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In questo appunto viene analizzata la vita di Thomas Edison con particolare attenzione alle scoperta della lampadina elettrica a incandescenza, riportandone le maggiori caratteristiche.

alcune nozioni di fisica

Thomas Edison: ripercorriamo la sua vita

Thomas Alva Edison è un inventore statunitense, nato l’11 febbraio 1847 a Milan, nello Ohio settentrionale, da una famiglia povera.

Era l’ultimo di sette fratelli, parzialmente sordo. A soli 10 anni si è ritirato dalla scuola per iniziare a lavorare e aiutare economicamente la famiglia.

In realtà, la motivazione potrebbe essere un’altra. Dopo la morte di sua madre, Edison ha infatti ritrovato una lettera scritta dalla scuola in cui veniva dichiarata la difficoltà di apprendere da parte del bambino, dovuta a un ipotetico ritardo mentale. Si è così allontanato dalla scuola.

Ha svolto i lavori più disparati, da venditore di riviste e dolciumi in treno a operatore telegrafico. Distribuì il primo periodico stampato su un treno, dal famoso titolo “The Weekly Herald”.

L’inventiva non gli è mai mancata e a soli 21 anni ha fatto richiesta del primo brevetto per il registratore di voto elettrico.
È diventato famoso qualche anno dopo con l’invenzione del fonografo, il primo strumento in grado di registrare e riprodurre i suoni. Ha segnato un momento di svolta nella musica e, in generale, nella cultura. Si accorse che un ago collegato al diaframma di riproduzione, se tenuto tra i polpastrelli delle dita, produce piccole vibrazioni. Da qui, capì che è possibile trasformare le onde sonore di una punta in vibrazioni capaci di modificare lo stato meccanico di una superficie e riconvertire la traccia meccanica in vibrazioni acustiche. Nel 1877 venne così realizzato il primo fonografo: un cilindro d’ottone posizionato orizzontalmente su un perno che termina con una manovella; sulla superficie del cilindro è presente un foglio di stagno, mentre una puntina metallica è montata su un diaframma laterale, avvicinabile e allontanabile dal foglio di stagno.

Numerose altre furono le sue invenzioni. In totale, nella sua vita ha registrato 1093 brevetti a suo nome (tra cui il microfono a carbone, il tasimetro e il kinetoscopio).
Nel prossimo paragrafo prenderemo in considerazione l’invenzione che più lo ha reso famoso: la lampadina elettrica a incandescenza.

Thomas Edison morì all’età di 84 anni (il 18 ottobre 1931) nella sua casa, a causa del diabete. La tomba oggi si trova nel New Jersei, all’interno dell’Edison National Historic Site (la casa che Edison regalo per le nozze alla sua seconda moglie, Mina Miller).
I figli (tre dalla prima moglie, Mary Stulwell, e tre dalla seconda moglie) hanno portato avanti l’attività del padre e oggi una delle aziende è tra le più quotate in borsa.

Per ulteriori approfondimenti su Thomas Edison e le sue invenzioni vedi qui

Biografia di Thomas Edison: l’inventore della lampadina a incandescenza articolo

Thomas Edison: l’invenzione della lampadina elettrica a incandescenza

Edison è divenuto famoso grazie alla lampadina elettrica a incandescenza, sostitutiva della vecchia lampadina a gas.
In realtà, l’innovativa lampadina non è stata un’idea di Edison: egli ha comprato il brevetto di Woodward ed Evans del 1875 (che avevano ideato il principio di funzionamento della lampadina a incandescenza), per poi sviluppare una lampadina elettrica a incandescenza durevole e commercializzabile.
Edison brevettò la sua lampadina a incandescenza nel 1879 e cominciò la produzione su larga scala negli stabilimenti Menlo Park. In un anno ha venduto più di 100.000 lampadine elettriche a incandescenza.
Edison fondò poi la New York Edison Company che, nel 1882, costruì la prima centrale elettrica mondiale.
La luce elettrica contagiò in poco tempo anche altri paesi, come Londra e Parigi. Arrivò anche a Milano con la prima centrale termoelettrica per l’Italia. Iniziò così l’era dell’energia elettrica: dall’illuminazione delle strade si diffuse nelle case dei privati, in tutto il mondo.

La lampadina a incandescenza è formata da un bulbo di vetro che racchiude un gas inerte a bassa pressione e un filo sottilissimo di tungsteno. Il filamento ha una resistenza elettrica molto alta e, quando passa la corrente elettrica, si surriscalda (per l’effetto chiamato “effetto Joule”) fino a raggiungere temperature di circa 3000 K. A tali temperature la radiazione emessa è visibile (luce bianca).

Per ulteriori approfondimenti sull'illuminazione elettrica nel 1800 vedi qui