Claudio Lippi: «Io e mia moglie, dopo un periodo di crisi, siamo tornati insieme»- Corriere.it

Claudio Lippi: �Io e mia moglie, dopo un periodo di crisi, siamo tornati insieme. La scelta di lasciare Buona Domenica? L’ho pagata cara�

di Roberta Scorranese

Il conduttore racconta: gli anni con Berlusconi (�Gli dissi di non fare politica�), gli affetti (�Mia nipote � tutto�), la malattia (i 4 bypass)

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Claudio Lippi vive a Roma, in un quartiere residenziale che si sviluppa nel verde. La casa (�In affitto�) � bella e circondata da un prato. Dentro � silenziosa, molto sobria, confortevole, elegante come il padrone di casa: 76 anni (�Ormai quasi 77�) portati con il sorriso vagamente malinconico di chi ha dimestichezza con un’ironia cos� sottile da risultare spesso impercettibile. Un’ironia per pochissimi, insomma.

Claudio, lei sembra una persona serena.
�S�, � cos�. Sono marito, padre, nonno. E poi come potrebbe non essere felice una persona che a soli nove anni ha visto accendersi la televisione per la prima volta?�

Il 3 gennaio 1954 Fulvia Colombo diede avvio alle trasmissioni televisive del Programma nazionale, cos� si chiamava la prima rete Rai.
�Che delusione quando venni a sapere che quell’annuncio era stato registrato�.

Per� all’epoca era strano ritrovarsi in casa una scatola parlante.
�Molto. Era tutto nuovo, tutto possibile. Avevi la sensazione che entrare a far parte di quel mondo fosse una cosa tutto sommato semplice. � per questo che poi le televisioni private ebbero cos� tanto successo: tutti volevamo “entrare” l�. Io sono di Varese, e nella provincia lombarda le televisioni hanno avuto un ruolo capillare�.

Dunque lei gi� si immaginava conduttore?
�No, volevo fare il cantante. Cosa che poi far� davvero perch� fino al 1972 io mi sono guadagnato da vivere con la voce. Ma da bambino il canto mi procur� uno choc: mia madre mi accompagn� a fare un provino alla Rai di Milano. Il maestro mi ascolt� per qualche secondo, poi mi interruppe e prese la mamma da parte. “Signora — le disse — suo figlio � un mostro”. Mia madre pensava ad un complimento, ma lui si spieg� meglio: “No, signora, � un mostro perch� ha un vocione, � troppo forte”. Lei si mise a piangere e io ne ricavai un senso di colpa che mi accompagn� per anni�.

Che cosa faceva suo padre?
�Prima lavorava in una grande azienda e, in sostanza, risanava le imprese. Era spesso via, lo vedevo poco ma ero molto legato a lui. Poi, quando io ero ormai adulto, si fece convincere da un tizio a entrare in un affare, una specie di burrificio. Peccato che poi quel tizio spar� e lasci� sulle spalle di mio padre un buco finanziario enorme�.

E lei?
�Io decisi di accollarmi quel debito. Fu la prima volta che capii di aver perso tutto, fu come sentirsi mancare la terra sotto ai piedi. Ma reagii con forza e, credo oggi, con limpidezza. Non potevo lasciare la famiglia in quel baratro, non � da me. Risultato: venti miliardi di vecchie lire da ripagare in vent’anni. � stata dura, ma ce l’ho fatta�.

Lavorando instancabilmente, presumo.
�Guardi, per me il lavoro � una cosa molto seria. Ogni tipo di lavoro che io sia in grado di fare: dall’apparizione televisiva fino alla partecipazione alla sagra di paese. Certo che faccio anche quello, anzi, mi piace perch� incontro la gente, guardo le persone negli occhi quando mi raccontano le loro storie, mi commuovo con loro. Ma quando parlo di “lavoro” parlo di cose coerenti con me e con quello che sono�.

Proposte che ha rifiutato?
L’isola dei famosi e il Grande Fratello. Ma mi creda, non � finto snobismo e nemmeno vuol dire che io non abbia bisogno di soldi, anzi. � semplice coerenza: vado ogni tanto in qualche talk show e mi fa piacere, ma non mi si pu� chiedere di entrare in quelle dinamiche dove le liti, le riconciliazioni, i dissidi sono fatti per fare spettacolo. Non fa per me. Senza contare che io ho quattro bypass addosso�.

� un concetto molto professionale del lavoro televisivo, un’idea oggi forse sorpassata da altre dinamiche, come la provocazione ai fini degli ascolti, la presenza del �bastian contrario� per fare audience.
�C’� un dettaglio: quando ho cominciato io a fare la televisione, cio� negli anni Settanta, c’era un concetto molto definito del talento. Qualcosa da affinare, difendere, conservare, accrescere, anche tramandare, perch� no. Si cresceva dentro un’azienda, si aveva dei maestri che ti aiutavano. Uno dei miei padri � stato Modugno, per esempio. Vianello lo considero un fratello maggiore. Da Corrado ho imparato l’ironia raffinata: io lo guardavo, studiavo per ore le sue parole, il suo modo di porsi. E quel talento diventava materia preziosa: ascolti o non ascolti, format o non format. Ahim� oggi vedo format pi� che conduttori o conduttrici�.

Forse � giunto il momento di rivedere bene certi miti. Secondo lei Mike Bongiorno non ha assunto spesso atteggiamenti maschilisti?
�Una volta l’ho visto fare una scenata orribile ad Antonella Elia, la quale aveva osato dire qualcosa a proposito della scelta di indossare una pelliccia, sponsor del programma. Era un uomo durissimo, lo so, ma ha avuto un’intuizione geniale: ha valorizzato la mediocrit�, facendone un caposaldo comunicativo. Il contrario di quello che oggi fa, per esempio, Paolo Bonolis, che la sottolinea, la addita, magari guardandola dall’alto. Non � una critica, sono scelte espressive, professionali�.

Claudio, a partire dal 1980 lei � stato una presenza fissa e molto popolare in televisione. Da �Giochi senza frontiere� alla �Corrida�, dopo l’addio di Corrado. Come ha vissuto il successo?
�Sar� sincero: sempre con un senso di precariet�, come uno che sta saldando un conto con coscienza e meticolosit�, come se fossi stato ancora l� a ripagare il buco finanziario capitato a mio padre. Non vivo le cose con superficialit�, non penso che tutto mi sia dovuto. Dicono che le sciagure capitino alle persone pi� sensibili e infatti, negli anni Novanta, ho di nuovo perso tutto, questa volta a causa di un agente-avvocato che ha fatto investimenti sbagliati, pasticci finanziari insomma. Ma vede, ogni volta che mi succede qualcosa io ritrovo quel ragazzo che scelse di accollarsi il debito familiare con impegno e dedizione. Torno a essere cos�.

� vero che con Berlusconi eravate molto legati?
�L’ho sempre ritenuto un grande uomo di televisione. Quando prese a girare la voce che sarebbe sceso in campo, ci incontrammo a Porto Rotondo e lo supplicai di non fare politica. Mi rispose che era un passo necessario. “Anche per voi”, aggiunse�.

Tra gli anni Ottanta e Novanta ci furono molte polemiche sui compensi ai conduttori derivati dagli sponsor. Lei ha sempre detto s�?

�Prima per� verificavo. Per esempio, prima di dire s� alla sponsorizzazione di una nota birra ho voluto visitare il loro stabilimento. Ma una volta feci uno “strappo” e glielo voglio raccontare. Mi aveva ingaggiato, con compensi stellari, una societ� finanziaria. Nessun problema, fino a quando mi arriv� la lettera di un ascoltatore, un signore di Lucca il quale in sostanza, mi diceva che quella finanziaria prometteva una cosa ma poi, al telefono, si scopriva che le condizioni non erano proprio quelle l�, anche se — va detto a onor del vero — non si ravvisava niente di illegale. Avrei potuto benissimo ignorare quella lettera e continuare a guadagnare cifre molto alte. Ma decisi di non rinnovare il contratto: quel signore di Lucca si fidava di me, ascoltava le mie parole. In sintesi: mi credeva. Chi va in televisione, ancora oggi, ha un potere enorme e deve saperlo gestire. Un passo falso e si perde la fiducia della gente�.

Un altro �strappo� clamoroso lei lo ha fatto con �Buona Domenica�. Dopo cinque puntate decide di andarsene. Ci sono state conseguenze?
�Be’, non lavoro in televisione da quell’ottobre 2006. Faccia lei�.

Per� Antonella Clerici e Elisa Isoardi l’hanno ospitata spesso e in maniera costante alla �Prova del Cuoco�.
�Intanto, mi faccia ringraziare sia l’una che l’altra. Specie Elisa che, poverina, ha raccolto un’eredit� difficilissima e, in pi�, era fidanzata con una persona molto famosa e divisiva, cosa che le ha attirato fucili da ogni dove. Ma non era un ruolo come quello di Buona Domenica. Me ne andai perch� sentivo che non era pi� conforme a quello che ero e a quello che facevo. Vede, anche in questo caso ho seguito quella voce interna che mi avvisa sempre quando qualcosa mi veste bene o meno. Certo, ha significato rinunciare a bei guadagni, certo, ha significato una bella responsabilit� per uno che ha famiglia. Io e mia moglie, dopo un periodo di crisi, siamo ritornati insieme. � stata lei stessa a volerlo, perch� sotto una scorza dura c’� una donna comprensiva e attenta. E poi io sono un uomo che nella vita ha perso tutto due volte. Oggi sorrido a tutti, anche a chi mi vuole male. � la mia forza�.

Claudio, c’� un rimpianto nella sua vita?
�Forse non avrei dovuto smettere di cantare. Ma negli anni Settanta sentii che le cose stavano cambiando: arrivavano i cantautori, io ero un interprete, ero un’altra cosa. Mi sentii superato. Allora mi misi a fare altro, per esempio cominciai a vendere birra, ma non mi veniva bene perch� ero abbastanza noto, la gente mi riconosceva e non credeva che io fossi a l� per vendere qualcosa o, almeno, che sapessi farlo di mestiere. Cos� arriv� la televisione. Un po’ per caso, un po’ perch� qualcuno ha creduto in quel famoso talento di cui abbiamo parlato prima�.

Quanta forza arriva dalla sua famiglia?

�Non penso di esagerare se dico che la mia nipotina, figlia di Federica, oggi � il vero senso della mia vita. Si chiama Mia Summer e per me � davvero una eterna estate. In generale mi sforzo di essere un buon padre e un buon nonno. Per varie vicissitudini io non ho visto l’altra mia figlia per anni, ma negli ultimi tempi ci siamo impegnati molto entrambi per riallacciare un rapporto e oggi anche un suo messaggio o una chiamata mi rendono molto felice. Vorrei recuperare tutti i giorni che non ho trascorso assieme a lei o assieme alle altre persone che amo. Comunque, riflettendoci, molta forza viene anche dal saper essere una persona corretta�.

27 maggio 2022 (modifica il 27 maggio 2022 | 11:17)