Esselunga e l’arresto di Toti: il ruolo di Brunetta (e dei suoi vini) nell’inchiesta - la Repubblica

Genova

Gli affari di Toti con Esselunga e il “jolly” del ministro-viticoltore Renato Brunetta: “Devi parlare con Giovanni”

Il cantiere al centro delle trattative
Il cantiere al centro delle trattative 

Nelle carte dell’inchiesta genovese la richiesta di aiuto da parte di Moncada, manager dei supermercati, all’allora titolare della Pubblica Amministrazione (non indagato) per sbloccare le pratiche su due punti vendita

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Per arrivare al risultato, il consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada si gioca l’asso dell’allora ministro Renato Brunetta: «Senti Renato io sono nelle mani di Giovanni per questi due supermercati qua e... per cui se vogliamo mettere il tuo vino, devi parlare con Giovanni».

Perché nel vaso di Pandora scoperchiato dalla Procura di Genova con l’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, non ci sono soltanto le relazioni pericolose con il mondo portuale.

Pure i rapporti con Esselunga, riuscita finalmente a espugnare la roccaforte Genova con l’elezione di Toti. E allora in uno dei tanti summit con il presidente per sbloccare le pratiche edilizie su due nuovi supermercati, Sestri Ponente e Savona, il 17 marzo 2022 lo stesso Moncada (indagato, che ha subito un’interdizione ed è marito di Marina Caprotti, estranea all’inchiesta) chiama in vivavoce l’allora titolare del ministero della Pubblica Amministrazione (il quale invece non è indagato e non compare in altri passaggi dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip).

Del resto Brunetta con la sua azienda “Capizucchi” è pure viticoltore, e in quanto tale può rifornire dei suoi prodotti gli scaffali del supermercato. Scrive la Gdf, che ha piazzato delle cimici nell’ufficio, come il ministro parlando con Moncada a proposito di Toti «dice che è bravo e serio», mentre per quanto riguarda la pratica da sbloccare «dice che sta preparando un appuntamento al ministero».

Finita la telefonata in vivavoce, la palla torna a Toti e Moncada. E Giovanni si attiva: «A Sestri a che punto siamo? Che così continuiamo la pratica...». Il gip racconta come è finita la storia: «Ottenuta l’immediata presa in carico del problema da parte di Cozzani (Matteo, capo di gabinetto del presidente, agli arresti domiciliari) e Toti, l’imprenditore, dopo aver espresso la propria soddisfazione si offriva di effettuare un finanziamento occulto».

In merito in una nota “Esselunga dichiara che il proprio management ha sempre agito correttamente ed esprime fiducia nell’operato della magistratura auspicando che si faccia tempestivamente chiarezza sui fatti.”

Per combinare “l’affare”, sempre secondo l’accusa, subentra anche l’ex senatore e attuale editore dell’emittente televisiva locale Primocanale Maurizio Rossi. Pure lui iscritto nel registro degli indagati.

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