Ebbene sì, è proprio dell'ultimo neologismo tormentone – crasi delle parole physical e digital, un interregno tra il contatto umano e il virtuale in cui la tecnologia fa da ponte – che lei, Olivia Palermo, potrebbe essere considerata un’involontaria ambassador. Attrice e socialite newyorkese, influencer e icona di uno stile a metà strada tra il posh e il pop, incarna alla perfezione una ragazza della porta accanto ma decisamente bcbg, che dalla sua finestra phygital comunica con il mondo. Negli anni è diventata imprenditrice di se stessa e del Gruppo Olivia Palermo, di cui è fondatrice e Chief Creative Officer. Da qualche tempo, poi, presta il volto alla campagna digitale di LG Signature, quasi a rimarcare l'innata capacità di armonizzare glamour e tecnologia.
Lei è stata tra le apripista nel trasformare il ruolo di style icon in quello di imprenditrice. Come sta cambiando l’industria digitale?
La tecnologia permette di profilare, di avere un feedback diretto, una capillarità globale. Ovviamente la pandemia ha, da un lato, accelerato questa conversione, dall’altro ne ha mostrato i limiti. Ora più che mai abbiamo bisogno di connessioni umane, di intimità, e personalmente non vedo l'ora di riavere un'esperienza tattile con la moda.
L’ultimo anno di reclusione ci ha fatto apprezzare il piacere di stare in casa. Qual è il device di cui si è innamorata?
Sono a pari merito il frigorifero e la wine cellar, alleati indispensabili per la mia quotidianità. Credo che lo scopo della tecnologia sia rendere la vita più facile, regalando funzionalità senza sacrificare la bellezza. E poi adoro il fatto che basta "bussare" sugli elettrodomestici per aprirli...
A proposito di staycation e di "confinamento", com'è cambiato il suo rapporto con la televisione?
Mi piace guardare documentari e serie tv, tanto che ho iniziato a condividerli su oliviapalermo.com, nella rubrica Guilty pleasures.
Il suo profilo IG è molto attivo anche dal punto di vista sociale. Come pensa che queste elezioni cambieranno l'America?
Sono sensibile agli argomenti di razza, religione e politica. Bisogna usare i social media al meglio, in modo responsabile e rispettoso, per amplificare e promuovere un cambiamento positivo. È importante, ad esempio, incoraggiare a usare la mascherina.
Come pensa stia cambiando il ruolo della donna in questo contesto storico?
Non credo che il virus abbia alterato gli schemi, semmai ha attenuato le differenze, soprattutto quando si tratta di lavoratori essenziali, in prima linea. Un eroe è un eroe indipendentemente dal suo genere.
Parlando di moda, qual è invece la sua divisa ideale per l’inverno?
Pantaloni di pelle, pull di cashmere, cappotto Moncler, stivali combat e possibilmente una sciarpa LeScarf.
...e la sua routine di bellezza?
Sto cercando di mantenere la normalità: faccio in casa i miei allenamenti con il metodo Tracy Anderson, e continuo a farmi la manicure al Plaza M. È fondamentale prendersi cura di noi stesse.
Qual è la sua filosofia di vita?
Anche quando tutto sembra negativo, qualcosa di buono può saltar fuori.