Durante la visione di Baby Reindeer, la nuova miniserie Netflix tratta da una storia vera, viene da chiedersi chi sia nella realtà Martha Scott, la stalker di Donny, e che fine abbia fatto. Richard Gadd, autore e protagonista della serie, che ha vissuto in prima persona gli eventi narrati, ha rivelato pochi dettagli sulla donna che lo ha tormentato per anni, ma ha chiarito che la vera Martha è molto diversa da quella interpretata dall’attrice Jessica Gunning. Di seguito, facciamo il punto su cosa c’è di vero e cosa no, sul personaggio.
Richard Gadd ha detto chiaramente che sebbene Baby Reindeer sia tratta da uno spettacolo teatrale da lui scritto e ispirato ad una storia realmente accaduta, il personaggio di Martha è stato modificato al punto tale che “neanche lei forse si riconoscerebbe”. Sappiamo che Gadd nel 2019 ha ottenuto un ordine restrittivo nei confronti della sua stalker, ma lei avrebbe continuato a infastidire i suoi familiari e amici fino a settembre dello stesso anno. Successivamente, ipotizza il comico, la donna potrebbe avrebbe iniziato a fare marcia indietro quando la stampa ha iniziato a parlare dello spettacolo teatrale. Attualmente, sottolinea Gadd, “la situazione è risolta una volta per tutte”. L’attore ha anche chiarito che la donna non è finita in prigione (come accade nella serie) perché lui non voleva che “una persona con quei problemi di salute mentale finisse in carcere”. L’unica cosa assolutamente vera di Martha, che si vede nella serie, sono i suoi messaggi. Quei messaggi continui, sgrammaticati, a volte buffi, spesso insistenti, invadenti, minacciosi, sono i messaggi che Gadd ha ricevuto nell’arco di sei anni.
In Baby Reindeer Martha Scott incontra Donny nel pub in cui lui lavora. La donna si presenta come un avvocato di 42 anni che lavora con politici importanti e possiede case di lusso a Londra, ma stranamente non può permettersi neanche una tazza di té. Donny capisce che la sua nuova “amica” ha dei problemi, ma in qualche modo è “catturato” da lei e dal suo strano carisma. Secondo Jessica Gunning, Donny cade nella rete di Martha “Perchè lei vede Donny nel mondo in cui egli vorrebbe essere visto, in un periodo della sua vita in cui le cose non vanno bene (come attore comico non ha ancora ingranato) è solo e si sente perso. Lei arriva nella sua vita con un tempismo perfetto”.
Gunning ha anche spiegato che non ha voluto fare ricerche sulla vera Martha, perché la sua “è un’interpretazione, non un’imitazione”, ma ha anche sottolineato di non aver mai voluto ritrarre la donna come una villain:
“Non penso che si possa fare, se interpreti un ruolo del genere. Io l’ho sempre vista come una donna multisfaccettata e complessa, una donna che mette in scena la vita che vorrebbe aver avuto, invece di vivere la sua esistenza quasi solitaria”. Probabilmente allo spettatore il personaggio ricorderà un po’ Kathy Bates in Misery non deve morire, sia per la stazza che per le reazioni eccessive e incontrollate, ma nel corso degli episodi si rivelerà molto diversa, se non altro, perché Annie Wilkes non ama il turpiloquio e non vivrebbe certo in una casa così disordinata e sporca.
Nella serie, Donny fa delle ricerche su Martha e scopre che è stata effettivamente un avvocato, e che soprattutto è una stalker. Abbiamo provato a mettere insieme i numerosi articoli che si susseguono durante la ricerca online del protagonista, per ricostruire un po’ il suo passato prima che incontrasse Donny.
Sappiamo che qualche anno prima Martha era stata condannata a quattro anni e sei mesi per abusi e molestie per aver stalkerato un suo ex collega, David Wright, sua moglie Elizabeth e sua figlia Sophie, una bambina parzialmente sorda, in diverse occasioni, tra luglio 2004 e maggio 2007.
Wright, che è un avvocato di alto livello, aveva collaborato brevemente con Martha per per ragioni professionali, ma lei aveva sviluppato un’ossessione nei confronti dell’uomo e aveva iniziato a tempestarlo di mail. Quando Wright aveva chiesto alla donna di smetterla, lei lo aveva diffamato sostenendo che lui avesse tentato di sedurla in un contesto professionale.
In un’altra occasione invece, Wright ha raccontato di essere tornato a casa, una sera, e di aver trovato la Scott seduta nel suo salotto. La donna aveva detto alla signora delle pulizie che era una vecchia amica e che avrebbe aspettato che l’avvocato tornasse a casa. Nell’attesa si era messa a rovistare nei cassetti e tra gli album di foto della coppia. “Ho dovuto telefonare a mia moglie per dirle di non tornare a casa senza aver chiamato la polizia”
La moglie di Wright, Elizabeth, aveva aggiunto che la donna li tormentava da tempo e la trovavano sempre appostata fuori al supermercato, o al luogo di lavoro o alla scuola di Sophie. Martha era arrivata a denunciare l’uomo di abusi nei confronti di sua figlia. Quando gli assistenti sociali bussarono alla sua porta per le dovute indagini sul caso, Wright ne rimase sconvolto.
Ricordiamo che Baby Reindeer è su Netflix, in sette episodi, e vede protagonisti oltre a Richard Gadd e Jessica Gunning anche l’attrice transessuale Nava Mau nel ruolo di Teri, una ragazza trans con la quale Donny inizia una frequentazione, e Shalom Brune-Franklin nei panni della ex fidanzata del protagonista. Entrambe le donne finiscono nel mirino di Martha, che le vede come “rivali”. Nei confronti di Teri, in modo particolare, Martha tira fuori anche la sua natura profondamente xenofoba. UPDATE: l’identità della vera Martha Scott sarebbe stata scoperta online.