Quella intrapresa da Glenn Close è una strada costellata di successi. Poco importa se dalle 8 candidature all’Oscar non è arrivata nessuna statuetta: grazie alle sue capacità recitative, l’attrice si è comunque aggiudicata un numero cospicuo di riconoscimenti (tra i tanti, 3 Golden Globe, 3 Emmy Awards, 2 Screen Actors Guild Award e un Critics Choice Award). Una carriera lunga e prolifica, che la vede impegnata anche come doppiatrice e produttrice cinematografica. Una vita privata abbastanza movimentata (ben 4 mariti, tra il 1965 e il 2006, svariate relazioni con attori e produttori, la nascita di una figlia, Annie, nel 1988 e poi di nuovo single dal 2015). E ancora, una versatilità, quella dimostrata nell’ambito della Settima Arte, che fa ben intuire il motivo per cui sia osannata dai suoi spettatori e dalla critica. Ripercorriamo, allora, la carriera di Glenn Close attraverso i suoi ruoli e i suoi film più celebri.

Vita di Glenn Close e inizio carriera

Classe 1947, Glenn Close nasce a Greenwich, nel Connecticut, ma abbandona ben presto gli Stati Uniti per seguire il padre, chirurgo attivo tra Europa, America e Africa. Da giovane e, più precisamente, negli anni 70, approda a Broadway e qui muove i primi passi come attrice teatrale. Il salto nel mondo dorato di Hollywood è pressoché immediato: il suo indiscusso talento, la sua fisicità targata 170 centimetri (ecco quanto è alta Glenn Close) per 58 chili di peso, il suo volto austero, la sua bellezza androgina e spigolosa le fanno piombare addosso ruoli “da cattiva” o comunque molto forti. Sebbene la sua prima interpretazione sul grande schermo sia con una parte minore, già nel 1982 ottiene una nomination agli Oscar con il film Il mondo secondo Garp di George Roy Hill (dov’è affiancata dal grande Robin Williams). La seconda nomination arriva appena due anni dopo, nel 1984, con Il grande freddo del regista Lawrence Kasdan, e la terza l’anno successivo, con la pellicola Il migliore di Berry Levinson, in cui recita con Robert Redford e Kim Basinger.

I film più famosi di Glenn Close

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United International Pictures


Glenn Close ha una filmografia davvero invidiabile, composta da quasi 50 titoli solo per il grande schermo e da un numero altrettanto importante di ruoli per la tv e per il teatro. All’interno di un panorama così variegato è difficile scegliere le interpretazioni migliori, ma ce ne sono alcune che indubbiamente hanno contribuito a determinare in maniera preponderante il successo di questa attrice, i film più famosi di Glenn Close. Prima fra tutte quella nei panni di Alex Forrest, protagonista del film Attrazione fatale (1987) di Adrian Lyne. È al suo settimo ruolo quando recita la parte di un’amante-stalker dai seri problemi psichici e ha tutta l’esperienza e la forza necessaria per farsi notare, sebbene sia al fianco di una grande star come Michael Douglas, che potrebbe facilmente offuscarne le abilità recitative. E invece, proprio con questa parte la Close ottiene la quarta candidatura all’Oscar.

Non è da meno nell’opera di Stephen Frears, Relazioni pericolose (1988), che non solo gli varrà la quinta nomination agli Oscar come Migliore attrice protagonista, ma darà conferma della sua stoffa nel ruolo della perfida marchesa Isabelle de Merteuil, accanto a colleghi del calibro di John Malkovich e Michelle Pfeiffer.

Passando agli anni 90, dopo il cameo (tutto da gustare) nel film campione di incassi Hook – Capitan Uncino (1991), il volto e il nome della Close diventano un tutt’uno con il personaggio e l’inconfondibile cattivissima risata di Crudelia De Mon (o Cruella de Vil) de La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera (1996), film diretto da Stephen Herek. Reinterpreterà la donna dai capelli metà bianchi e metà neri, ossessionata dalle pellicce, anche 4 anni dopo, nel sequel La carica dei 102 – Un nuovo colpo di coda (2000).

Tralasciamo altri titoli e con un salto temporale voliamo alla sesta nomination all’Oscar, ottenuta con il film Albert Nobbs (2012), diretto da Rodrigo García. Qui la Close è davvero irriconoscibile e interpreta un maggiordomo o, meglio, una donna costretta a travestirsi da uomo, pur di riuscire a lavorare nella retrograda Irlanda del XIX secolo.

La settima candidatura agli Oscar arriva 7 anni dopo, con The Wife – Vivere nell’ombra (2019), regia di Björn Runge, quando veste i panni di Joan Castleman, consorte all’ombra del luminare Jonathan Pryce, pronto a essere insignito del Premio Nobel per la Letteratura.

Infine, l’Oscar mancato per l’ottava volta, con Elegia americana (2020) di Ron Howard, dove per trasformarsi nella dispotica matriarca, l’anziana Mamaw Vance, la Close si è sottoposta a sessioni quotidiane di trucco della durata di un’ora e mezza.

Glenn Close, serie tv

Sono tanti i ruoli dati a Glenn Close nelle serie TV, ma a colpire di più è senza dubbio quello ricoperto dal 2007 al 2012, quando per ben 5 stagioni e 59 episodi veste i panni di Patty Hewes, lo spietato squalo di tribunale in tailleur della serie televisiva Damages. Una curiosità che ti farà strabuzzare gli occhi: per il suo guardaroba l’attrice ha avuto a disposizione un budget di 5000 dollari a vestito.

Glen Close oggi

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Ha già soffiato su 75 candeline Glenn Close oggi, ma non ha nessuna intenzione di fermarsi, al contrario. Presto vedremo Glen Close in The Deliverance, nuovo progetto horror per Netflix, sotto la regia di Lee Daniels. Apparirà anche nel film Brothers di Max Barbakow, affiancata da Josh Brolin e Peter Dinklage, e vestirà i panni di una spia sotto copertura nella serie AppleTV+ Teheran.

Ma ciò che ti consigliamo vivamente di fare è seguire l'antidiva hollywoodiana per eccellenza, sul profilo Instagram di Glenn Close. Non solo vive con estrema leggerezza la sua fama, ma pubblica post esilaranti, è sempre allegra e rende partecipi i follower della sua ironia. Ha addirittura creato un profilo Instagram al suo cagnolino, Sir Pippin of Beanfield, detto Pip, “straordinario cacciatore di palline”.