Morte di Hitler: come è avvenuta e conseguenze | Studenti.it

Morte di Hitler: come è avvenuta, fatti precedenti e conseguenze

Il 29 aprile 1945 segna la morte di Hitler. Quali sono i fatti che l'hanno preceduta e soprattutto le conseguenza successive al suo suicidio?

Morte di Hitler: come è avvenuta, fatti precedenti e conseguenze
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Morte di Hitler: come è avvenuta, fatti precedenti e conseguenze

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L’ascesa del Partito Nazionalsocialista tedesco nella Germania degli anni ‘30, portò ben presto alla ribalta internazionale la figura del cancelliere Adolf Hitler. Nominato Führer nel 1934 e fino al giorno della sua morte, Adolf Hitler ha esercitato un controllo totale sul governo e sulla società tedesca, plasmando gli eventi che avrebbero portato alla sua tragica fine. Vediamo, nello specifico, come è avvenuta la sua morte e quali sono state le conseguenze per l’Europa e per il mondo.

Chi è Adolf Hitler

Nato nel piccolo comune austriaco di Braunau am Inn, il 20 aprile 1889, da Alois Hitler e la sua terza moglie, Klara Pölzl, Adolf Hitler si trasferisce ben presto in Germania e il 16 agosto 1914 si arruola come volontario nell’esercito bavarese. Dopo la prima guerra mondiale si iscrive al Partito Tedesco dei Lavoratori e comincia a nutrire uno spiccato interesse per le tematiche relative all’antisemitismo. Il suo ruolo all’interno del partito diventa sempre più di rilievo e un anno dopo la sua iscrizione, Hitler diventa leader del partito, cambiandone il nome in Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, meglio noto come Partito Nazista. Da lì il resto è storia tristemente nota.

Cancelliere della Germania dal 1933 al 1945 e Führer del Terzo Reich dal 1934 fino al giorno della sua morte, nel 1945, Hitler creò un regime basato su un’ideologia che aveva tra i suoi capisaldi: nazionalismo, antisemitismo e supremazia ariana. Un’ideologia che culminò nella tragedia dell’Olocausto, poco tempo dopo l’invasione della Polonia il 1º settembre 1939, invasione che diede il via alla Seconda Guerra Mondiale.

Il suo regime è ricordato specialmente per aver portato al più grande genocidio della storia, in cui morirono oltre 15 milioni tra ebrei, rom, prigionieri politici e omosessuali. Con la liberazione dei campi di concentramento da parte dell'armata americana e delle truppe sovietiche, nel 1945, la guerra si avvia verso la fine e nell’aprile dello stesso anno, Hitler pone fine alla sua vita.

 

Gli eventi che precedono la sua morte

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Per inquadrare meglio i fatti che portarono alla morte di Hitler, dobbiamo analizzare gli eventi cardine che hanno preceduto la scelta del suicidio. Ci troviamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’Olocausto è giunto al culmine, le truppe alleate hanno assediato Berlino e Hitler sente di aver perso il controllo sull’Europa. Non solo, anche i suoi fedelissimi sembrano voltargli le spalle e alcuni di loro hanno addirittura orchestrato un attentato per farlo fuori.

In questo clima Hitler si sente pressato dai nemici e dai suoi stessi compagni di partito e percependo il dissenso generale, decide di fuggire con la compagna Eva Braun, il segretario Martin Bormann e il gerarca nazista Paul Goebbels con a seguito moglie e figli, rifugiandosi nel führerbunker, un complesso sotterraneo appositamente costruito per il führer, a Berlino. È il 16 gennaio 1945 e il bunker viene pian piano occupato da altri fedelissimi del führer. Passano così alcuni mesi, fino ad arrivare all’aprile del 1945.

Com’è avvenuta la morte di Adolf Hitler

L’armata rossa circonda il bunker e Hitler, sempre più sotto pressione, decide di porre fine alla sua vita. Prima di farlo, al cospetto dei suoi gerarchi e di altre figure di spicco del Terzo Reich, redige il suo personale testamento e sposa la compagna Eva Braun. È il 29 aprile 1945. Fermamente convinto di non voler essere catturato e giustiziato, come Benito Mussolini, Hitler si spara alla tempia con una pistola Walther PP.

Nello stesso giorno, il suo corpo esanime viene ritrovato a terra da alcuni membri del personale del bunker, accanto a lui, il corpo della moglie Eva Braun deceduta a seguito dell'ingerimento del cianuro. Una volta ritrovati, i corpi furono portati nel giardino della Cancelleria del Terzo Reich e dati alle fiamme.

 

Le controversie sulla morte di Adolf Hitler

Ed è proprio l'iniziativa di aver dato fuoco ai corpi che ha fatto da apripista a varie controversie e teorie cospirazioniste. I corpi furono infatti dati alle fiamme e ridotti a cenere e per questo motivo non fu possibile identificarli. La mancanza di identificazione aprì le porte a svariate teorie. Una delle più diffuse vedrebbe Adolf Hitler e Eva Braun inscenare il suicidio e fuggire segretamente in Sud America, vivendo per decenni sotto falso nome.

Un’altra interessante teoria suggerisce invece che Hitler non abbia deciso di suicidarsi, ma che sia stato invece assassinato dai suoi fedelissimi. L’assenza di un corpo e la mancanza di identificazione non hanno fatto altro che esacerbare, negli anni, più di una congettura. Ma congetture a parte, quali sono state le conseguenze della morte di Adolf Hitler?

Le conseguenze della morte di Adolf Hitler

La morte di Adolf Hitler, il 29 aprile 1945, ebbe delle conseguenze politiche e sociali non indifferenti. La prima conseguenza fu la resa della Germania, contestualmente al crollo totale del Terzo Reich. I gerarchi nazisti non hanno più alcun potere sulla nazione e vengono processati per crimini di guerra e contro l’umanità nel celeberrimo Processo di Norimberga. L’ 8 maggio 1945 è ufficialmente conclusa la Seconda Guerra Mondiale e circa sei mesi dopo, il 20 novembre 1945, gli ufficiali nazisti vengono processati. 

Il Processo di Norimberga

Stati Uniti, Unione Sovietica, Francia e Regno Unito (ovvero le potenze alleate) inviano in Germania i loro giudici, in un processo che porterà alla luce gli orrori dell’Olocausto e tutte le atrocità avvenute all’interno dei campi di concentramento. Per la prima volta nella storia, a causa della atrocità perpetrate dal Terzo Reich, un tribunale stabilisce un precedente fondamentale, quello di incriminare gerarchi, politici e ufficiali per crimini di guerra, contro l’umanità e la pace attraverso lo sviluppo dei Principi di Norimberga.

Questi principi si riferiscono alla responsabilità individuale dei leader militari e politici e avranno un enorme impatto sul diritto internazionale degli anni a venire. Il 1° ottobre 1946, il processo è concluso. Le condanne vanno dall’ergastolo alla pena di morte e segnano una delle pagine cruciali della storia contemporanea e della storia dei diritti dell’uomo.

Processo di Norimberga
Fonte: ansa

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