Antropologia alimentare storia del mulino

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Antropologia alimentare storia del mulino


Il mulino e la macinazione affondano le loro radici gia nella preistoria, quando per lo scopo si adoperavano due pietre, una piatta e l'altra rotondeggiante: i chicchi di frumento venivano posti sulla base piatta e sminuzzati grazie all'utilizzo dell'altra pietra.
Questo metodo rudimentale, con il quale si frantumava in piccole parti il chicco di grano, conobbe ben presto un'evoluzione spontanea: sulla base piatta, a causa del continuo utilizzo, si formavano dei solchi che permettevano una migliore produzione, e si ha la conferma che nel V sec. a.C. venivano scalpellate delle basi con scanalature di diverse misure.
Durante il V e IV sec. a.C. si iniziarono a costruire i mulini a leva: su un supporto veniva posta una macina di pietra quadrangolare, e il grano si schiacciava grazie all'azione di una lunga asta fissata alla macina stessa. Un uomo, generalmente uno schiavo, aveva il compito di muovere con movimento rotatorio l'asta dal basso verso l'alto. Nel tempo l'uso diretto di schiavi per la macinazione del grano venne abbandonato, e si incominciarono ad impiegare animali e successivamente la forza motrice dell'acqua.
Tra il III e IV sec. si contavano tre tipologie di mulino: la mola manuaria (molino a mano), mola iumentaria (trazione animale), e mola acquaria (mola ad acqua).
Durante il Medioevo trovò grande diffusione il mulino ad acqua eretto lungo i corsi d'acqua, e nel XI sec. fecero una timida comparsa i mulini a marea, costruiti per la prima volta a Venezia nel 1044. Per il loro funzionamento era sbarrata un'ansa della costa durante l'alta marea, creando così un serbatoio acqua; poi nella fase di bassa marea l'acqua trattenuta dalla rudimentale diga veniva fatta fluire attraverso una ruota che azionava il mulino.
Solo tra il XII e il XIV sec. si iniziò in Europa (soprattutto in Olanda) ad impiegare la forza del vento, anche se il metodo era già stato applicato in Persia dal VII sec.
Alla fine del XVIII sec. quasi tutti i mulini europei venivano azionati dalla forza dell'acqua, e solo nel XIX sec. in conseguenza della rivoluzione industriale i mulini passarono dall'azione dell'acqua a quella del vapore.
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