NEW YORK - Vent'anni dopo Arnold Schwarzenegger si pente e spazza via tutte le scuse che aveva tirato fuori per difendersi dalle accuse di molestie sessuali sul set. L'attore di Terminator a 75 anni torna in sala con un docufilm sulla sua vita, e per lui questo rappresenta il momento per fare anche i conti con il passato. A cominciare dal 2003: quell'anno, poco prima di essere rieletto alla carica di governatore della California, il Los Angeles Times pubblicò una storia in cui raccontava, nei dettagli, le accuse lanciate da sei donne, che sostenevano di essere state molestate sul set dall'attore.
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All'epoca Schwarzenegger negò inizialmente le accuse, per poi ammettere che, sì, forse si era "comportato male". "Pensavo di fare una cosa buffa - disse - una cosa giocosa, ma mi sbagliavo". Poi aveva aggiunto: "Riconosco di aver offeso le persone e a loro voglio dire che mi dispiace profondamente e che mi scuso perché non è quello che pensavo di fare". Con l'uscita di un docufilm in tre parti, l'attore non si nasconde più. "Oggi - spiega - io posso guardare a quella storia e dire, non importa che periodo fosse, se era quarant'anni fa ed erano i giorni di Mister Tipo da Spiaggia, è stato sbagliato. Dimenticate tutte le scuse, sbagliai". Nel docu Schwarzy parla anche di altro, per esempio l'aldilà, in cui dice di non credere: "Dopo che sei morto - spiega - finisci due metri sotto terra, chiunque ti racconta qualcos'altro è una fottuta menzogna". "Il paradiso - aggiunge - è una favola". "Non ci vedremo più una volta che ce ne saremo andati. Quella è la parte triste della storia. Conosco persone che si sentono a loro agio con la morte, io no, perché mi mancherà fottutamente tutto".