La Regina Carlotta, nonna della Regina Vittoria | Blog di Valeria
Carlotta di Mecklenburg-Strelitz, Regina consorte di Gran Bretagna ed Irlanda
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La Regina Carlotta d’Inghilterra, nonna della Regina Vittoria

Il primato della Regina Carlotta

Questa donna dal volto affascinante e dallo sguardo intelligente è la Regina Carlotta d’Inghilterra, nonna della Regina Vittoria.

Carlotta è tuttora la seconda consorte che è rimasta in carica più a lungo, preceduta solamente dal principe Filippo: fu regina consorte dal giorno del matrimonio, l’8 settembre 1761, fino alla sua morte, il 17 novembre 1818.

Matrimonio e figli

Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (1744-1818) era la figlia più giovane del duca Carlo Ludovico Federico di Meclemburgo-Strelitz e della moglie, la principessa Elisabetta Albertina di Sassonia-Hildburghausen.

Nel 1761 sposò il re Giorgio III del Regno Unito, divenendo regina consorte di Gran Bretagna e Irlanda ed elettrice (poi regina) di Hannover.

Della giovane principessa Carlotta si diceva avesse un carattere affascinante e delle eccellenti qualità intellettuali.

Pur non essendo di grande bellezza, il suo volto era però molto espressivo e dimostrava un’estrema intelligenza. Non era alta, ma aveva una figura leggera e abbastanza bella, i suoi occhi luminosi brillavano di buon umore e vivacità, la sua bocca era grande, piena di denti bianchi e regolari, mentre i suoi capelli erano di un bel colore castano chiaro.

Nonostante Carlotta non fosse stata la prima scelta del marito per il matrimonio e, in generale, fosse stata trattata con distacco dalla suocera, la principessa madre di Galles, il matrimonio di Carlotta fu felice e, apparentemente, il re non le fu infedele.

Ebbero quindici figli e tutti, eccettuati due (Ottavio e Alfredo), sopravvissero fino all’età adulta.

Patrona delle arti ed educazione delle figlie

Con il tempo riuscì a conseguire un potere considerevole nel regno, senza abusarne mai. La regina fu una patrona delle arti e conobbe, tra gli altri, Johann Christian Bach e Wolfgang Amadeus Mozart. Aveva inoltre la passione per la botanica e contribuì alla fondazione dei giardini reali di Kew.

Per la regina l’educazione delle donne era molto importante: le sue figlie erano più istruite di quanto fosse solito per le giovani donne dell’epoca. Ella insistette che le figlie vivessero delle vite ritirate assieme a lei e non permise loro di sposarsi fino a che non furono piuttosto avanti negli anni, con il risultato che nessuna di loro ebbe dei discendenti legittimi.

La pazzia del marito e la reggenza

Alla fine del 1810 Giorgio III, già quasi cieco e pieno di reumatismi, ebbe un decisivo tracollo delle condizioni psichiche. A suo dire il colpo di grazia lo ricevette con la morte dell’ultimogenita, la principessa Amelia, la sua preferita tra tutti i figli, che lo gettò nella disperazione.

Dovette inoltre accettare il Regency Act nel gennaio 1811, con cui fu nominato reggente il principe del Galles, suo figlio primogenito (il futuro Giorgio IV), che egli reputava inadatto a tale ruolo. Verso la fine del 1811, l’anziano sovrano fu dichiarato pazzo irreversibile e visse rinchiuso nel Castello di Windsor sino alla sua morte.

All’inizio della sua demenza Giorgio III venne affidato alle cure della moglie, che però non poteva visitarlo frequentemente, a causa del comportamento imprevedibile del sovrano e delle sue occasionali reazioni violente. Carlotta continuò ad appoggiare il marito, anche quando la sua malattia peggiorò in età avanzata. Mentre il figlio, il principe reggente, deteneva il potere reale, ella divenne il tutore legale del consorte dal 1811 fino al 1818, anno in cui ella morì, anche se non lo vide mai per gli ultimi cinque anni della sua vita.

La malattia di Giorgio III

Nel corso degli anni, gli storici hanno discusso sulla natura della malattia di Giorgio III. Secondo uno studio degli anni ’60, condotto dagli psichiatri Ida Macalpine e Richard Hunter, re Giorgio era affetto da porfiria acuta, che colpisce il sistema nervoso.

Anni dopo, il ricercatore Timothy Peters affermò che la loro diagnosi non era corretta in un numero di Clinical Medicine. Nel 2013, Peter Garrard, ricercatore dell’Università St. George di Londra, ha concordato con Peters, dichiarando alla BBC che la teoria della porfiria fosse un “buco nell’acqua”. Sostiene invece che Re Giorgio soffrì di una malattia psichiatrica.

Gli storici attuali ritengono probabile che Re Giorgio soffrisse di un disturbo bipolare, che può causare cambiamenti insoliti nel comportamento, nell’umore e nell’attività. La definizione moderna sembra corrispondere ai sintomi riferiti da Re Giorgio. Tuttavia, la dura verità è che la malattia di Re Giorgio non sarà mai confermata. I dettagli necessari sono andati persi nella storia.

Morte 

La regina Carlotta morì alla presenza del figlio maggiore, il principe reggente, che le teneva la mano, mentre lei sedeva in una poltrona nella residenza di campagna di famiglia, Dutch House nel Surrey (ora Kew Palace). Venne sepolta a Windsor, nella St. George’s Chapel. Il marito morì un anno più tardi.

Nella galleria di immagini che vi presento, ci sono i ritratti che amo di più, di Georg Ziesenis, Benjamin West e Thomas Gainsborough. Quale vi piace di più?

 

Suggerimenti di lettura

Percy H. Fitzgerald e James Gibson, The Good Queen Charlotte, 2023

Various, Snuff, Pugs, and Lace – The Real History Behind Queen Charlotte, 2023

Catherine Curzon, The Real Queen Charlotte, 2022

Janice Hadlow, The Strangest Family: The Private Lives of George III, Queen Charlotte and the Hanoverians, 2015

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