25 APRILE 1874 – 25 APRILE 2024

Guglielmo Giovanni Maria Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874 e morì a Roma il 20 luglio 1937. E’ stato un inventore, un imprenditore e un politico.

A lui si deve lo sviluppo di un efficace sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio ovvero la “telegrafia senza fili o radiotelegrafo”, che ebbe notevole diffusione, la cui evoluzione portò allo sviluppo sia della radio che della televisione e in generale di tutti i moderni sistemi e metodi di “radiocomunicazione” che utilizzano le comunicazioni  senza fili, e che gli valse il “premio Nobel per la fisica” nel 1909 condiviso con Carl Ferdinand Braun «in riconoscimento del suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili».

La sua storia: Guglielmo Marconi nasce a Bologna nel “Palazzo Marescalchi”  in Via IV Novembre 7 (allora via delle Asse 1170). Suo padre Giuseppe Marconi, era un proprietario terriero che viveva nelle campagne di Pontecchio ed era al secondo matrimonio. Vedovo con un figlio, aveva conosciuto una giovane irlandese, Annie Jameson, nipote del fondatore della storica distilleria Jameson & Son, in visita in Italia per studiare “bel canto” sposandola il 16 aprile 1864 a Boulogne-sur-Mer in Francia. Un anno dopo il matrimonio nasce Alfonso e, nove anni più tardi, Guglielmo.

L’avere avuto una madre irlandese permette di comprendere meglio le molte attività di Marconi che si svolsero in Gran Bretagna e in Irlanda.

Già all’età di vent’anni, comincia i primi esperimenti lavorando come autodidatta, aiutato dal suo “maggiordomo” Mignani.

Nell’estate del 1894 costruisce un segnalatore di “temporali” costituito da una pila, un coesore (detto anche coherer, un tubetto con limatura di nichel e argento posta fra due tappi d’argento, dispositivo inventato da Temistocle Calzecchi Onesti) e un campanello elettrico che emette uno squillo in caso di fulmine.

In seguito riesce, premendo un tasto telegrafico posto su un bancone, a fare suonare un campanello posto dall’altro lato della stanza. Una notte scopre che il campanello suona anche senza collegamento ai fili. Il padre visto l’esperimento gli regala i soldi per sviluppare il progetto. Così prosegue nei suoi esperimenti anche all’aperto. In campagna aumenta la potenza delle emissioni e la distanza che separa il trasmettitore dal ricevitore, capace di ricevere i segnali dell’alfabeto Morse.

Nell’autunno del 1895, dopo vari esperimenti a distanza crescente, l’apparecchio si dimostra valido nel comunicare e ricevere segnali alla distanza di più di un miglio, ma anche nel superare gli ostacoli naturali. Il colpo di fucile che il maggiordomo Mignani spara in aria per confermare la riuscita dell’esperimento (l’apparecchio aveva vibrato e cantato come un grillo per tre volte) viene considerato l’atto di battesimo della radio”. Infatti la caratteristica fondamentale della propagazione radio, che ha consentito lo sviluppo dei telefonini e della radiodiffusione, sta proprio nella possibilità di riuscire, a differenza dei raggi luminosi, a effettuare collegamenti in assenza di linea di vista (line of sight). Ciò rende innovativa e unica la sua attività. In parallelo stavano lavorando diversi ricercatori tra cui Nikola Tesla, che però non intendeva basarsi sulle onde hertziane, e il russo Alexander Popov, che aveva realizzato un ricevitore di onde radio collegate all’arrivo dei temporali, concettualmente simile a quello di Marconi ma molto meno sensibile e non in grado di ricevere segnali Morse.

 

Nel 1896 parla con l’amico di famiglia Carlo Gardini, console degli Stati Uniti a Bologna, dell’idea di lasciare l’Italia per andare nel Regno Unito. Gardini scrive una lettera all’ambasciatore d’Italia a Londra, suo conoscente, Annibale Ferrero, per presentare il giovane e le sue straordinarie scoperte. Come risposta, l’ambasciatore Ferrero consiglia di non rivelare a nessuno i risultati ottenuti, se non dopo la presentazione del brevetto. Inoltre lo incoraggia a recarsi nel Regno Unito, dove ritiene che gli sarà più facile trovare i capitali necessari per l’impiego pratico della sua invenzione.

Il 12 febbraio del 1896 Marconi parte con la madre per il Regno Unito. A Londra, il 5 marzo dello stesso anno, presenta la prima richiesta provvisoria di “brevetto”, con il numero 5028 e con il titolo “Miglioramenti nella telegrafia e relativi apparati“. Da sottolineare che tale richiesta avviene con 21 giorni di anticipo rispetto alla data della prima trasmissione radio realizzata dal russo Popov.

Il 19 marzo Marconi riceve dall’Ufficio Brevetti conferma dell’accettazione della prima domanda. Il 2 giugno dello stesso anno deposita all’Ufficio Brevetti di Londra una domanda definitiva per un sistema di telegrafia senza fili, n. 12039, dal titolo “Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi”. Nel farlo rinuncia a tre mesi di priorità sull’invenzione. Il 2 luglio 1897 ottiene dall’Ufficio Brevetti di Londra il brevetto richiesto.

Intanto, effettua dimostrazioni pubbliche alla presenza di politici e industriali: colloca, per esempio, un trasmettitore sul tetto dello stabile della direzione delle Poste e un ricevitore in una casa su una banchina del Tamigi a quattro chilometri di distanza. Per l’Ammiragliato stabilisce un contatto attraverso il Canale di Bristol, largo 14 chilometri. Collabora con il “Daily Express” in occasione delle regate di Kingstown. I giornalisti seguono le regate al largo, a bordo di un rimorchiatore, poi passano le notizie a Marconi, che le trasmette a una stazione a terra da dove vengono telefonate rapidamente al giornale.

Nel luglio del 1897 Marconi fonda a Londa la “Wireless Telegraph Trading Signal Company” (successivamente rinominata Marconi Wireless Telegraph Company), che apre il primo ufficio in Hall Street a Chelmsford in Inghilterra, nel 1898 e impiega circa cinquanta persone.

Marconi effettua la prima trasmissione senza fili sul mare da Ballycastle, Irlanda del nord, all’isola di Rathlin nel 1898, Stabilendo un ponte radio tra la residenza estiva della Regina Vittoria e lo Yacht reale sul quale c’era il Principe del Galles, il futuro Edoardo VII.

Nel dicembre dello stesso anno, da un battello attrezzato con radio parte una richiesta di soccorso: è il primo caso di richiesta di salvataggio. Il 29 maggio i segnali attraversano il Canale della Manica, superando la distanza di 51 chilometri.

Marconi concentra successivamente le sue ricerche verso l’Atlantico convinto che le onde possano varcare l’oceano seguendo la curvatura della terra.

Nel novembre del 1901 a Poldhu in Cornovaglia, installa un grande trasmettitore la cui antenna di 130 metri è costituita da sessanta fili tesi a ventaglio tra due piloni alti 49 metri e distanti fra di loro 61. Poi s’imbarca per St. John’s di Terranova con gli assistenti Kemp e Paget. I due luoghi, separati dall’Oceano Atlantico, distano fra di loro oltre 3.000 chilometri. Il 12 dicembre 1901 ha luogo la comunicazione che costituisce il primo segnale radio transoceanico. Il messaggio ricevuto è composto da tre punti, la lettera S del Codice Morse. Per raggiungere Terranova ha dovuto rimbalzare due volte sulla ionosfera. Una contestazione recente è stata presentata dal dottor Jack Belrose: basandosi sia su considerazioni teoriche sia su tentativi di ripetizione dell’esperimento, egli crede che Marconi abbia udito solamente disturbi atmosferici scambiati per un segnale.] Sta di fatto che ebbe modo di ripetere le sue trasmissioni in seguito, migliorandone l’affidabilità.

Nel 1903 Marconi installa un analogo “trasmettitore a scintilla” nel Centro Radio di Coltano, presso Pisa, che viene utilizzato fino alla 2da guerra mondiale prima per comunicare con le colonie d’Africa, quindi con le navi in navigazione. In seguito il trasmettitore viene ampliato e potenziato, tanto da diventare una delle più potenti stazioni radio d’Europa.

In quell’anno, come ricorda la stampa coeva (La Gazzetta della Spezia), Marconi è a “La Spezia” presso la sede della “Marina Militare” di San Bartolomeo dove opera per ottimizzare trasmissioni e ricezioni, issando antenne sospese a palloni gonfiati a elio sulle plance di imbarcazioni inviate sempre più lontano dalla costa del golfo spezzino.

Il 25 settembre 1912, alle ore 12:30 circa, Marconi transita alla guida della sua automobile, una Fiat 50HP, nel paese di Borghetto Vara in direzione di Genova, per attraversare il Passo del Bracco. Appena fuori dall’abitato di Borghetto Vara, in prossimità di una curva secca, la sua vettura si scontra frontalmente con un’altra automobile, un’Isotta Fraschini, rimanendo incastrata fra le lamiere di quest’ultima. L’urto è molto violento e Marconi viene ferito all’occhio destro dalle schegge di vetro del parabrezza della sua vettura, frantumatosi nello scontro. Ricoverato presso l’Ospedale militare della Spezia in viale Fieschi, Marconi viene operato, dopo un consulto di vari luminari, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni; i medici si vedono costretti a estirpare l’occhio leso. In seguito è forzato a una lunga degenza riabilitativa presso lo stesso ospedale. La curva nei pressi dell’abitato di Borghetto Vara, luogo dell’incidente, è detta ancora oggi dai vecchi abitanti curva Marconi.

Nel 1904 effettua esperimenti sul colle dei Cappuccini di Ancona al fine di studiare l’influenza del sole sulla trasmissione delle onde radio, evidenziando che esse hanno una migliore propagazione durante la notte.

Il 3 agosto 1904 viene effettuato il primo collegamento radio attraverso l’Adriatico mettendo in comunicazione la città di Bari con quella di Bar in Montenegro.

Il 16 marzo 1905 sposa Beatrice O’Brien, figlia di Edward O’Brien, XIV barone Inchiguin. La coppia avrà tre figlie, Lucia, che sopravvisse solo tre settimane, Degna e Gioia, e un figlio, Giulio. Divorziano nel 1924.

Marconi completa gli esperimenti per ottenere comunicazioni transoceaniche attendibili fino al 1907 e nell’ottobre del 1907 la “Marconi Company” inaugura il primo servizio pubblico regolare di radiotelegrafia attraverso l’Oceano Atlantico, dando la possibilità alle navi transatlantiche di lanciare l’SOS senza fili (nel 1907 si utilizzava ancora il codice CQD, non SOS).

L’utilità del “radio soccorso” in mare si dimostra il 23 gennaio del 1909, con il primo clamoroso soccorso navale che porta al salvataggio degli oltre 1 700 passeggeri del transatlantico “Republic” che stava per affondare dopo essere stato speronato dal piroscafo italiano “Florida”. L’operatore radiotelegrafico Jack Binns, che lavorava per la compagnia Marconi, continua a lanciare per quattordici ore ripetute il CQD, finché uno di essi viene ricevuto dall’operatore del piroscafo “Baltic”, il cui comandante ordina di cambiare rotta e dà il via all’operazione di salvataggio. All’indomani nel porto di New York, salvi tutti i passeggeri, Binns viene festeggiato come un eroe e la gratitudine coinvolge la figura del “marconista”, accelerando la popolarità di Marconi.

Nello stesso anno, il 10 dicembre 1909, a Stoccolma, Marconi riceve il “Premio NOBEL per la fisica” condiviso con Carl Ferdinand Braun.

Marconi era già stato nominato altre volte, ma quell’anno il salvataggio dei passeggeri del Republic e del Florida resero più agevole il lavoro di Gustaf Granquist, suo nominatore e sostenitore presso la Royal Academy. Il dibattito interno fu comunque acceso e l’accordo venne trovato attraverso la condivisione del premio tra Marconi e Braun, che era accademico e poteva bilanciare gli interessi industriali del Regno Unito e della Germania. La motivazione della Reale Accademia delle Scienze di Svezia per ambedue, recita:” … a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili”. Nei verbali interni Marconi è definito “senza alcun dubbio il creatore della telegrafia senza fili“, ma Braun era tuttavia un grande scienziato cui si deve fra l’altro l’invenzione del tubo catodico.

Nell’autunno del 1911 Marconi visita le colonie italiane in Africa per sperimentare i collegamenti a lunga distanza con la stazione di Coltano; in particolare è a Tripoli, da poco occupata dalle truppe italiane, dove effettua, in collaborazione con Luigi Sacco, comandante della locale stazione radio, alcuni esperimenti di collegamento radio con Coltano, che danno impulso all’allestimento da parte dell’Arma del Genio del primo servizio di radiotelegrafia militare su larga scala.

Quando, nel 1912, il “Titanic” affonda dopo avere lanciato il segnale SOS via radio, Marconi si trova negli Stati Uniti d’America e accorre al Porto di New York per ricevere i 705 superstiti. Egli avrebbe dovuto essere a bordo, poiché invitato al viaggio inaugurale con tutta la famiglia, ma, per motivi diversi, né lui né la moglie Beatrice salirono su quella nave. Intervistato dalla stampa a New York, disse: «Vale la pena di avere vissuto per avere dato a questa gente la possibilità di essere salvata». Prima di tornare in Italia viene organizzata una cerimonia ufficiale in cui i superstiti sfilano nelle strade di New York incolonnati, recando in omaggio a Guglielmo Marconi una targa d’oro, realizzata dallo scultore Paolo Troubetzkov quale segno di riconoscenza.

L’inventore conferì un premio al “marconista” del Titanic, Harold Bride, che rimase al proprio posto a lanciare messaggi di soccorso anche quando l’acqua aveva raggiunto il ponte superiore. Il suo collega Jack Philips era perito invece nel naufragio.

Dal foglio matricolare custodito presso il distretto militare di Bologna risulta inoltre che il giovane Marconi aveva scelto di fare il soldato nell’Esercito per un anno; lo espletò invece nella Regia Marina, pur essendo nato in una città dell’entroterra (fu inserito nel corpo Reali Equipaggi in qualità di operaio). Per questo risultato fu utile il possesso di una barca a Livorno.

Svolse il servizio militare all’Ambasciata di Londra dal 1º novembre 1900. Trasferito poi in Italia fu congedato il 1º novembre 1901, ma per età fu trasferito nell’esercito il 31 dicembre 1906.

In data 19 giugno 1915 Marconi si arruola come volontario nel Regio Esercito con il grado di tenente di complemento del Genio, indi promosso capitano il 27 luglio 1916 e, benché ufficiale dell’esercito, presta servizio nell’Istituto Radiotelegrafico della Marina; in seguito a regolare domanda, datata Livorno 14 agosto 1916 e presentata al Ministro della Marina, viene nominato Capitano di Corvetta della Regia Marina con R.D. del 31 agosto 1916, congedato con tale grado il 1º novembre 1919, e promosso Capitano di Fregata in congedo con R.D. 28 marzo 1920 e poi Capitano di Vascello con R.D. 7 luglio 1931. Ambedue tali promozioni rientravano nelle norme di avanzamento degli ufficiali di complemento in congedo.

Il periodo bellico, con tutte le sperimentazioni da lui compiute, frutta a Marconi la convinzione che si dovevano abbandonare le onde lunghe a favore di quelle corte. Questa, una seconda rivoluzione della trasmissione senza fili, fu la mossa che consentirà poi di sviluppare una quantità di sistemi radio, come i ponti radio a microonde, i radioaiuti, il RADAR, ecc.

Il 30 dicembre 1914 Marconi viene nominato “Senatore del Regno d’Italia” e acquista una certa importanza politica. Compie varie missioni per il governo italiano che ne sfrutta la popolarità. Quella più significativa è forse la partecipazione alla Conferenza di pace di Parigi. I risultati deludenti per l’Italia, che non riesce a evitare, lo segnano per i tempi successivi. Si spiega così il suo comportamento quando nel 1920 viene mandato in missione a Fiume con il suo panfilo Elettra di Gabriele D’Annunzio. Invece di convincerlo a rinunciare, manda messaggi radio assieme a lui dalla nave Elettra.

Nel 1920 lo stabilimento di Marconi di Chelmsford è la sede della prima trasmissione audio annunciata pubblicamente del Regno Unito; si tratta del concerto della cantante australiana Nellie Melba.

Nel 1922 il primo servizio regolare di trasmissioni di “intrattenimento” ha inizio dal “Marconi Research Centre” a Writtle, vicino a Chelmsford.

Nel 1927 viene nominato Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Regia Accademia d’Italia (l’attuale Accademia Nazionale dei Lincei) il 19 settembre 1930, diventando automaticamente membro del Gran Consiglio del fascismo, pur partecipando a una sola seduta.

Il 15 giugno 1927 sposa Maria Cristina Bezzi-Scali. La loro figlia, nata il 20 luglio 1930, venne chiamata Mara Elettra Elena Anna. Anche il panfilo che ospitò molte ricerche in varie parti del mondo si chiamava Elettra.

Gli esperimenti effettuati nel golfo del Tigullio avevano come postazione a terra una torre, posta sulla penisola di Sestri Levante, che successivamente prese il nome di “Torre Marconi”, mentre nelle carte ufficiali della Marina italiana il golfo del Tigullio assunse il nome di “Golfo Marconi”. Lo affianca in questi anni l’assistente Adelmo Landini.

Il 17 giugno 1929 Vittorio Emanuele III conferisce a Marconi il titolo ereditario di “marchese”.

Nel 1929, su richiesta di Pio XI, si incarica di sovrintendere alla costruzione della prima stazione radio del Vaticano. L’inaugurazione di quella che nei decenni successivi assumerà il nome di Radio Vaticana avviene il pomeriggio del 12 febbraio 1931. Marconi volle introdurre personalmente la prima trasmissione radiofonica di un pontefice, Pio XI, annunciando al microfono: “Con l’aiuto di Dio, che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell’umanità, ho potuto preparare questo strumento che procurerà ai fedeli di tutto il mondo la consolazione di udire la voce del Santo Padre“.

Alle 16:49 Pio XI pronuncia in latino il primo radiomessaggio e Marconi, in collegamento diretto con New York, Melbourne, Québec e altre città del mondo, introduce le parole del papa, affermando fra l’altro: “Per circa venti secoli il pontefice romano ha fatto sentire la parola del suo divino magistero nel mondo, ma questa è la prima volta che la sua viva voce può essere percepita simultaneamente su tutta la superficie della Terra“.

Al termine della cerimonia Pio XI lo decora con le insegne della Gran Croce dell’Ordine Piano, consegnandogli anche il diploma di socio della Pontificia Accademia delle Scienze. In questo periodo idea e fa costruire un radiocomando con cui il papa Pio XI potrà azionare per la prima volta l’illuminazione della stele votiva dedicata alla Madonna della Lettera a Messina.

Il 12 ottobre 1931, in occasione del 439º anniversario della scoperta dell’America, Marconi dalla Stazione Radio di Roma trasmise un segnale radio verso Pisa (Centro radio di Coltano), che da lì venne ritrasmesso in Brasile per accendere le luci della statua del Cristo Redentore de Rio de Janeiro, inaugurandola, quale dimostrazione dell’affidabilità e dell’importanza delle comunicazioni radio intercontinentali.

Alla fine del luglio 1932, l’impianto della stazione di Santa Margherita fu trasportato all’Osservatorio Sismografico di Rocca di Papa posto a circa 19 chilometri a sud di Roma a una altezza di 750 metri sul livello del mare e a 24 chilometri circa dalla costa.

Il 2 agosto1932 buone conversazioni in duplex furono stabilite fra tale nuova stazione sperimentale e il panfilo Elettra, ancorato dinanzi a Ostia a una distanza cioè di circa 29 chilometri.

Dal 1933 alla morte è Presidente dell’Istituto Treccani.

Sempre nel 1933 mostra nelle vicinanze di Castel Gandolfo ad alcuni alti ufficiali dell’esercito un apparato radio che permette di rilevare oggetti metallici nelle vicinanze (il passaggio di automobili), di fatto un primo abbozzo del “RADAR” che Marconi aveva preconizzato già nel 1922. Nonostante gli ufficiali fossero rimasti positivamente impressionati, non riuscirono a comprendere l’importanza strategica di quella invenzione, che così non ricevette investimenti da parte dello Stato. Negli anni seguenti Marconi abbandona queste ricerche, che sono tuttavia continuate dall’ufficiale di Marina Ugo Tiberio. Egli teorizzerà per primo l’equazione del RADAR e ne realizzerà una prima versione. Ma lo Stato Maggiore italiano non riterrà interessante la cosa.

Nel 1934 viene nominato Primo Presidente del CIRM, che era nato su iniziativa sua e del suo medico, il dottor Guido Guida.

Il 28 ottobre 1934, negli studi dell’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche, Marconi inaugura le radiotrasmissioni con gli Stati Uniti con una storica conversazione con il presidente della Radio Corporation of America D. Sarnoff.

Il 18 luglio 1936, con Regio decreto, Marconi viene promosso “Contrammiraglio” nella riserva per meriti eccezionali.

Il 2 novembre 1936 viene inaugurato il primo servizio di “televisione” regolare al mondo viene inaugurato a Londra dalla BBC; dopo una breve sperimentazione dei due sistemi (quello a scansione meccanica dello scozzese John Logie Baird e quello elettronico della Marconi-EMI Television), la BBC adotterà definitivamente il sistema elettronico Marconi-EMI dal 1º febbraio 1937. Si ricorda che la stessa BBC nel 1935 a seguito dell’invasione italiana in Etiopia, aveva bandito Marconi per questioni politiche.

Gli saranno conferite sedici “Lauree auree da honoris causa”, di cui due in legge, venticinque onorificenze di alto rango, tredici cittadinanze onorarie.

La mattina del 19 luglio 1937, a Roma Marconi accompagna alla stazione la moglie, diretta a Viareggio per festeggiare il settimo compleanno della figlia Elettra, facendo poi ritorno nella casa del suocero, in Via Condotti dove ha una “crisi cardiaca”. Dopo che il suo medico personale, il dottor Cesare Frugoni, gli comunica la gravità delle sue condizioni, Marconi fa chiamare un sacerdote, riceve l’estrema unzione.

Guglielmo Marconi muore alle 3:45 del mattino del 20 luglio 1937. 

In segno di lutto, quello stesso giorno le stazioni radio di tutto il mondo interrompono contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.

Ai funerali di Stato, tenutisi a Roma il 21 luglio nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri partecipa la gran parte delle autorità politiche e del mondo accademico, compreso il capo del governo Benito Mussolini, oltre a un’impressionante folla di 500.000 persone.

Durante le onoranze funebri, a Bologna il 28 luglio, la salma è deposta alla Certosa, in attesa della tumulazione definitiva, alla presenza del Duca di Genova in rappresentanza del Sovrano e di Giuseppe Bottai in rappresentanza del governo.

Le sue spoglie sono ora custodite a Sasso Marconi in un mausoleo situato presso la casa paterna di Villa Griffone, dove hanno sede anche un museo e una fondazione a lui dedicati.

Pier Luigi Cignoli

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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