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Le culle sono sempre più vuote ma a Prato si muore di meno

di Alessandro Pattume
Le culle sono sempre più vuote ma a Prato si muore di meno

In provincia l’indice di mortalità più basso della regione. E per le donne un’aspettativa di vita da record

20 maggio 2024
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PRATO. A Prato si muore meno che nel resto della Toscana. E non è questo l’unico primato che l’Agenzia Regionale di Sanità (Ars) sottilinea per l’area pratese nell’analisi degli indicatori demografici Istat riferiti al 2023. All’ombra dello Spazzavento, per esempio, abitano anche le donne con la maggiore speranza di vita alla nascita di tutta la regione.

Più giovani, meno decessi

«Prato è di gran lunga la provincia con il più basso indice di vecchiaia in regione, anche grazie ai flussi migratori che l’hanno riguardata nelle ultime decadi, e infatti chiude la graduatoria per mortalità grezza» dice il rapporto. Il numero di decessi per 1.000 abitanti a Prato nel 2023 si ferma a 9,6 unità, quasi due in meno rispetto a Firenze (11,3) e quasi cinque in meno rispetto a Massa-Carrara (14,2). A Prato si muore meno perché c’è una popolazione più giovane: un numero inferiore di anziani over 65 (22,9 ogni 1.000 abitanti). A rendere ancora più esplicito questo dato, evidenziando le differenze con le altre province, è il primato dell’indice di vecchiaia, che serve a stimare il grado di invecchiamento della popolazione. Partendo dall’assunto che dove ci sono molti anziani di solito ci sono meno giovani, l’indice di vecchiaia calcola il numero di over 65 ogni cento giovanissimi (0-15): più è alto il numero, più è anziana la popolazione. In Toscana ci sono quasi cento punti tra l’indice di vecchiaia di Massa-Carrara (284,9) e quello di Prato (187,2) , che stacca di 25 punti il secondo miglior risultato (Pisa, 212,5). Due primati che forniscono a Prato, e a Firenze e a Pisa, «un maggior numero di abitanti in età convenzionalmente fertile che le spinge in alto nella graduatoria per livello di natalità». Pisa infatti guida la classifica del tasso di natalità toscano (6,3 nati per 1.000 abitanti), seguita da Firenze (5,9) e da Prato, Siena e Arezzo (5,8). E secondo l’analisi degli indicatori demografici del 2023, chi nasce a Prato e Firenze ha un’aspettativa di vita migliore di chi nasce nelle altre province. Per i maschi, Firenze (82,8 anni) precede di poco Siena e Prato (82,6); per le femmine è invece la provincia di Prato a segnare il primato con 86,7 anni, seguita da Firenze (86,6).

L’inverno sta arrivando

Ma non c’è molto da giore. Il rapporto di Ars, firmato da Fabio Voller, racconta infatti l’ennesimo crollo delle nascite in Toscana anche nel 2023 (20.839, il 3.6% in meno del 2022), undicesimo record negativo consecutivo dal 2013. Nel 2023 sono nati ancora meno bambini del 2022 ma i decessi hanno subìto una brusca frenata (-10,1 %) e solo questo, insieme alla differenza tra immigrati ed emigrati (saldo migratorio, +25.935), ha permesso di colmare il vuoto lasciato dal saldo naturale, ovvero la differenza tra i nuovi nati e i decessi: – 23.118 unità.

La denatalità fa sempre più paura e non dipende solo dall’invecchiamento della popolazione. «Le donne toscane come quelle italiane fanno sempre meno figli, anche a causa di altri fattori sovrastrutturali», si legge nel rapporto. Fattori economici soprattutto: precarietà, salari bassi, aumento del costo della vita, mancanza di politiche a sostegno delle famiglie. 

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