Ietro, suocero di Mosè - DIZIONARIO PERSONAGGI BIBBIA

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Ietro, suocero di Mosè

I
L’occasione per Mosé di incontrare quello che sarà suo suocero è dato dal delitto da lui commesso per difendere i suoi connazionali dalle angherie degli Egiziani. Colpisce a morte un egiziano proprio perché questi aveva colpito a morte un ebreo. Scappa e si rifugia in Madia, sedendo acconto ad un pozzo. E’ costretto ad intervenire per liberare dalle prepotenze di alcuni pastori le figlie di Ietro che erano andate al pozzo ad attingere acqua per abbeverare il gregge del padre. Ritornate a casa prima del solito raccontano al padre l’accaduto, che le rimprovera perché hanno mancato di ospitalità nel confronti di quell’uomo. Questo primo episodio si chiude col matrimonio di Mosè con Zippora, figlia di Jetro, che partorisce Gherson, chiamato così per sottolineare la sua condizione di emigrato in terra straniera: “Sono un emigrato in terra straniera”. Il suocero è un uomo aperto e pronto a comprendere. Richiesto da Mosé di potere tornare in Egitto per vedere se i suoi fratelli siano ancora vivi risponde: “Va pure in pace”. La richiesta ha il suo significato poiché Mosé lavora per conto del suocero pascolando il gregge. E’infatti durante questo lavoro che gli appare il roveto ardente. Ietro incontra nuovamente Mosè quando viene a sapere quanto Dio aveva operato per Mosé e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele dall’Egitto. L’incontro avviene sotto la tenda. Ietro conduce con sé la figlia Zippora con i due figli Gherson ed Eliezer, il cui nome significa : “Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del Faraone”. Il colloquio è molto cordiale. I due si incontrano e dopo essersi baciati si informano della salute l’uno dell’altro. Quindi  Mosè racconta al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani, le difficoltà incontrate lungo il viaggio, i benefici che il Signore aveva operato per  Israele. Il colloquio si chiude con la benedizione a Dio di Ietro per tutto quello che il Signore aveva fatto e soprattutto con la seguente confessione: “Ora io so  che il Signore è più grande di tutti gli dei, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui esse si vantavano”. Ietro offre un olocausto e sacrifici chiudendo l’incontro con un banchetto. Ietro preoccupato per l’eccessiva fatica di Mosé nell’ascoltare il popolo e nel giudicare le loro questioni, suggerisce, per non soccombere, di scegliere tra  tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità: “ e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia…Essi dovranno giudicare  il popolo in ogni circostanza, quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te”. Nascono così i giudici in Israele che aiuteranno Mosè nell’amministrazione della giustizia. Ietro sembra un uomo equilibrato, attento e pronto a percepire ciò che serve ai bisogni della società.
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