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Fabrizio De André: una versione di “Crêuza de mä” in napoletano

Una manciata di musicisti partenopei ha interpretato in napoletano le canzoni del disco
Fabrizio De André: una versione di “Crêuza de mä” in napoletano

Sono Teresa De Sio; Francesco Di Bella; Gerardo Balestrieri; Enzo Gragnaniello con Mimmo Maglionico; Maldestro; Nando Citarella; Nuova Compagnia di Canto Popolare a ricantare in napoletano le canzoni di Crêuza De Mä il disco di Fabrizio de Andrè in origine scritto e cantato in dialetto ligure.

’Na strada ’mmiez ’o mare - Napoli per Fabrizio De André” sarà disponibile su Cd e in digitale dal 15 maggio 2024.

A più di trent’anni dall’uscita, “Crêuza de mä” è stato tradotto in napoletano per due concerti andati in scena nel cortile del Maschio Angioino il 14 e il 15 settembre del 2015. Adesso, in occasione del quarantennale della sua uscita discografica, quanto registrato a Napoli in quell’occasione, viene pubblicato su CD da Nota.

Assecondando l’intuizione artistica di Teresa de Sio, che in “Tutto cambia, disco del 2011, aveva ripreso “Crêuza de mä” traducendola in napoletano, Annino La Posta, scrittore e giornalista musicale, ha pensato di estendere questo importante processo linguistico a tutti i brani della scaletta musicale del disco, constatandone non solo la compatibilità ma anche l’arricchimento musicale che il napoletano conferisce alla fonetica delle canzoni. 

Questo spunto è stato condiviso con Dario Zigiotto, collaboratore di artisti come Fossati, Jannacci e dello stesso De André, nonché organizzatore di eventi e di festival e recentemente scomparso. 

Sono, poi, stati coinvolti la Fondazione De André, la cui Presidente, Dori Ghezzi, si è resa disponibile quale consulente del progetto; il Club Tenco e il Comune di Napoli, che ha adottato il progetto con entusiasmo permettendone la messa in scena. 

Nel corso dei due concerti al Maschio Angioino sono state registrate le sette tracce dal vivo che ora sono contenute nel disco.

Così scrive l’ideatore del progetto Annino La Posta, nelle note di copertina del disco 

Questa la tracklist

1 - Teresa De Sio - ’Na strada ’mmiezz’o mare (Crêuza de mä)
2 - Francesco Di Bella - Jamina (Jamìn-a)
3 - Gerardo Balestrieri - Sidòne (Sidùn)
4 - Enzo Gragnaniello con Mimmo Maglionico - Sinan Capudan Pascià (Sinàn Capudàn Pascià)
5 - Maldestro - ’A pittima (Â pittima)
6 - Nando Citarella - ’A dummeneca (Â duménega)
7 - Fausta Vetere E Corrado Sfogli - Nccp - Da chella riva (D’ä mê riva)

Testi e musiche: Fabrizio De André e Mauro Pagani le traduzioni sono curate da: Annino La Posta (tracce 2,3,4,5,6,7); Teresa De Sio (traccia 1); Gennaro del Piano (traccia 4)

Chi sono gli interpreti delle canzoni.

Teresa De Sio. Autrice, oltre che interprete, elegante e, al contempo, senza che le due cose si contrastino, pregnante e sanguigna, non ha bisogno di grandi presentazioni. In una sorta di percorso artistico circolare partito dalla canzone popolare, è passata attraverso la canzone d’autore per tornare a quella che nel frattempo è diventata la musica etnica, di cui riesce a cogliere tutte le sfumature e il ritorno alle origini della parola e del suono.

Francesco Di Bella. Dopo anni di militanza nei 24 Grana (band elettrica ed elettronica di fine anni ’90), lascia il gruppo e prosciuga il suono alla ricerca di una strada d’autore più definita. In tutto questo non perde di vista il legame con la sua terra d’origine da cui continua a trarre ispirazione e sonorità.

Gerardo Balestrieri. Cantautore apolide, polistrumentista ha partecipato a numerosi progetti teatrali, cinematografici e musicali. In proprio ha pubblicato quattro album. È nato in Germania ma ha vissuto nel mondo e ora si è fermato a Venezia.

Enzo Gragnaniello. Una avvolgente e nota voce napoletana che rientra nel ciclo vitale della natura senza stonare. Dal 1983 a oggi, diciotto album coronati da tre Targhe Tenco: nella categoria dei dischi in dialetto.

Mimmo Maglionico. Flautista di formazione classica, è stato strappato da Peppe e Concetta Barra all’accademia e instradato sulle vie della musica etnica. è giunto fino alla corte della Real World di Peter Gabriel. In proprio nome, e con il progetto PietrArsa, affiancando al suono del flauto traverso quello della quena, del chalumeau, della ciaramella, del flauto di Pan ha realizzato una peculiare lettura della musica popolare. 

Maldestro. Giovane rivelazione del panorama cantautorale di provenienza napoletana dalla voce originale e graffiante. Con la canzone “Sopra il tetto del Comune” si è aggiudicato in sequenza: il Premio Ciampi, il premio SIAE, l’AFI e Musicultura 2014 nonché il Premio Fabrizio De André nel 2013. Con il disco di esordio è riuscito ad entrare nella fase finale delle targhe Tenco per l’Opera Prima.

Nando Citarella. Una voce che trova nel canto dialettale la sua naturale collocazione. Ha attraversato gli ultimi decenni con una serie di spettacoli, ricerche etno-musicali, opere buffe, commedie musicali, concerti lirici e leggeri, trasmissioni televisive, direzioni artistiche, docenze conquistando così una posizione centrale nel panorama musicale partenopeo.

Fausta Vetere e Corrado Sfogli NCCP. Attiva da quasi sessant’anni, la Nuova Compagnia di Canto Popolare è la prima e la più autorevole rappresentante della musica etnica napoletana nel mondo. Partita con il proposito di “diffondere gli autentici valori della tradizione del popolo campano”, non è mai venuta meno al richiamo delle proprie origini, sebbene la NCCP sia riuscita a rinnovarsi e a superare la riproposizione della cultura popolare con composizioni originali frutto dell’esperienza maturata nel tempo.

 

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