La serie tv 'Fallout': trama, protagonisti, dove vederla - la Repubblica

Spettacoli

‘Fallout’, la serie di inaudita potenza che parte dal videogame e strizza l’occhio al vintage

Multischermo / Su Prime Video una storia ispirata a un videogioco di venticinque anni fa e diretta da Jonathan Nolan, fratello del regista Christopher Nolan

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Si può anche non sapere alcunché dei videogiochi di successo planetario e vivere tranquilli, ma poi arriva la serie tv e il clima che si diffonde intorno all’evento procura facilmente sensi di colpa. Fallout, uscito da pochi giorni su Prime Video, è diventato subito il titolo più visto sulla piattaforma. Il videogioco è apparso venticinque anni fa e, nel tempo, si è ramificato in una moltitudine di direzioni, coltivando appassionati a milioni e diventando anche una sfida impossibile per chi volesse farne altro.

Questo finché non è arrivato Nolan jr, ovvero Jonathan fratello di Christopher, a occhio tra i due quello che si diverte di più - al suo attivo quello strepitoso incubo incomprensibile di Westworld. Insieme alla moglie Lisa Joy ha scritto una storia autonoma rispetto alle trame del videogame e si è sbizzarrito.

© 2024 Amazon Content Services LLC
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Fallout è una macchina narrativa di inaudita potenza, post-apocalittica, l’America del futuro (anzi retro-futuro, con canzoni anni 50 e indole uguale) finita nel delirio post-nucleare, sottoterra decine di Vault, ovvero bunker che funzionano da esperimenti sociali e non solo. Il mondo in superficie è una landa popolata di sette futuristiche, zombie e mutanti di vario tipo: il contatto tra sopra e sotto è esplosivo. Questo all’ingrosso, ovviamente.

Va detto che il piccolo Nolan fa il suo e innesta grottesco e umorismo (battute come: “Ma dove siamo, nel Conte di Montecristo versione Amish?”). Nel cast emergono, in ruoli piccoli ma decisivi, Kyle McLahan, quello di Twin Peaks e Michael Emerson, il Benjamin Linus di Lost. Due boomer che con queste cose almeno fatturano.

Quanto allo spettatore avventurato, scoprire che Fallout sta piacendo ai fanatici del videogame (solitamente un’impresa impossibile) procura serenità e predispone alla visione.

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Sanremo è quasi un dettaglio rispetto al problema di affidare il prossimo Affari tuoi a qualcuno meritevole. E qui si staglia all’orizzonte la figura di Marco Liorni, che conduce a vele spiegate L’eredità, avvicendando sé stesso dopo Reazione a catena e che a quel punto potrebbe battere qualunque primato mondiale di permanenza consecutiva in video in una moltitudine di programmi diversi.

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