L’Uomo che Uccise Don Chisciotte • I FILM DA VEDERE

L’Uomo che Uccise Don Chisciotte

The Man Who Killed Don Quixote - Terry Gilliam, 2018


Voto medio: 4,69
(72 voti totali)

Film consigliato

DURATA: 132 minuti
GENERE: Avventura, Commedia, Fantastico
CAST: Adam Driver, Jonathan Pryce, Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko, Joana Ribeiro.

“È convinto di essere Don Chisciotte.”
“Allora ci divertiremo.”

«Tranquilli, questo è solo il trailer del film» diceva Terry Gilliam in Lost in La Mancha, documentario che ci aveva raccontato di un disastro, di una lotta contro tutto e tutti. Alla fine Terry ce l’ha fatta. Venti anni dopo, la pellicola maledetta ha abbattuto tutti i mulini a vento ed è finalmente uscita nelle sale. Ed è completamente diversa da quella che doveva essere inizialmente, un’idea nuova che si è costruita proprio attraverso le peripezie di questo ventennio, consegnandoci un’opera che Gilliam reputa più interessante e che è – possiamo dirlo – la sua rivincita: «Tutte le persone ragionevoli mi dicevano di mollare e io non credo nelle cose ragionevoli, credo in quelle irragionevoli» ha detto durante la conferenza per l’anteprima italiana a Roma, dove noi eravamo: camicia a fiori, sorriso coinvolgente e battuta sempre pronta.

Toby (Adam Driver) è un consulente pubblicitario giunto al successo grazie al suo unico film, L’Uomo che Uccise Don Chisciotte, girato in un piccolo villaggio spagnolo. Tornato lì dieci anni dopo si renderà conto di aver sconvolto la vita dei suoi semplici abitanti e sarà intrappolato nelle follie del vecchio calzolaio Javier (uno straordinario Jonathan Pryce) che è convinto di essere sul serio il cavaliere errante di Cervantes.

Il ritmo è elevato per tutti i 132 minuti, le incursioni dei flashback e delle visioni fantastiche sono ben armonizzate con la narrazione e l’ironia è efficace e soprattutto mai eccessiva. Gilliam ci racconta dell’effetto che il cinema può avere, di quanto possa essere pericoloso vendere sogni alle persone. C’è l’eterna lotta tra realtà e fantasia in cui Terry non elegge un vincitore; nel film queste si alternano, si impossessano di un personaggio e poi di un altro, a volte ci prendono in giro e non ci permettono di distinguere. «Noi siamo entrambi, dipende da quello che la vita ti dà e che ti porta a decidere se essere Don Chisciotte o Sancho Panza». Terry Gilliam si diverte, lui è senza dubbio un Don Chisciotte che si ostina a vivere nella fantasia e lo fa da sempre. Per questo in venti anni non ha mai abbandonato la sua opera: «Il film si è scritto da solo, solo che è stato uno scrittore molto lento».