CARLO EMANUELE II duca di Savoia in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

CARLO EMANUELE II duca di Savoia

Enciclopedia Italiana (1931)

CARLO EMANUELE II duca di Savoia

Francesco Cognasso

Nacque il 20 giugno 1634, secondogenito di Vittorio Amedeo I di Savoia e di Cristina di Borbone, sorella di Luigi XIII (Madama Reale). Diventò duca il 14 ottobre 1638, ma per la giovane età governò in suo nome la madre, che ebbe però a sostenere una violenta opposizione per parte dei due cognati, Tomaso di Carignano e il cardinale Maurizio. La pacificazione familiare lasciò la reggenza alla madre del duca, e anche dopo che questi ebbe raggiunta l'età maggiore, gli affari furono in mano di Cristina di Francia. Solo nel 1663, dopo la morte dell'energica principessa, C. poté attendere al governo dello stato: ma rimase strettamente dominato dalla Francia e ogni suo tentativo per sfuggire al predominio di Luigi XIV fu vano. Gli ambasciatori francesi a Torino trattavano il duca come un vassallo del Gran Re, offendendo tutti gli animi con la loro arroganza. C. E. dovette sposare in prime nozze Francesca d'Orléans, in seconde, Giovanna Battista di Savoia-Nemours; poi fu costretto a inviare alcuni reggimenti all'esercito francese nella guerra contro l'Olanda; e quando, sfruttando la congiura del patrizio genovese Della Torre, pensò d'impadronirsi di Savona, se non di Genova stessa, venendo a guerra con questa repubblica, dovette rassegnarsi all'arbitrato imposto ai due stati dal grande protettore, Luigi XIV.

Avido d'ingrandimenti, C. E. seguì con attenzione le vicende dei rapporti politici franco-spagnoli, pensando ad espandersi in Lombardia; inviò una spedizione militare a Creta in difesa dei Veneziani, mentre contro la Serenissima rivendicava il titolo tanto contrastato di re di Cipro. Molte cure dedicò il duca all'organizzazione militare dello stato; creò l'arsenale di Torino, promosse industrie, trattò con l'Inghilterra ed altri stati per accordi commerciali, abbellì la capitale. Natura esuberante, amò la vita gaia e morì ancora giovane, lasciando lo stato al figlio minorenne Vittorio Amedeo II (12 giugno 1675). (V. tav. XVI).

Bibl.: E. Ricotti, Storia della monarchia piemontese, Firenze 1869, V, VI; G. Claretta, Storia del regno di Carlo Emanuele II, voll. 3, Genova 1877.

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