Camilla, la decisione sulle orme di Elisabetta II: “È una vera Regina”

Camilla ha preso posizione contro l'acquisto di pellicce, proprio come fece Elisabetta II, ma ancora non basta a ripulire l'immagine della Monarchia britannica

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Camilla segue le orme della defunta Elisabetta II. Mentre assiste e affianca Re Carlo alle prese con il cancro, la Regina consorte ha deciso di prendere posizione su un argomento caro al Sovrano e a gran parte dei sudditi: l’industria delle pellicce. Come gioiosamente annunciato da PETA UK, organizzazione no-profit a sostegno dei diritti degli animali, Camilla non acquisterà più pellicce da aggiungere al suo guardaroba. Una scelta etica e al passo coi tempi, che lascia però dietro di sé ancora delle ombre.

Camilla non acquisterà più pellicce per il suo guardaroba

In un comunicato la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha annunciato che la Regina Camilla non acquisterà più pellicce da aggiungere al suo guardaroba, seguendo dunque le orme della defunta Elisabetta II che nel 2019 aveva preso la medesima posizione in merito all’utilizzo di questi capi. È la “prima volta che la Regina Camilla prende una posizione ufficiale contro l’industria della pelliccia, in cui gli animali vengono ingabbiati per tutta la vita o catturati in trappole d’acciaio, fulminati o sottoposti a un’altra dolorosa forma di uccisione e scuoiati”.

C’è grande entusiasmo nelle parole della presidentessa dell’associazione, Ingrid Newkirk, che ha affermato: “La PETA brinda alla regina Camilla con un bicchiere del miglior chiaretto per essere una vera Regina schierandosi con il 95% dei britannici che rifiutano di indossare pellicce di animali, come mostrano i sondaggi. È giusto e doveroso che la Monarchia britannica rifletta i valori britannici riconoscendo che la pelliccia non ha posto nella società“.

Camilla come la Regina Elisabetta, ma non basta alla Monarchia

Il gesto di Camilla senza dubbio è encomiabile, perfetto per attirare i consensi dei sudditi che – a dirla tutta – non l’hanno mai posta in cima alle classifiche di gradimento. Ma c’è qualcosa che ancora manca alla Monarchia britannica e che cozza con quanto deciso dalla Regina: le Guardie Reali continuano a indossare berretti in vera pelliccia di orso.

Qualcosa di “assurdo e fuori dal mondo”, come ha spiegato PETA UK che ha denunciato più volte i maltrattamenti di questi animali per la produzione di “copricapi puramente ornamentali”. “Per realizzare un unico berretto è necessaria la pelle di almeno un orso. Secondo i documenti pubblici ottenuti da PETA UK, il Ministero della Difesa ha acquistato 498 cappelli di pelle d’orso tra il 2017 e il 2022 – equivalenti ad almeno 498 orsi macellati – anche se PETA ha prima offerto al ministero una pelliccia sintetica di qualità superiore prodotta dalla ECOPEL [marchio di pellicce di lusso, ndr] nel 2017 ed ECOPEL ha impegnato a fornire gratuitamente al Ministero un importo illimitato per un decennio”.

Che sia il primo passo per cambiare davvero le cose? La Monarchia britannica sta affrontando un periodo affatto semplice e non è difficile credere che possa accantonare la questione per il momento. Re Carlo continua a curarsi per il cancro, apparendo in rare occasioni (come lo svelamento del suo primo ritratto ufficiale da Monarca), Kate Middleton è totalmente sparita dai radar e di lei si hanno pochissime notizie e intanto Harry e Meghan non smettono di far discutere, ancor di più dopo il viaggio intrapreso in Nigeria durante il quale hanno fatto sfoggio dei titoli di Duca e Duchessa di Sussex, dopo il mancato incontro del Principe con suo padre.