Paisà: di cosa parla e dov'è girato il classico neorealista di Rossellini

Paisà: di cosa parla e dov’è girato il classico neorealista di Rossellini

Stasera vi aspetta in tv un capolavoro del cinema neorealista. Paisà di Rossellini porta lo spettatore in un viaggio lungo lo stivale, alla scoperta di luoghi e persone segnate dalla guerra. Non a caso, le location del film assumono un ruolo chiave nella narrazione.
Dots Johnson e Alfonso Bovino in una scena del film Paisà

Oggi, 9 marzo 2024, andrà in onda, alle 21:10 su Rai Storia, Paisà, capolavoro neorealista del 1946 diretto da Roberto Rossellini. Il film, inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, fa parte della Trilogia della guerra antifascista, insieme a Roma città aperta e Germani anno zero. Il lungometraggio è girato prevalentemente con attori non professionisti, infatti pochi sono i volti riconosciuti come celebri.

La trama di Paisà, di cui qui trovate la nostra recensione, si costruisce su sei episodi che raccontano l’avanzata delle truppe alleate dalle coste della Sicilia all’Italia del Nord. Ad aprire il film troviamo appunto, Sicilia, primo episodio ambientato nel luglio del 1943. Un gruppo di soldati statunitensi, giunto sulle coste dell’isola, si mette alla ricerca del nemico. Giungono così ad una chiesa, piena di persone rifugiatesi dai bombardamenti. Tra di loro si trova Carmela, una ragazza in cerca della famiglia, che guida il plotone attraverso un campo minato fino ad una torre. I tedeschi però non sono andati lontano.

Il secondo episodio è Napoli. Nella città partenopea, il giovane Pasquale, incontra Joe, soldato americano in preda ai fumi dell’alcool. L’uomo, dopo aver vaneggiato sul suo ritorno in patria, si addormenta. Pasquale ne approfitta per rubargli le scarpe. Qualche giorno dopo, incrociato per caso Pasquale, Joe si fa portare a casa sua per riavere le scarpe. Ciò che però si pone davanti al soldato racconta tutta la drammaticità della guerra.

Continuando a salire arriviamo a Roma. Giugno, 1994. Gli alleati sono finalmente giunti nella capitale, venendo accerchiati dai cittadini finalmente liberi dai tedeschi. Qualche mese dopo, Fred, soldato americano, si aggira per la città completamente ubriaco. Qui, incontra una prostituta, alla quale inizia a raccontare l’incontro con una donna che non ha potuto dimenticare.

Episodio numero quattro, Firenze. La città è stata liberata solo in parte. Al di là dell’Arno, i pochi fascisti rimasti cercano di difendersi dagli attacchi partigiani. Harriet, un’infermiera in servizio dall’altro lato, è in pensiero per il suo amato Guido, capo partigiano. La donna decide così di attraversare il fiume, in cerca del suo compagno disperso.

Appennino Emiliano. Una piccola comunità francescana del piccolo convento di Savignano, trascorre le proprie giornate in armonia, rimanendo fortunatamente poco coinvolta nel conflitto bellico. Nonostante ciò, l’arrivo di tre cappellani militari americani rompe l’equilibrio costruito. I tre non sono cattolici, due sono ebrei mentre uno è protestante. Questa notizia sconvolge l’armonia dell’intera comunità.

Il nostro cammino si conclude con Porto Tolle. L’episodio porta in scena uno scontro a fuoco. Due fazioni, da una parte partigiani, inglesi e americani, dall’altra i nemici tedeschi. Le paludi Polesine diventano uno scenario di guerra brutale, tra bombe, proiettili e vittime innocenti.

Ma quindi, tante città diverse significa tante location diverse? Ovviamente si. È però interessante fare le dovute premesse. Le pellicole neorealiste, come Paisà, sono note soprattutto per l’utilizzo di location esterne. La scelta, soprattutto per necessità, risulta una novità ai tempi, dato che i film venivano girati prevalentemente in studio. La guerra però trasformò questi posti, rendendoli campi profughi, come fu per Cinecittà, o semplicemente inaccessibili. Non avendo posti dove girare, e sentendo la necessità di raccontare il conflitto e la sua devastazione, si iniziò a lavorare in esterni.

Sicilia viene girato sulla costiera amalfitana. Il rifugio dei civili è la chiesa di San Domenico a Maiori, mentre il la torre è la Torre Normanna sempre a Maiori. Napoli è ovviamente girato nella città del Vesuvio. Durante l’episodio attraversiamo Piazza San Domenico, Piazza Cavour, Via Nuova Marina (profondamente devastata dalla guerra), Corso Umberto I e via Fedro. Il terzo è girato nella città capitolina, le parti in strada ci mostrano Castel Sant’Angelo, il Colosseo e Piazza Venezia. A Firenze, scopriamo la città Toscana attraverso Ponte Vecchio, il piazzale degli Uffizi, la casa di Fiammetta, il Giardino di Boboli, il Duomo e il Battistero.

Nel quinto episodio ci troviamo nel convento di Savignano, i cui interni sono girati nel convento francescano di Maiori. Le riprese dell’ultimo episodio sono avvenute a Porto Tolle, in Veneto. Nello specifico ci troviamo nella Sacca di Scardovari, un vasto specchio d’acqua del Delta del Po. Quindi, questo è Paisà di Rossellini, maestro neorealista e rivoluzionario. Ora che sapete dove è stato girato, fateci sapere nei commenti cosa ne pensate.

Facebook
Twitter