa della sua stazza minuta e dell’assenza di mezzi fisici atti a difendersi a dovere dagli attacchi.

Passeggiando nel bosco frondoso, il topolino si imbatte dapprima in una volpe che, credendosi più astuta del roditore, lo invita a mangiare qualcosa con lei, senza ovviamente specificare quale sarebbe stata la reale natura della cena.

Gentilmente, il topo declina l’invito, sostenendo di doversi incontrare per cena con un fantomatico mostro di nome Gruffalò, il quale abbina un aspetto terrificante ad una predilezione alimentare per le volpi impanate.

il gruffalò

Non capendo la natura dell’espediente, la volpe si ritira e il topolino gongola per la sua trovata, ritenendo piuttosto stupida colei che aveva irriso poc’anzi,  prospettandogli l’esistenza di una creatura fittizia.

Identica scena si ripete quando il topolino si imbatte in una civetta e in un grigio serpente, anche loro volenterosi di cenare “con” il topo e anche loro beffati dalla storiella del Gruffalò e delle suoi mutevoli gusti a tavola.

I veri problemi iniziano, tuttavia, quando il topo si imbatte nel Gruffalò, scoprendo che il mostro frutto della sua fantasia esisteva realmente e che, per di più, ha intenzione di mangiarselo col pane.

Facendo ancora ricorso alla sua astuzia, il topolino riesce ad irretire il Gruffalò, sostenendo di essere la creatura più forte e spaventosa della foresta ed invitando il mostro da desistere dai suoi propositi.

gruffalò mostro

Per convincere il mostro della sua forza, il topolino lo invita a fare una passeggiata con lui nel bosco e a verificare di persona con quanto timore lo osservano le altre creature.

Durante la passeggiata, la volpe, la civetta e il serpente fuggono a gambe levate al passaggio dei due e il Gruffalò si convince che il motivo del fuggi fuggi generale sia causato proprio dal topolino, senza sospettare che sia egli stesso a terrorizzare gli altri animali.

Il libro si conclude con il topolino che mette in fuga il Gruffalò minacciando di mangiarlo e che, avendo ormai sconfitto i predatori, può gustarsi una ghianda per cena in tutta tranquillità.

Il Gruffalò, storia di ingegno e astuzia

Grazie al duplice artificio, il topolino riesce in un sol colpo ad irretire predatori e Gruffalò, provocando mutuo terrore tra i suoi nemici e lasciando credere ad entrambi di essere il fulcro del terrore stesso.

davvero geniale e molto lontano dai cliché di settore, Il Gruffalò è un viaggio di formazione che spiega al bambino come resistere di fronte alle minacce del mondo esterno e che impiega l’astuzia in qualità di arma prediletta contro i predatori.

gruffalò libro bambini

La struttura a filastrocca e la presenza di rime consente di leggere agevolmente Il Gruffalò a partire dai tre anni, anche se la storia si adatta meglio ad un’età (intorno ai 4 o 5 anni) in cui il bambino acquista pienamente coscienza tanto dei suoi limiti, quanto delle sue risorse.

Congiunto ad una narrativa di settore antica almeno quanto la scrittura stessa, Il Gruffalò è la rivalsa dei bambini e dell’intelletto di fronte ad un illusorio mondo gerarchico basato sulla forza e una narrazione superba che strapperà molti sorrisi tra qualche riflessione.

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