Asterix e il segreto della pozione magica - Recensione

I Galli più agguerriti della storia tornano in questo secondo film d'animazione.

Asterix e il segreto della pozione magica - Recensione

Sono passati quattro anni da quando l'ultimo film d'animazione dedicato ai due eroi di René Goscinny e Albert Uderzo, "Asterix e il Regno degli dei", ha debuttato sul grande schermo. Adesso gli autori ne hanno estratto un secondo dal cilindro, con l'intenzione forse di dare il via a una nuova linea narrativa. Piena zeppa di gag e riferimenti alla cultura pop, quest'ultima storia soffre di una trama nuova di zecca che non riesce a convincere sulla base dei fumetti originali degli anni '60 e '70: laddove infatti il precedente è stato adattato da un'opera del 1971 che trattava umoristicamente dei problemi legati all'urbanizzazione e della vita moderna, "Asterix e il segreto della pozione magica" risulta essere più un cartone animato nella sua accezione più infantile, adatto ai bambini senza dimostrare la profondità dei precedenti. Prima di chiacchierare più a fondo a riguardo, però, vorrei fare un breve riassunto delle avventure cinematografiche dei due Galli più amati ed esilaranti di tutti i tempi.

Prima che "Asterix e il Regno degli dei" promuovesse le avventure di Asterix a una serie animata, l'ultimo ricordo che abbiamo è "Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà" (2012), la chiusura del cerchio per quanto riguarda le produzioni live-action. Sebbene personalmente conoscessi e apprezzassi Asterix ben prima che si decidesse di dare loro dei volti veri, sono stati proprio quegli adattamenti live-action a fare di me una fan dell'opera di Goscinny e Uderzo. Sfortunatamente, il quarto episodio è stato il colpo di grazia per una serie che ha vissuto un lento declino: dopo il terribile "Asterix alle Olimpiadi" (2008) nutrivo speranze che gli autori sarebbero riusciti a risollevare la situazione, ma è stato inutile poiché "Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà" si è rivelato un film mediocre, poco ispirato e nel complesso un'impronta sbiadita nel panorama del cinema francese che non poteva aspirare alle vette del primo, "Asterix & Obelix contro Cesare" (1999), o dal sequel "Asterix e Obelix: Missione Cleopatra" (2002). La tetralogia live-action di Asterix è stata una marcia verso una fine ingloriosa, caratterizzata da un grande film, uno accettabile, uno mediocre e uno assolutamente terribile.

Grazie alla CG sulla quale ha deciso di appoggiare il rilancio di una nuova serie, "Asterix e il segreto della pozione magica" si presenta come uno scenario originale ma innegabilmente Asterix nel suo umorismo, nella sua presentazione e nel manierismo. L'altro grande cambiamento, che interesserà i fan più incalliti, è il ritiro del doppiatore francese di Asterix Roger Carel, storica voce fin dagli esordi nell'animazione (1967), in favore di Christian Clavier - il volto del biondo gallo nei primi due live-action.

Per la prima volta, il film si concentra meno sui due storici protagonisti per lasciare più spazio a Panoramix il druido, la mente dietro la pozione magica che dà agli abitanti del villaggio l'incredibile forza utile a sfidare gli invasori romani. Ho molto apprezzato la scelta di spostare i riflettori sui comprimari della serie. Panoramix tende a essere messo da parte e identificato solo attraverso due tratti: è il vecchio saggio del villaggio e prepara la pozione. "Asterix e il segreto della pozione magica" invece gli regala invece molta più personalità di quanto sia mai stato fatto prima.

Il film non perde tempo nel mostrare il conflitto principale. Mentre cerca gli ingredienti nella foresta, dopo avere salvato un uccellino, Panoramix cade da un albero rompendosi un piede ed è con quell'incidente realizza la propria mortalità. Dopo pochi giorni si rende conto che non sarà lì per sempre a preparare la pozione magica per il villaggio, dunque decide di andare in cerca di un degno successore cui insegnare la ricetta segreta. Asterix e Obelix vanno con lui e a loro si aggiunge Pectine, una giovane ragazza del villaggio che li ha seguiti di nascosto. Da qui inizia una storia che non è mai stata raccontata prima, il che non sottolinea solamente la sua originalità ma anche il fatto che nessuna avventura della serie aveva mai trattato in modo tanto approfondito druidi e magia: è interessante scoprire qualcosa in più di questo universo ma come potete immaginare ogni volta che la magia entra troppo in gioco, la situazione diventa folle.

Se c'è un aspetto che amo dell'intera serie Asterix è l'anacronismo insito nella sua ironia, tanto nei fumetti quanto nei film, in particolare Missione Cleopatra. "Asterix e il segreto della pozione magica" dà il meglio sotto questo aspetto, assieme ad alcuni riferimenti alla cultura pop tutti vostri da individuare. Sono esilaranti ma soprattutto molto più sottili rispetto all'ultimo film live action, che distribuendo a tappeto l'anacronismo ha ottenuto lo stesso effetto di quando si lascia sedimentare lo zucchero a velo su un dolce: appiccicoso e dolciastro. Ciò detto, la mia più grande perplessità di fronte a questo nuovo film è stata che appoggiarsi così eccessivamente alla magia abbia stravolto le situazioni al punto tale da lasciare la sensazione fossero poco da Asterix, che si scontrassero con il tipo di parodia che l'ha sempre distinto. Questo non lo rende però meno piacevole e il mio dubbio potrebbe inoltre non essere condiviso da altri.

"Asterix e il segreto della pozione magica" è molto fedele alle sue origini nonostante non abbia adattato nessuno dei suoi fumetti. Ad esempio, il classico scherzo che spesso compare nei fumetti tra Asterix e Obelix è presente anche qui, con Obelix che dà vita a lunga sfuriata su come sia totalmente nel giusto, al contrario di Asterix. Sono momenti come questi che mi hanno fatto apprezzare ancora di più il film e vederli è stato come incontrare un vecchio amico con cui non mi incontravo da lungo tempo.

Fin qui tutto bene. La trama scorre fluida, seppur in modo prevedibile. I personaggi sono divertenti e le battute vanno certamente a segno in diverse occasioni. Ma come ho accennato all'inizio, questo film si fonda meno su quelle tematiche che da sempre hanno contraddistinto la serie puntando su un prodotto più orientato la facile ironia. I riferimenti sociali o politici che hanno contribuito ai successi passati di Asterix non hanno spazio qui e il messaggio del film non colpisce quanto il precedente, che invece trattava la questione dell'urbanizzazione. Non sorprende quindi la delusione che già filtra in rete di fronte alla scelta di eliminare tematiche adulte per rimpiazzarle con riferimenti pop e una comicità più slapstick.

È però altrettanto vero che bisogna riflettere sul periodo che stiamo vivendo: le riflessioni politiche e sociali aggressive sono spesso sgradite alla sfera mediatica, ecco perché ha senso che Asterix abbbia scelto di preservarsi evitando un facile. Allo stesso tempo bisogna ricordare che Asterix, nel profondo, è basato sull'avventura e non sempre ha bisogno di trasmettere chissà quale messaggio. Possiamo concedergli almeno per questa volta di rilassarsi ed essere divertente senza alcun impegno.

Lato animazione è stato fatto un lavoro impeccabile che compie passi avanti rispetto ad "Asterix e il Regno degli dei", persino nelle texture e dell'illuminazione il cui apporto alla resa generale del film è significativo. In conclusione, "Asterix e il segreto della pozione magica" è un film ben scritto e divertente che rispetta lo spirito del fumetto e vi strapperà più di un sorriso nel corso della sua bizzarra avventura. Rompe la tradizione scegliendo di raccontare una storia mai scritta ma chissà che non possa rivelarsi il trampolino di lancio per una nuova serie animata di successo.

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