ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLe iniziative pro-Palestina

Manifestazioni nei campus: 1.900 arresti negli Usa. Biden: tuteliamo proteste pacifiche, non il caos

Forze dell’ordine in tenuta antisommossa nel campus dell’Università di Los Angeles hanno ordinato la dispersione di oltre un migliaio di persone che si sono radunate a sostegno della protesta filo-palestinese degli studenti dell’Ateneo

Scontri nel campus dell'Universita' della California per proteste pro-Gaza

4' di lettura

Le forze dell’ordine sono entrate nel campus dell’università Ucla a Los Angeles. Una troupe della Cnn presente sulla scena ha visto le forze dell’ordine entrare nel luogo in cui si erano messi i manifestanti filo-palestinesi. Ore prima, la polizia aveva ritenuto che l’accampamento filo-palestinese nel campus fosse un raduno illegale, ha detto una fonte alla Cnn. L’emittente tv sostiene di aver visto membri delle forze dell’ordine sparare con quelli che sembrano proiettili di gomma. Poi, Josh Campbell sempre della Cnn ha riferito che l’accampamento è stato sgomberato e la polizia ha identificato i manifestanti e li ha caricati sugli autobus.

Sale a 209 il numero delle persone arrestate dalla polizia di Los Angeles durante lo sgombro dell’accampamento pro Gaza nel campus dell’Ucla. Lo riportano fonti delle forze dell’ordine citate da Nbcnews, che non specificano quanti studenti e docenti vi siano tra gli arrestati. Secondo l’emittente americana sono 1.900 le persone arrestate in tutti gli Stati Uniti da quando sono iniziate le proteste nelle università contro al guerra a Gaza. Arresti che sono avvenuti in almeno 60 università e college che stanno partecipando al movimento in solidarietà con la causa palestinese e per che chiedere che vengano sospesi i legami scientifici e finanziari tra gli atenei ed Israele

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Ha parlato per la prima volta Joe Biden. La legge e la libertà di parola “devono essere sostenute”: “le proteste pacifiche sono tutelate in America, il vandalismo e le proteste violente no”, afferma il presidente rompendo il silenzio sulle proteste pro-Gaza nei campus americani. «Il diritto alla protesta non significa diritto al caos», ha sottolineato. «Vandalismo, violazioni di proprietà privata, finestre rotte, far chiudere campus, cancellando lezioni e diplomi, intimidazioni e minacce, niente di questo sono proteste pacifiche», ha detto ancora il presidente. «C’è il diritto di protestare, ma non il diritto di creare caos», ha aggiunto, sottolineando che «non siamo uno stato autoritario che silenzia le persone e reprime il dissenso, ma non siamo neanche un Paese senza legge».

Biden si è detto contrario alle proposte, avanzata dai repubblicani, di inviare la Guardia Nazionale per reprimere le proteste pro Gaza nei campus americani. Dopo il suo breve intervento oggi alla Casa Bianca, Biden non ha preso le domande dei giornalisti ma si è limitato a rispondere “no” ad un cronista che gli ha urlato, mentre usciva dalla sala, se ritenesse opportuno un intervento della Guardia Nazionale.

Proseguono intanto le proteste nelle università statunitensi con vari atenei coinvolti nelle manifestazioni a sostegno della causa palestinese e contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza.

La polizia alla Columbia

L’Università della California di Los Angeles (Ucla) aveva annunciato l’annullamento delle lezioni a seguito degli scontri avvenuti la notte precedente fra manifestanti nel campus, dopo che dei dimostranti pro-Israele avevano cercato di abbattere le barricate che circondavano un accampamento pro-palestinese. Dopo un paio d’ore di tafferugli tra manifestanti all’Ucla, la polizia con caschi e scudi facciali aveva lentamente separato i gruppi e placato le violenze e al sorgere del giorno era tornata la calma. Qualche ora prima la polizia aveva fatto irruzione in un edificio della Columbia University occupato da manifestanti contro la guerra, interrompendo una manifestazione che aveva paralizzato il campus.

Tafferugli anche in Texas e Arizona

Almeno 19 persone sono state arrestate, invece, ieri pomeriggio all’Università del Texas, a Dallas, dopo che le forze dell’ordine hanno sgombrato un accampamento di manifestanti filo-palestinesi: lo riporta il Guardian, che cita un canale di notizie locale. Secondo quest’ultimo, non è chiaro se tutti gli arrestati fossero studenti. La Polizia dell’Arizona ha sparato ieri pomeriggio proiettili di gomma e al peperoncino contro manifestanti alla University of Arizona durante le proteste di gruppi di filo-palestinesi e filo-israeliani: lo ha reso noto il presidente dell’ateneo, Robert Robbins, come riporta la Cnn. Le forze dell’ordine hanno fatto un «uso minimo» di proiettili al peperoncino, proiettili di gomma e hanno indossato attrezzature tattiche di sicurezza «per disperdere la folla... non avevano altra scelta se non quella di adottare misure significative» di fronte alle «azioni pericolose» di centinaia manifestanti, ha affermato Robbins in un comunicato.

Arresti nel New Hampshire

E numerosi arresti sono stati effettuati durante una protesta filo-palestinese anche al Dartmouth College nello Stato Usa del New Hampshire. Lo riporta Cnn citando la stazione televisiva Wmur. Stando a quanto riferito, la polizia ha allontano i manifestanti dalla folla radunata sul Dartmouth Green e li ha trattenuti con delle fascette. La polizia è stata schierata all’Università del New Hampshire e il Dartmouth College a causa di «attività illegali e su richiesta delle forze dell’ordine locali», ha riferito alla Cnn il Dipartimento di sicurezza del New Hampshire. «Tutte le persone prese in custodia sono sotto processo da parte del Dipartimento di Polizia dell’Università del New Hampshire e del Dipartimento di Polizia di Hanover», ha affermato Tyler Dumont, portavoce del Dipartimento per la Sicurezza del New Hampshire. L’Università del New Hampshire ha riferito alla Cnn che gli studenti hanno protestato pacificamente nel campus almeno sette volte negli ultimi sei mesi.

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