Lorella Cuccarini: “Difendo la famiglia e la libertà di mia figlia di amare anche una donna. Ero una ragazza semplice, devo tutto a Pippo Baudo” - la Repubblica

Lorella Cuccarini: “Difendo la famiglia e la libertà di mia figlia di amare anche una donna. Ero una ragazza semplice, devo tutto a Pippo Baudo”

Lorella Cuccarini: “Difendo la famiglia e la libertà di mia figlia di amare anche una donna. Ero una ragazza semplice, devo tutto a Pippo Baudo”

Dopo quasi 40 anni di carriera il ritorno sul palco dell’Ariston. Affiancherà Amadeus nella quarta serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover

4 minuti di lettura

Della serie “L’importante nella vita non è cadere, ma sapersi rialzare”, l’anno scorso strappò grida di ammirazione dei tecnici quando, provando all’Ariston il balletto di La notte vola per il duetto con Olly, cadde dai sandali tacco dieci e si rialzò come una molla. Lorella Cuccarini ride come una bambina. «Meno male che avevo detto ai miei: “Riprendete le prove dal monitor, mi raccomando”. Sono inciampata nel cinturino delle scarpe, ma sono Ercolino sempre in piedi». Cinquantotto anni da Wonder woman, quattro figli, l’impegno ad Amici, le ultime recite di Rapunzel, la bionda nemica dei carboidrati sarà al Festival di Sanremo, sul palco dell’Ariston accanto ad Amadeus nella serata delle cover il venerdì.

Si aspettava la chiamata?

«L’ultima cosa che avrei immaginato era Sanremo. Mi ero divertita con Olly: un bel ritorno di immagine, l’affetto del pubblico, tutto molto al di sopra delle mie aspettative».

Invece torna: com’è andata?

«Cenavo e non avevo il telefono a tavola. Ho visto la chiamata di Amadeus alle dieci di sera, gli ho scritto: “Ama quando vuoi, anche adesso”. Passa la serata, penso: non è urgente. Alle 6 mi riscrive: “Scusa ma vado a letto come le galline”. E esordisce: faresti una serata del festival ? Ho parlato subito con Maria (De Filippi), era più felice di me».

Le hanno rovinato la festa quando l’hanno additata come la quota sovranista?

«Ma no, guardi, ho 58 anni, ci ho riso sopra. L’anno prossimo festeggio 40 anni di lavoro, quando sei sulla barca tra alti e bassi ma ci sei ancora, hai la possibilità di fare le cose e la gente ti vuole bene, non c’è destra sinistra o centro. C’è la professionalità».

Però fu corteggiata dalla Dc.

«È vero, ma parliamo del paleolitico».

Sul palco farà un monologo?

«Ma no, per carità. Mi racconto con il mio mestiere».

Il legame con Amadeus?

«L’amicizia si è rinsaldata con Grease, ma prima c’era stata Buona domenica nel ‘95 con Claudio Lippi. Poi è arrivato il musical, serviva un dj, la voce narrante. Abbiamo pensato subito a lui. Ricordi belli: l’amore del pubblico, la nascita dei figli».

Lo ha visto cambiare negli anni?

«Ad Ama voglio un bene dell’anima, è rimasto quello che era umanamente, ho gioito per il suo successo, è un grande lavoratore. La cosa che mi ha commosso non è stata la chiamata, ma la motivazione: è il mio ultimo festival e lo voglio fare con gli amici».

Sarà davvero l’ultimo festival?

«Non lo so ma penso che sia molto appagato, non credo che non voglia fare il sesto per paura. Sanremo ti assorbe al 100%, lui si occupa di tutto, dopo cinque edizione forse vuole ricaricare le batterie».

Nel 1993 era al festival da coconduttrice e nel 1995 da concorrente.

«La prima volta è stata nell’87 sempre con Pippo: quell’anno al Palarock ero ballerina. Nel 1995 c’era un cast pazzesco - Fiorello, Giorgia, Morandi. Andai senza aspettative, con una canzone scritta da mio marito Silvio. Nella mia serata sono arrivata terza e nella classifica generale, decima. Per me era come aver vinto il festival».

Cantò due volte.

«Ricordo la barba rassicurante di Beppe Vessicchio sul palco: usciamo distrutti e andiamo al ristorante. Arriva il piatto e anche la telefonata, Beppe mi fa: “Devi ricantare, c’è stato un problema col segnale, il tuo pezzo non è stato sentito in mezza Italia”. Panico. Mentre entravo in teatro, incrociamo Morandi: “Cuccari’, hai tutte le fortune, fai il bis”. “Per te è una fortuna, per me una iattura”».

È vero che la Rai l’aveva chiamata per condurre un programma?

«Mi avevano chiamato sì, non c’è nessun risentimento, è la mia prima mamma. Ma sto molto bene dove sto, non scalpito. Ad Amici mi sento un valore aggiunto, amo i ragazzi. Poi nel futuro non si può mai dire».

(fotogramma)

Deve tutto a Baudo: l’ha sentito?

«Ancora no, ma lo chiamerò. La grandezza di Pippo non è solo nelle cose che ha fatto. Ho avuto la fortuna di vederlo al lavoro, ti insegna a tenere gli occhi aperti su tutto. Dice che il segreto è non accontentarsi mai e rimanere se stessi: umili. Non ho mai pensato di costruire un personaggio, mi ha aiutato a tirare fuori quello che ero. Mai avere paura di mostrarsi per quello che si è. A 20 anni senti di non essere all’altezza, io poi ero una ragazza semplice».

Sua madre cosa le diceva?

«Il ricordo più forte che porto dentro è la sua semplicità, era entusiasta ma aveva un modo pacato di dire le cose: volava basso. Non si sprecava nei complimenti. In casa non mi pompava nessuno, non mi facevano sentire diversa. Un modo che mi appartiene tutt’oggi, è una salvezza».

E lei che mamma è?

«Sono più calda, gioiosa. Da piccola c’era un pudore dei sentimenti, poche manifestazioni di affetto vere, ero io che mi infilavo nel letto con mamma o l’abbracciavo. Però l’amore l’ho sempre sentito, tornavo dagli allenamenti tardi, c’era la minestra calda sul fuoco e lei alla macchina da cucire che lavorava».

Passa come una donna tetragona e invece è libera: quando sua figlia Chiara ha detto che avrebbe potuto innamorarsi anche di una ragazza e l’ha appoggiata, ha fatto scalpore.

«La cosa che mi ha colpito è che sia sembrata sconvolgente la mia reazione Poi ci sono situazioni difficili, ma non posso pensare che un genitore non abbracci un pensiero di libertà. I miei figli sono nati liberi e Chiara dice quello che pensa e che prova. Io la amo e sono con lei, una madre vuole i figli felici. Il valore più grande è la famiglia».

Con suo marito una vita insieme: come si fa?

«Anche l’amore si costruisce, va protetto e ci vuole fatica. Non è facile. Ma a me le cose facili non sono mai piaciute. Il consumismo impazza in tutti gli ambiti, se pensiamo ad appagare solo i sensi, ciao. Senza la famiglia, da sola non ce l’avrei fatta. So sempre dove tornare, è un posto dove posso essere me stessa e parlare di tutto. Specie nei momenti difficili».

Nel 2002 è stata operata per un tumore alla tiroide.

«Quando ho tolto la tiroide, e fortunatamente non era una cosa maligna, fu un colpo. Poi ho perso mamma. La vita ci mette di fronte a prove durissime».

Guarda sempre avanti?

«Sempre. Quest’anno avrò la gioia di fare Aggiungi un posto a tavola, la commedia musicale del cuore. L’ho vista da piccola, avevo consumato l’album, ho vissuto per anni col sogno di essere Clementina, Quando è arrivata la proposta di fare Consolazione, il ruolo che era di Bice Valori, è stato un regalo. Spero di essere all’altezza».

I commenti dei lettori