Pangaea - FABRICLIVE 73 - Recensioni - SENTIREASCOLTARE

Recensioni

7.1

Pangaea, ovvero Kevin McAuley, che dal 2007 co-dirige Hessle Audio assieme a David Kennedy (Pearson Sound, Ramadanman) e Ben Thomson (Ben Ufo), è stato, assieme ad Untold, uno dei volti di quella transizione che ha portato i protagonisti della scena dubstep ad abbracciare il dancefloor techno, oltre che uno dei primi a produrre musica sulla label. A livello di scelte, la sua non è stata l’unica praticabile a cavallo della decade; altri sono montati sul carrozzone house (diventato poi dominante), altri ancora hanno recuperato la dark garage per puntare su uno scurissimo post- a 130 bpm (Keysound), e la stessa Hessle si è piazzata un po’ al centro delle correnti di quegli anni fondando una propria legacy sulla scienza (poli)ritmica (Pearson Sound, Joe) e su limitate ma solide produzioni.

Arrivando a noi, McAuley si presenta all’appuntamento del fabriclive con una cassetta di dischi che fanno un po’ da amplificatore di possibilità produttive intraprese nel mini LP Release, debutto sulla lunga distanza sempre sulla fida Hessle che, nel frattempo, salvo un Kennedy un poco in stallo, ha dato buone soddisfazioni – in combutta con Livity Sound – con le prove di Peverelist e Kowton (Pev & Kowton), boss della label assieme ad Asusu, e qui presenti nel mix con la zampata di techno sci fi liquido di End Point.

Con una calcolata distensione nella parte centrale (Stenny & Andrea – SEA (The Time Gate) su Ilian Tape, PsykArcade su Mote-Evolver, Mumdance & MAO – Truth su Keysound), il set si divide sostanzialmente in due parti, la prima nell’intorno ritmico Hessle tagliato su tribalità secche e funzionalità dancefloor e la seconda su robustezze di scuola Hawtin (quello 90s però). Con le solide produzioni di Hodge, MGUN e Mystica Tribe – ovvero il giapponese Takafumi Noda su SD Records – e l’ottimo inedito dallo stesso McAuley (Recreational Slumming) a fare il loro dovere, e le gloriose 909 sui locked groove nell’orbita stilistica della Plug8 a infiammare il dancefloor (e il sottoscritto).

Non è un caso, infatti, che ad inaugurare il blocco di tracce più febbrili, scaldate dal bordone di Kobosil Osmium, sia un classicone come Something For Your Mind di Speed J nell’exposure remix del 1991, traccia che trova via facile nelle recenti 37ml di Bleaching Agent su Mira – label legata alla Avian di Shifted e Ventress (Shifted è presente a inizio scaletta con Untitled B2 sempre su Avian) -, nel manicomio di bleep di Marco Shuttle ovvero Marco Sartorelli (I Wanna Dance… In Outer Space sulla personale Eerie), in un altro bel bordone di memorabilie hard dancefloor dei 90s – Disturbance (Pfirter Remix II) di Drumcell sulla tedesca CLR di Chris Liebing – e nell’acida PTR di Alex Falk su Proper Trax (fondata da Will Azada).

Con dalla sua un coerente ventaglio di scelte stilistiche sullo spettro techno, Pangaea si gode il buon status acquisito come dj e producer. Niente da obbiettare sull’architettura del set, compatto e generoso, anche se forse nella prima mandata, quella che più s’identifica con la recente storia di McAuley, avremmo voluto più emozioni, energie e magari anche missaggi più coraggiosi.

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