BARI - I clown di corsia della federazione Vip (Viviamo in Positivo Bari) scendono in piazza del Ferrarese dalle 9 alle 20 per la Giornata del Naso Rosso. Per un giorno i volontari col naso rosso, usciranno dalle corsie del Pediatrico Giovanni XXIII, dal reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico, dalla fondazione Giovanni XXIII di Bitonto e dal centro per ragazzi autistici Domus Area di Mola, per sensibilizzare la gente sul valore dei sorrisi e dei colori nelle relazioni ospedaliere e raccogliere fondi per finanziare i progetti Viviamo in positivo. «Essere clown significa portarsi dietro un bagaglio di emozioni con la consapevolezza che ci sarà sempre tanto posto per raccogliere i sorrisi dei tanti bambini e la loro forza», racconta Loredana Liguori, 66 anni, casalinga, in arte Tadala.

Il gruppo Vip Bari è attivo dal 2005, raccoglie centinaia di volontari. L’ultimo, stregato dal fascino clown è Sergio Papa, 60 anni, impiegato, che indossando il naso rosso è diventato clown Giolino: «Ho iniziato questa avventura l’anno scorso ed ogni volta che incontro bambini ed anziani è una cascata di emozioni. Il sorriso che dono è ampiamente compensato dalla gioia che ricevo».

Allora, un naso rosso e un camice colorato, possono bastare a far dimenticare, per un istante, la sofferenza, le paure, l’insicurezza e le difficoltà di una malattia e una lunga degenza e colorare di emozioni nuove le grigie corsie di un ospedale. «Sono in Vip Bari dal 2017 e mi ha stravolto completamente il modo di vivere la vita – racconta Maria Antonietta Greco, in arte Crilú, 35 anni, pedagogista - la clownterapia è un mondo a colori, ti insegna a non demordere mai». Per Matteo Raffaele Vulpis, 32 anni, informatico, nome d’arte Manubrio, è una scelta di vita: «Da sempre ho avuto in dote la passione di aiutare il prossimo e con la clown terapia sono riuscito a realizzarla – spiega - donare sorrisi è meraviglioso».
Nel corso della giornata, piazza Ferrarese ospiterà l’animazione e l’intrattenimento clown ma anche spazi informativi e momenti di sensibilizzazione, insieme a palloncini e bolle di sapone, spettacoli, gare di ballo e cantastorie. In una giornata che idealmente metterà il naso rosso ad ogni angolo della penisola, collegando 72 associazioni e 5mila volontari clown appositamente formati che si impegnano settimanalmente a portare il sorriso in più di 200 strutture ospedaliere d’Italia.
«Essere Volontari è uno stile di vita – conclude Nicola Pascazio, 60 anni, in arte Pandistello, docente - è voler esserci per strappare il tempo alla tristezza, provando a dare ad una lacrima il sapore dello zucchero filato».

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