Walter Chiari, nome d’arte di Walter Annicchiarico, ha lasciato un’impronta significativa nella commedia italiana. Durante la sua carriera, si è cimentato con maestria in diversi ruoli: dall’attore al conduttore televisivo.

Walter Chiari: causa della morte, malattia

Walter Chiari morì il 20 dicembre 1991. Fu trovato ancora vestito con gli stessi abiti della sera precedente, seduto nella poltrona di fronte a un televisore acceso. L’autopsia rivelò che la causa della morte fu un infarto miocardico. Dopo le sue esequie, che ebbero luogo il giorno successivo, l’attore fu sepolto nel cimitero monumentale di Milano.

Quattro anni dopo la sua morte, il suo corpo fu riesumato per ulteriori indagini, che coinvolgevano l’ex fisioterapista di Chiari e le accuse di trattamenti farmacologici non autorizzati. Tuttavia, nel 1996, la magistratura decise di archiviare l’intera vicenda.

Moglie, figli

Walter Chiari ha avuto un’unica moglie: Alida Chelli. Si sposarono nel 1969, ma divorziarono nel 1981. Tuttavia, i loro rapporti rimasero cordiali, in gran parte grazie al figlio Simone, ora affermato conduttore televisivo.

In seguito, Walter Chiari intraprese una relazione con Patrizia Caselli.

Tra i vari flirt attribuitigli, possiamo citare quelli con icone come Mina, Elsa Martinelli e Ava Gardner.

Inoltre, alcune curiosità interessanti:

  • Nel 1970, Walter Chiari fu coinvolto in un episodio spiacevole che avrebbe un impatto significativo sulla sua carriera. Venne arrestato per il possesso e lo spaccio di droga, ma alla fine fu assolto dopo un processo.
  • Era un appassionato sportivo.
  • Aveva aspirazioni di diventare un famoso scrittore e scrisse un libro. Tuttavia, la sua celebrità giunse principalmente grazie al suo innato talento di attore e comico.

Biografia

Walter Chiari è ricordato soprattutto per le sue numerose interpretazioni cinematografiche. Tra i suoi film più celebri figurano “Gli zitelloni,” “Sono strana gente” e “Romance.”

Nato il 8 marzo 1924 a Verona, con il nome completo di Walter Michele Armando Annicchiarico, proveniva da una famiglia di origini pugliesi. Dopo il trasferimento a Milano, iniziò la sua carriera lavorativa come impiegato, dedicandosi allo sport nel tempo libero. Il pugilato divenne una sua grande passione, tanto che nel 1939, a soli 15 anni, conquistò il titolo di campione lombardo dei pesi piuma.

La sua avventura nella recitazione e nel teatro ebbe inizio nel dopoguerra, e nel 1947 fece il suo debutto sul grande schermo con il film “Vanità.” La sua interpretazione impressionante gli valse il riconoscimento della critica e un Nastro d’Argento come Miglior attore esordiente.

Negli anni ’50, Walter Chiari dimostrò di essere un talento instancabile, lavorando instancabilmente su numerosi progetti. Dopo il successo ottenuto in “Totò al Giro d’Italia,” il regista Mario Mattoli lo scelse per diverse sue produzioni, tra cui “L’inafferrabile 12” e “I cadetti di Guascogna.” Nel 1951, recitò nel film “Bellissima” di Luchino Visconti, affiancando Anna Magnani. Altri successi del decennio includono “Donatella,” in cui condivise il set con Elsa Martinelli e Gabriele Ferzetti, “La capannina,” diretto dal regista canadese Mark Robson e con Ava Gardner come protagonista, e la celebre commedia “Gli zitelloni” accanto a Vittorio De Sica.

Negli anni ’60, una delle collaborazioni più significative di Chiari fu con il regista Steno, che lo scelse come protagonista in film come “Copacabana Palace,” “Gli eroi del West,” “I gemelli del Texas” e “Amore all’italiana.” Durante questo decennio, ebbe anche l’opportunità di lavorare con registi di fama internazionale, apparendo in “Se permettete parliamo di donne” di Ettore Scola e in “Falstaff” di Orson Welles. Un momento significativo di questo periodo fu la sua interpretazione in “Sono strana gente,” un film in cui recitò in lingua inglese per la regia di Michael Powell.

Negli anni ’70, Walter Chiari collaborò frequentemente con il regista Vittorio Sindoni. Negli anni ’80, il suo contributo al grande schermo fu relativamente limitato, ma si distinse nel film “Romance” diretto da Massimo Mazzucco. Questo lavoro gli valse il riconoscimento con un Premio Pasinetti come Miglior attore alla 43ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Tra gli ultimi progetti cinematografici di Walter Chiari negli anni ’90, possiamo menzionare “Tracce di vita amorosa” diretto da Peter Del Monte e “Capitan Cosmo” di Carlo Carle.