Ugl - Capone: «Più formazione significa più opportunità per i giovani»

«Concordiamo con il ministro del Lavoro, Marina Calderone sul fatto che uno dei problemi più evidenti del sistema occupazionale italiano sia rappresentato dal ‘basso tasso di partecipazione dei giovani’. Molti, anzi moltissimi, non studiano, non lavorano e non si formano. Questo fattore crea inevitabili ripercussioni sulla competitività del Paese che, di conseguenza, non può avere una visione di lungo periodo con così tante forze ferme». Ad affermarlo in una nota è il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone in merito all’intervento del ministro Calderone al convegno organizzato alla Camera “Giovani tra famiglia e formazione”.
L’Ugl, aggiunge, «non vede nelle strategie del passato, fatte di sussidi a pioggia e reddito di cittadinanza, la soluzione al problema. Riteniamo invece, d’intesa con il Governo, che la situazione si possa sbloccare attraverso politiche attive del lavoro, sostegni all’imprenditoria giovanile e formazione, così come attraverso il rafforzamento della sinergia tra pubblico e privato per la creazione di nuovi posti di lavoro. Crescere nel mondo del lavoro vuol dire acquisire sempre più competenze e migliorare così la propria posizione economica. Per questo motivo siamo altresì favorevoli al rilancio della contrattazione collettiva perché i bisogni dei lavoratori e quindi anche i salari, si adeguino allo scenario attuale. I giovani sono una risorsa che non può essere sprecata».

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