Legge sugli agenti stranieri in Georgia: le motivazioni dell'opposizione | TG LA7

Cosa sta succedendo in Georgia e perchè

La critica del Cremlino e la replica di Bruxelles

Tbilisi il 14 maggio scoppia di rabbia. Già per ventiquattro mesi aveva dato potenti dimostrazioni di piazza, acuitesi in questi ultimi trenta giorni e il parlamento era già arrivato una volta ad una "scazzottata" fra maggioranza e opposizione. Oggi replica furioso. Alla fine il Parlamento ha approvato in via definitiva il controverso progetto di legge sull'influenza straniera, in terza e ultima lettura, i deputati hanno votato 84 a favore e 30 contro, secondo le immagini trasmesse dalla televisione di Stato. 

Cos'è successo

Martedì l'emiciclo georgiano deve superare manifestazioni e rabbia. Vota infatti il tanto contestato provvedimento sulle "influenze straniere", discusso, vituperato e non voluto dall'opposizione e almeno da una grande parte della popolazione georgiana. E' una legge che ha portato in piazza i cittadini della Georgia, paese del Caucaso ed ex paese satellite di Mosca, cerneria fra Europa e Asia.

Cosa dice la legge

Provvedimento dal nome sibillino, quello "sulle influenze straniere" prevede che le ONG, le organizzazioni non governative e i media che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero si registrino come organismi "che perseguono gli interessi di una potenza straniera". In caso contrario saranno passibili di multe salatissime.

Perchè l'opposizione è contraria

La legge in questione, per i detrattori, è semplicemente un allineamento ad un provvedimento simile già emanato in Russia che nel Paese più esteso al mondo, non è altro un modo per limitare il dissenso. Dunque, cosa ancor più grave, allontanerebbe le aspirazioni di Tbilisi di avvicinarsi all'Europa e di staccarsi sempre più dall'orbita russa.

L'occhio del Cremlino

Non è un caso che Mosca martedì abbia parlato in proposito. Quello che sta succedendo in Georgia "è una questione interna" dichiara un portavoce che subito, in linea con quella che storicamente è la comunicazione del Cremlino, precisa: "non vogliamo intrometterci in alcun modo". E poi ancora:  "Abbiamo anche sentito minacce di applicare sanzioni alla Georgia se dovesse approvare questa legislazione o altro", ha detto Peskov. "Che cos'è se non un'ingerenza diretta negli affari interni della Georgia?". Chiara l'accusa a Bruxelles che invece strizza l'occhio all'opposizione georgiana. 

La replica di Bruxelles

Così per bocca di un portavoce, dall'Unione europea arriva subito un messaggio il cui destinatario è sicuramente Mosca, ma anche Tbilisi: "Abbiamo già espresso la nostra posizione" su una legge "che è molto pericolosa per le ambizioni europee della Georgia". 

Perchè la maggioranza vuole la legge

Lunedì il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze aveva promesso di portare avanti la proposta in terza lettura. Il partito al potere ormai dal 2012, ha difeso la legge come necessaria per la sovranità del Paese. Il suo sostenitore miliardario Bidzina Ivanishvili, che ha fatto fortuna in Russia, ha accusato le ONG di complottare una rivoluzione e di essere marionette straniere. E a sua volta è stato accusato di essere favorevole a Mosca e di non aver condannato pubblicamente l'invasione dell'Ucraina da parte del Cremlino.

 

 

Per restare aggiornato sulle ultime notizie segui gratis il canale whatsapp del Tgla7 
Puoi anche iscriverti al canale whatsapp della rete la7 

Ti potrebbe interessare

I più visti

condividi