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Guido Crosetto. "In Italia c'è un clima pesante"

Il ministro Guido Crosetto intervistato da La Stampa esprime tutta la sua amarezza sulle modalità politiche del momento. "In Italia c'è un clima pesante, preoccupante, che incide in modo intollerabile anche sulla vita personale. Sono tra le persone più esposte per il ruolo che ricopro ma vengo quotidianamente indicato da persone irresponsabili quasi come se fossi io il responsabile della guerra in Ucraina», si sfoga Crosetto. E si chiede: "Chi me lo fa fare di servire un Paese dove ci sono persone che, per prendere un voto in più, giocano anche con la tua vita o la tua sicurezza?. Ma ho preso un impegno e resterò al mio posto a fare il mio dovere. Quando finirà il mio compito di ministro, credo che tornerò dove avevo deciso di stare da anni: nella sfera privata".

Poi Crosetto parla di tutto, a partire dal caso Toti. "Mi fanno ribrezzo le persone che speculano su vicende di questo tipo, ma so di essere in netta minoranza, anche all'interno del centrodestra. Oggi ho visto le dichiarazioni di un ministro di Forza Italia che, di fatto, scarica Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo partito e la persecuzione che subì. Queste cose non riesco a capirle e non le sopporto più", ha aggiunto il ministro della Difesa. Sulle tempistiche dell'arresto del governatore ligure Giovanni Toti, Crosetto afferma: "Quando scoppiò lo scandalo in Puglia, che coinvolgeva il Pd, dissi che lo schema è uguale da decenni: quando colpiscono qualcuno a sinistra, è perché devono aprirsi la porta per poter affondare il colpo ancora più forte dall'altra parte. Ci azzecco tutte le volte".

Per Crosetto "la Lega tende a fare la splendida, sotto campagna elettorale, polemizzando su quasi tutto, tanto c'è Meloni che tira la carretta ogni giorno e porta a casa i risultati. Facile condividere tutto e poi far finta di non aver condiviso nulla. Ho visto però con piacere che sulla mia battaglia garantista è arrivato oggi anche Salvini". Intervistato dal Qn, il ministro della Difesa ha parlato anche della possibilità che l'Italia raggiunga la soglia del 2% del Pil destinato alla spesa militare: "Non credo, almeno non finché l'Europa non cambia le regole".  Sull'invio di armi all'Ucraina, afferma: "L'Ucraina va aiutata in tutti i modi e da tutti noi.
L'Italia è in prima fila e non manda solo aiuti militari. In ogni caso mandiamo armi che aiutano l'Ucraina a difendersi e non possono essere usate per colpire la Russia sul suo territorio.
Bisogna però costruire le condizioni di pace portando in ogni modo Putin a sedersi a un tavolo. Perché non saranno le armi, ma la diplomazia a far finire la guerra. Le armi servono a non far morire l'Ucraina".

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