Testo, Traduzione e Significato di
Epitaph

In The Court Of The Crimson King

1969

King Crimson

Composta da: Robert Fripp, Michael Giles, Greg Lake, Ian McDonald, Peter Sinfield

(Il testo di questa canzone è inserito in questo sito solo come citazione per la traduzione e per cercare di spiegarne il significato.
É una divulgazione culturale per gli amanti della musica e per chi è curioso: non ci sono fini economici e tutti i diritti sul testo sono riservati agli autori.)

Epitaph

The wall on which the prophets wrote
Is cracking at the seams
Upon the instruments of death
The sunlight brightly gleams
When every man is torn apart
With nightmares and with dreams
Will no one lay the laurel wreath
When silence drowns the screams?

Confusion will be my epitaph
As I crawl a cracked and broken path
If we make it we can all sit back and laugh
But I fear tomorrow I’ll be crying
Yes I fear tomorrow I’ll be crying
Yes I fear tomorrow I’ll be crying

Between the iron gates of fate
The seeds of time were sown
And watered by the deeds of those
Who know and who are known;
Knowledge is a deadly friend
If no one sets the rules
The fate of all mankind I see
Is in the hands of fools

[Instrumental: “March for No Reason”]

The wall on which the prophets wrote
Is cracking at the seams
Upon the instruments of death
The sunlight brightly gleams
When every man is torn apart
With nightmares and with dreams
Will no one lay the laurel wreath
When silence drowns the screams?

Confusion will be my epitaph
As I crawl a cracked and broken path
If we make it we can all sit back and laugh
But I fear tomorrow I’ll be crying
Yes I fear tomorrow I’ll be crying
Yes I fear tomorrow I’ll be crying
Crying…
Crying…
Yes I fear tomorrow I’ll be crying
Yes I fear tomorrow I’ll be crying
Yes I fear tomorrow I’ll be crying
Crying…

[Instrumental: “Tomorrow and Tomorrow”]

Epitaffio

Il muro su cui i profeti scrivono
Sta cedendo nelle giunture
Sopra gli strumenti della morte
La luce del sole abbaglia luminosamente
Quando ogni uomo è dilaniato
Dagli incubi e dai sogni
Nessuno poserà la corona d’alloro
Quando il silenzio affogherà le urla

La confusione sarà il mio epitaffio
Mentre striscio su un sentiero crepato e rotto
Se ce la facciamo possiamo sederci tutti e ridere
Ma ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò

Tra i cancelli di ferro del destino
Furono piantati i semi del tempo
E innaffiati dalle azioni di quelli
Che conoscono e da quelli che sono conosciuti;
La conoscenza è un’amica mortale
Se nessuno stabilisce le regole
Il destino di tutta l’umanità che vedo
É nelle mani di pazzi

[Strumentale: “Marcia per nessun motivo”

Il muro su cui i profeti scrivono
Sta cedendo nelle giunture
Sopra gli strumenti della morte
La luce del sole abbaglia luminosamente
Quando ogni uomo è dilaniato
Dagli incubi e dai sogni
Nessuno poserà la corona d’alloro
Quando il silenzio affogherà le urla

La confusione sarà il mio epitaffio
Mentre striscio su un sentiero crepato e rotto
Se ce la facciamo possiamo sederci tutti e ridere
Ma ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Piangerò…
Piangerò…
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Piangerò…

[Strumentale: “Domani e domani”]

Significato di Epitaph

L’epitaffio è la scritta su una lapide in ricordo del suo “proprietario”.

È la frase con cui una persona deceduta si congeda al mondo, oppure le parole con cui tutti la salutano.

Il giudizio finale sul mondo dal punto di vista dei King Crimson, il loro epitaffio, è confusione

“Confusion will be my epitaph”

Confusione.

Il non sapere cosa aspettarsi dal futuro, mentre andiamo avanti, strisciando, giorno dopo giorno, dopo mese, dopo anno.

E cosa c’è di peggio di sentirsi parte del caos? Del disordine?

È naturalmente la canzone epitaffio dell’album, forse non la più famosa né la più violenta (qui vince 21st Century Schizoid Man a mani basse e bocca spalancata) ma è senz’altro la più significativa, perché parla del timore di vivere nel mondo in un momento imprecisato del ventunesimo secolo.

La realtà di oggi. 

Quel rullo di tamburi iniziale sembra il cenno che ci costringe a metterci in marcia verso un sentiero dove vediamo a pochi metri davanti a noi ma in cui non hai nessuna idea di dove stiamo andando.

Il brano prosegue con un ritmo blando e costante, fino a prendere ritmo nella parte centrale, con la melodica voce di Greg Lake, unica nota di colore dentro il nero di questo brano su un futuro inevitabile. Un futuro da temere.

C’è la speranza di farcela e di ridere, nel ricordo di quanto è stato difficile, con quel “we” a intendere la vicinanza morale e fisica di qualcuno che aiuti a vivere. Amici, famiglia, qualsiasi altra persona che si prenda cura di noi. 

“If we make we can all sit back and laugh”

E ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

“But I fear tomorrow I’ll be crying”

Una frase continua, assillante, infinita, una sentenza pronunciata sopra un giudizio: come l’epitaffio di Epitaph.

Prima della parte strumentale “March For No Reason” c’è l’indizio che ci dice come, nel futuro, dovremo avere paura soprattutto dell’uomo.

La possibilità di acquisire conoscenza è “un’amica mortale se nessuno fissa delle regole” perché la conoscenza genera comprensione. La comprensione ti rende consapevole di cose che prima non vedevi, cose belle e brutte, e tu alzi il livello di attenzione e percezione sugli altri e sul mondo.

In una società malata, senza regole, la conoscenza può essere mortale perché resa disponibile anche a chi vuole il male delle persone.

Epitaph è di gran lunga il brano più pessimista dell’album.

Un brano che non ammette repliche, un verdetto senza appello con la tematica del presagio arrangiata in modo superbo con l’alternanza di parti delicate e l’energia del finale, dove l’unica costante è la voce di Greg Lake.

Ed è sulla voce che i King Crimson ci fanno un regalo nell’anno delle cinquanta candeline di In The Court Of The Crimson King

Una versione di Epitaph con la sola voce di Lake. Qualcosa che va molto oltre il concetto di “bello”.

Il brano “a cappella” come lo aveva cantato Lake in sala d’incisione è la prova definitiva che, se le tematiche dell’album lo avessero consentito, a Epitaph sarebbe bastata solo la voce per essere meravigliosa.

I Talk To The Wind

Moonchild

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