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Roma, la “Città Eterna”, culla di storia, arte e cultura millenaria, ha sempre affascinato e intrigato generazioni di studiosi, viaggiatori e curiosi di tutto il mondo. Ma dietro il suo maestoso panorama di monumenti antichi e vie secolari si nasconde un mistero affascinante: perché Roma si chiama così? E qual è il suo nome segreto, celato tra le pieghe della sua ricca storia?
Scopriamo le origini leggendarie e il misterioso nome segreto di Roma, e da cosa trae il suo significato.
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Le origini del nome della città
Plutarco, nella sua “Vita di Romolo”, e altri autori dell’antichità non giungono a un accordo riguardo a chi abbia imposto il nome di Roma e per quale motivo sia stato scelto. Cicerone ed Ennio, ad esempio, riportano che all’inizio si discusse se la città dovesse chiamarsi Roma o Remora.
Il nome “Roma” rimane oggetto di dibattito anche oggi dal punto di vista etimologico: alcuni studiosi ipotizzano che derivi da Rome, nipote di Enea, o da Romo, figlio di Enea, o da altri personaggi con quel nome, tra cui un compagno di Enea.
Un’ipotesi affascinante suggerisce che Roma abbia preso il suo nome da una donna troiana chiamata Roma, la quale avrebbe incendiato le navi dei Troiani approdati temporaneamente sulle rive del Tevere, costringendoli così a stabilirsi in quel luogo. Altri studiosi sostengono che Romolo, nel momento della fondazione, abbia imposto il suo nome alla città, ma questa teoria appare poco verosimile poiché la città avrebbe dovuto chiamarsi “Romulia” o “Romilia”.
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Un’altra ipotesi propone che il nome derivi da “ruma”, “rumia” o “rumina”, con il significato di “mammella”, in riferimento alle mammelle della lupa che allattò Romolo e Remo, o alla forma a mammella del colle Palatino, dove la città fu fondata. Inoltre, si suggerisce che “Rumon” e “Rumen” fossero antichi nomi del fiume Tevere, e quindi “Roma” potrebbe significare “la città del fiume”.
Quest’ultima ipotesi è supportata da un passo di Servio nell’Eneide, che menziona il fico Ruminale vicino al quale furono abbandonati Romolo e Remo, e che ora corrisponde al sito del Lupercale sul Palatino, allora lambito dal Tevere. Questa teoria è attualmente la più accreditata dagli studiosi.
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Perché Roma possedeva un nome segreto?
Nell’antichità, mantenere segreto il vero nome di una città era una pratica diffusa, una sorta di precauzione contro possibili minacce esterne. Questo fu anche il caso di Roma, la cui identità segreta fu custodita gelosamente, tanto che si narra che il suo disvelamento costò persino la vita a chi osò divulgarla.
Racconta Plinio il Vecchio, nella sua opera enciclopedica Naturalis Historia, che il tribuno della plebe Quinto Valerio Sorano, durante un periodo tumultuoso della storia romana, fu condannato a morte per aver svelato il nome segreto di Roma nel suo trattato “Epoptides” (“I Misteri svelati”). Questa rivelazione avrebbe potuto permettere ai nemici di Roma di evocare, attraverso il rituale dell’evocatio, il dio protettore della città durante un assedio.
L’evocatio era un antico rito in cui il nome del dio veniva pronunciato fuori dalle mura della città sotto assedio, con l’intento di sottometterne la divinità e, di conseguenza, la città stessa. Conoscere il nome segreto di una città significava, secondo la credenza dell’epoca, avere il potere di controllarne l’essenza e sottometterla al proprio volere.
Qual era il nome segreto di Roma?
Così come vi è grande dibattito sulle origini del nome di Roma, non si trova facilmente un’ipotesi accreditata totalmente dagli esperti riguardo a quale fosse il nome segreto della Città Eterna. Gaio Giulio Solino, scrittore dell’antica Roma, sostenne che il vero nome di Roma non fu mai divulgato al pubblico, essendo strettamente proibito farlo.
Attraverso cerimonie misteriose, custodite nel più rigoroso silenzio, questo nome veniva tramandato dalle alte cariche dello Stato, trasferendo così il potere da una generazione all’altra. Le opinioni in merito a questo argomento sono molteplici, e questa diversità sembra essere stata creata appositamente per mantenere il mistero intatto e impenetrabile.
L’ipotesi più accreditata propone che il nome segreto di Roma non fosse altro che la lettura del nome stesso da destra a sinistra: “Amor”. A supporto di questa teoria, si fa riferimento a un’antica iscrizione scoperta a Pompei su una parete di una casa. “Amor” sembra quindi essere il nome ritenuto arcano e misterioso, associato a Venere, la divinità tutelare venerata segretamente dalla città di Roma.