Il pirata � tornato! Anche se a sentire lui vi dir� di non essersene mai andato. Eppure Edoardo Bennato per qualche anno era scomparso. Dopo i grandi successi degli anni '70 e quelli pi� contrastati degli anni '80, Bennato era entrato in quella sorta di cono d'ombra che rende quasi invisibili e, se pure non aveva mai smesso di fare concerti e di occuparsi di musica a tempo pieno, il suo nome era passato in secondo piano, tanto che negli ultimi anni, quando si parlava di Bennato in campo musicale era pi� facile che si parlasse di suo fratello Eugenio, che quanto meno un Festival di Sanremo l'aveva fatto nel 2007. L'ultimo disco di grande successo popolare di Edoardo risaliva al 1989, quell' "Abbi dubbi" che portava l'evergreen "Viva la mamma" e, l'anno successivo, il singolo "Notti magiche" con Gianna Nannini, sigla dei mondiali di calcio in Italia. Poi qualcosa ancora c'era stato, ma soprattutto tante riproposizioni e una progressiva emarginazione, fino ad arrivare all'assurdo che tra il 2005 e il 2010 Edoardo, pur avendo un disco quasi pronto, non trovava una casa discografica disposta a farsene carico. E' vero che c'entra anche la crisi della discografia, ma in questo caso si tratta pure di miopia perch� si sta parlando di un artista million seller, uno di quelli che ha scritto la piccola storia della canzone d'autore in Italia, coniugando alte cifre di vendita a buona qualit�. Non solo, ma l'ultimo album di Bennato, prima di questo, ossia "La fantastica storia del pifferaio magico" era stato stampato, nel 2005, ma praticamente non distribuito e non supportato, nonostante la presenza nel cast di nomi come Jovanotti, Alex Britti, Neffa, Piero Pel�. Nelle more dell'attesa Edoardo non era certo stato con le mani in mano, tanto che il musical pi� visto in Italia negli ultimi anni, ossia "Peter Pan" � costruito con le sue musiche. Poi, questa primavera, il miracolo. Il disco arriva sugli scaffali, dopo tre anni di gestazione ed � un album che fa rumore. "Le vie del rock sono infinite" � il titolo emblematico e mai come in questo caso il titolo � sincero. Sulle orme di Bob Dylan, Edoardo Bennato, ancora armato di chitarra, armonica e tamburello a pedale, vero one-man show del rock italiano, sforna 13 preziose canzoni che non fanno sconto a nessuno, che non le mandano a dire quando serve e che riescono a scoprire anche la strada della tenerezza e dell'amore quando necessario. Vestiti quindi molto vari per le canzoni: si parte dal rock di "Mi chiamo Edoardo" che ricostruisce i movimenti di andirivieni tra Stati Uniti ed Europa, fino all'agnizione: "mi chiamo Edoardo, son miracolato / i santi del rock mi hanno salvato". Brano trainante il lirico "E' lei", su cui � costruito il videoclip di appoggio, impostato su un ottimismo necessario all'uscita dal buio degli anni zero. "E' lei che proprio in questo istante sta nascendo / nell'angolo pi� povero del mondo / che forse questo mondo cambier�". Ma i momenti importanti sono tanti ed Edoardo dimostra, solco dopo solco, che il fatto di aver compiuto da poco 60 anni non ne ha ammorbidito gli ardori: dalla ballata d'amore "Perfetta per me" alla politica "Un aereo per l'Afghanistan", dalla title track alla polemica "C'era un re", in cui si riscrive in chiave meridionalista la storia dell'unit� d'Italia, dall'intensa "Il capo dei briganti" alla conclusiva "Per noi", ancora carica di speranza. Se il mondo dei cantautori storici italiani (da Fabrizio De Andr� a Francesco Guccini, De Gregori, Dalla, Fossati, Lolli) ha prodotto capolavori nel millennio scorso e qualche buon lavoro in questo primo decennio del nuovo millennio, Edoardo Bennato sembra a tutt'oggi, con questo lavoro, l'unico della nidiata storica che abbia ancora storie da raccontare, canzoni da cantare e posizioni da esprimere. Una rottura contro la cappa di piombo del conformismo modaiolo: il sano e vecchio rock ‘n roll.
Edoardo Bennato
Le vie del rock sono infinite
Universal – marzo 2010