A Cannes troppe regole sul red carpet: tra corpetti, trasparenze e scelte rivoluzionarie storia degli abiti che hanno trasgredito - la Repubblica

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A Cannes troppe regole sul red carpet: tra corpetti, trasparenze e scelte rivoluzionarie storia degli abiti che hanno trasgredito

Madonna
Madonna 
La partita degli abiti più belli comincia di giorno, ma le finali si disputano sempre dopo il tramonto. Anche perché, ogni anno, il passaggio sulla Croisette accende l’immaginazione e la voglia di trasgredire le contestatissime regole del Festival
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Il Festival di Cannes è il paradiso dello star watching: sulla Croisette il red carpet è aperto praticamente 24 ore su 24 perché, oltre ai vestiti da sera indossati sul tappeto rosso per le prime dei film, ci sono i look del “day time”, sfoggiati davanti al mare, a favore degli obiettivi. A volte volutamente sottotono, altre consapevolmente “wow”, la partita degli abiti più belli comincia di giorno, ma le finali si disputano sempre dopo il tramonto. Anche perché, ogni anno, il passaggio sulla Croisette accende l’immaginazione e la voglia di trasgredire. Attraverso un corsetto succinto come Madonna nel 1991, con un abito nude come Milla Jovovich nel 1997, oppure senza scarpe come Kristen Stewart e Julia Roberts, in molti e molte hanno reagito alle contestatissime regole del Festival, che impone per la “passerella” un rigido dress code, retaggio dei codici da sera degli ospiti degli hotel di lusso e dei casinò della Costa Azzurra.

Milla Jovovich
Milla Jovovich 

Per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta e smoking per la sera, mentre per le donne non sono ammesse deroghe a tacchi alti e abiti lunghi. Nel 1946, quando il Festival fu lanciato ufficialmente (dopo che, nel 1939, la seconda guerra mondiale impose un intervallo di sette anni) questo approccio era molto rigoroso. Eppure, fin dall’inizio ci furono allegri trasgressori, spiriti liberi guidati da una personale interpretazione della moda. Per esempio, Picasso e lo scrittore Henry Miller che, rispettivamente, nel 1953 e nel 1960, rifiutano di aderire alla dittatura del tuxedo e scelsero abiti in cui si rispecchiava la loro personalità. Picasso arrivò a una prima con un giubbotto in montone indossato sopra uno smoking in velluto a coste, mentre Miller, che faceva parte della giuria, rifiutò di abbandonare la sua solita giacca a scacchi (ma fu ammesso comunque e il suo voto contribuì a far vincere la Palma d’oro alla Dolce vita di Fellini). 

Picasso
Picasso 

Il gusto per lo sfarzo

Alla fine degli anni 40 e poi nei 50, a dominare il tappeto rosso (che però originariamente era blu e cambiò colore solo nel 1950) c’erano le dive dell’epoca: Sophia Loren, Jayne Mansfield, Elizabeth Taylor e l’esordiente Brigitte Bardot. Indossavano abiti stretti in vita, a bustier, e con gonne ampie e lunghe, stole di pelliccia e gioielli sfarzosi (Liz soprattutto aveva un debole per le tiare da principessa). Il loro look parlava di benessere, di boom economico e della progressiva glamourizzazione del cinema. 

Brigitte Bardot
Brigitte Bardot 

Sophia Loren
Sophia Loren 

Quello sfarzo sopravvivrà anche agli anni dei cambiamenti sociali e della contestazione, restando sempre un punto fermo dei look scelti dalle star per camminare sulla Croisette. Perfino la rivoluzionaria Jane Birkin, che con il suo cestino di paglia al posto della pochette fece inorridire Taylor e compagne, sul red carpet non rinunciava ai tacchi e a una luccicante dose di paillettes. E anche in anni recenti, non sono mancati gli abiti lussuosi (accessoriati da gioielli all'altezza).

Rihanna
Rihanna 

Memorabili l’abito Dior bianco di Rihanna nel 2017; quello a colonna, dorato, firmato Lanvin e indossato da Linda Evangelista nel 2008; la nuvola di chiffon giallo canarino realizzato da Elie Saab per Penélope Cruz nel 2006; le trasparenze di seta di Schiaparelli Haute Couture per Kendall Jenner nel 2018; la cascata di fiori di chiffon sull’abito Dolce & Gabbana di Sharon Stone e i molti strabilianti outfit-impalcatura di ispirazione bollywoodiana dell’attrice indiana Aishwarya Rai.

Aishwarya Rai
Aishwarya Rai 

Penelope Cruz
Penelope Cruz 

Kendal Jenner
Kendal Jenner 

L’era del minimalismo (e dei pantaloni)

Vestiti extra lusso, cascate di diamanti e gli altri fasti tipici di Cannes furono messi brevemente da parte negli anni 90, quando il minimalismo raggiunse tutti i red carpet. Agli Oscar, a Venezia e sulla Croisette, andava di moda una nuova sobrietà. Non si trattava semplicemente di essere sottotono, ma di interpretare l’understatement in accordo con i nuovi codici dell’eleganza. E così fu Kate Moss a indicare la strada: accanto all’allora fidanzato Johnny Depp, nel 1998, a 24 anni, apparve sulla Croisette senza trucco, con un abito nero, la cui unica concessione al décor erano poche piume sulla scollatura, e con un paio di sottilissimi sandali. Al suo confronto, tutte le altre apparivano eccessivamente agghindate. La vena minimalista si reincarnò una decina di anni dopo in un’altra dea del genere: Tilda Swinton, perfetta in completo pantalone e make up invisibile nel 2007.

Kate Moss
Kate Moss 

Tacchi o ballerine?

Se l’attrice di Orlando ruppe l’obbligo dell’abito lungo sostituendolo con i pantaloni, un’altra regola continua ad accendere il dibattito sul dress code del Festival. Riguarda la costrizione dei tacchi, aggirata varie volte grazie a scarpe flat e ballerine, ma sempre controversa. Nel 2011 sia Uma Thurman che Inès de La Fressange la sfidarono affrontando il tappeto rosso in sandali rasoterra. Nel 2016 fu Susan Sarandon ad abbinare abito, occhiali da sole e ballerine nere a punta.

Ines de la Fressange
Ines de la Fressange 

E poi ci fu chi i tacchi se li tolse proprio: nel 2016 Julia Roberts camminò sul red carpet a piedi nudi e nel 2018 Kristen Stewart, in mini abito metallico Chanel, si sfilò gli stiletti Louboutin restando scalza. Un modo, il loro, di battersi per la parità uomo-donna anche in materia di moda. 

Julia Roberts
Julia Roberts 

Nude look e altre trasgressioni

Se le tacite regole della Croisette esigono un assoluto decoro, le leggi dello show business funzionano al contrario. Per farsi notare sui red carpet - è noto - ci vogliono outfit di rottura. A parte il caso programmaticamente provocatorio di Cicciolina, che a Cannes nel 1988 si presentò coperta da minimi brandelli di tessuto e con un peluche rosa come accessorio, Madonna, Milla Jovovich e Sharon Stone seppero scoprirsi con un certo stile. Nel 1991 la prima trasformò il suo arrivo in una vera performance, con la complicità di Jean Paul Gaultier, che confezionò per lei un outfit composto da lunga cappa in taffetà che, una volta lasciato cadere dalla cantante, rivelava un sensuale completo in satin composto da reggiseno conico e culotte. Quattro anni dopo, nel 1995, Sharon Stone apparve con un sontuoso modello di Valentino dalla gonna in seta color champagne molto ampia, abbottonata sul davanti. Quando, allargando le braccia, ne divaricò i due lembi, svelò un paio di sexy mini shorts e fece scuola (ricordate l’abito da sposa firmato Dior di Chiara Ferragni con gonna e pantaloncini?). Un altro momento di disobbedienza degno di nota è l’uscita di Milla Jovovich nel 1997: accompagnata dal regista Luc Besson, era vestita semplicemente da una collana che copriva il seno e da una minuscola gonna-pareo drappeggiata, un completo inventato da John Galliano, che in materia di trasgressione non aveva e non ha tuttora rivali.

Sharon Stone
Sharon Stone 

Abiti “d’archivio”

A proposito di vintage, la passerella di Cannes non è immune dalla tendenza “archival”. Le star indossano volentieri capi delle collezioni passate, di quattro, cinque, dieci anni fa, che hanno il pregio di essere pezzi unici: sostenibili perché re-indossati e in un certo senso nuovi, anche se intrisi di nostalgia. Una delle regine del riciclo di lusso è la modella Bella Hadid. A Cannes si è presentata con almeno tre abiti memorabili di vecchie collezioni: nel 2019 con un modello rosso di Roberto Cavalli, nel 2021 in scenografico bianco e nero firmato Jean Paul Gaultier e nel 2022 in Gucci dell’era Tom Ford.

Bella Hadid in Gucci
Bella Hadid in Gucci 

Stile libero

Ogni anno, infine, sulla Croisette c’è chi riesce a non farsi incasellare in nessuna categoria, complice, di solito, un geniale designer. Due casi in particolare hanno fatto scuola: il castigatissimo abito nero a collo alto e maniche lunghe di Demna Gvasalia per Balenciaga indossato da Isabelle Huppert nel 2021, capace di fare piazza pulita di ogni fronzolo, e la versione 2019 del New Look di Dior interpretata da Elle Fanning, con la regia di Maria Grazia Chiuri. Non ci resta che aspettare le prodezze sartoriali della nuova edizione del Festival.

Elle Fanning
Elle Fanning 

Elizabeth Taylor
Elizabeth Taylor 

Linda Evangelista
Linda Evangelista 

Kristen Stewart
Kristen Stewart 

Tilda Swinton
Tilda Swinton 

Isabelle Huppert
Isabelle Huppert 

Jane Birkin
Jane Birkin 


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