Ben prima che le vicende di Succession, creata in casa Hbo e disponibile su Sky e Now, e incentrate sul magnate dei media Logan Roy (Brian Cox) arrivassero alla conclusione dopo 4 stagioni, il pubblico si era già accorto dell'eccezionalità della sua colonna sonora. Creata da Jesse Armostrong, la commedia nera piena di momenti drammatici cui non mancano picchi di satira irresistibili, che ha ottenuto 148 nomination a svariati premi vincendone ben 52, ha delle musiche di tutto rispetto. Scritti da Nicholas Britell, compositore, pianista e produttore cinematografico newyorkese classe 1980, i temi di Succession accompagnano i momenti salienti degli intrighi famigliari dei Roy con i suoi "ritmi che entrano in scena, proprio prima di una battuta finale o di un giro di vite" in modo magistrale, come scrive Joshua Barone sul New York Times.
"Nicholas Britell", continua Barone, "non è un semplice melodista e non si ferma qui. Nel corso delle quattro stagioni di Succession ha scritto qualcosa di insolito in televisione: una colonna sonora tentacolare ma concettualmente focalizzata che si è sviluppata in un classico lavoro a tema e variazioni che sarebbe altrettanto adatto per la sala da concerto come per il piccolo schermo. Compositore per lo schermo all'avanguardia della sua generazione - non un successore di John Williams e della sua grandiosità sinfonica ma piuttosto un creatore camaleontico e sensibile di mondi sonori distinti - Britell attinge liberamente dal tardo Beethoven come fa da DJ Screw, ed è avvincente".
Secondo Barone, le musiche di Succession "evocano una tradizione di musica classica in cui un compositore scarabocchia al pianoforte per improvvisare su un tema, sottoponendolo a permutazioni basate sull'umore e sulla forma. Questo potrebbe servire come buon intrattenimento da salotto ma anche la base per opere creative e caleidoscopiche".
Inoltre, la musica che possiamo sentire mentre guardiamo, ha un sapore antico ma totalmente moderno al tempo stesso. Anche se "la colonna sonora di Britell, nell'abbinare pianoforte e orchestra, ha un antenato nel concerto di Rachmaninoff Rapsodia su un tema di Paganini" mentre un po' ovunque emrgono "variazioni con cenni a forme classiche e barocche: un minuetto danzante o un rondò, un concerto grosso di archi angolari, un ricercare errante".
Per non parlare della descrizione dei motivi: "Molti hanno titoli che ricordano quelli dei movimenti di una sinfonia, indicazioni di tempo come Adagio e Andante con moto, mentre altri potrebbero fondersi con un programma di musica da camera, come Serenata in mi bemolle o Impromptu n. 1 in do minore, che condivide il nome con uno dei più famosi assoli di pianoforte di Schubert. Non può essere una coincidenza. Ascoltando la Fantasia in do minore (K. 475) di Mozart, i fan di Succession potrebbero sentirsi trasportati dalla colonna sonora dello spettacolo", continua Barone.