Vincenzo Mollica, il Parkinson, la cecità: “Ci sono giornate più nere, pace non si fa mai. Cerco di tenermi in tasca un sorriso” - HuffPost Italia

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Vincenzo Mollica, il Parkinson, la cecità: “Ci sono giornate più nere, pace non si fa mai. Cerco di tenermi in tasca un sorriso”

“Vado avanti con Mr Parkinson e Miss Cecità, cerco di andarci d’accordo. Ci sono giornate più nere e giornate più luminose, pace non si fa mai. Spero che non mi accompagnino nell’aldilà e vengano fermati prima”. Vincenzo Mollica racconta al Corriere della sera il rapporto con la sua malattia:

Se mi venisse data la possibilità di rivedere per due ore, guarderei mia moglie Rosemarie e mia figlia Caterina, la benedizione della mia vita, il più bel film che mi sia capitato nella vitaa. Nelle giornate nere cerco di tenermi in tasca sempre un sorriso pronto per tutti gli usi: è speranza allo stato puro”

Il giornalista sarà premiato con un David di Donatello speciale il 3 maggio a Cinecittà. Il cinema lo ha amato e raccontato come cronista:

Certe volte ripasso sequenze di film che avevo amato, e la memoria mi restituisce le immagini. Mi ha aiutato un consiglio di Ennio Morricone: sentirai meglio la colonna sonora e le parole, le immagini si faranno da sole”

Tra i ricordi delle tante serate degli Oscar, dei Festival di Venezia e di Cannes, uno conserva in particolare:

Mi viene in mente Benigni, due giorni prima che gli consegnassero la statuetta. Dovevamo fare una intervista a Sunset Boulevard e avevamo appuntamento di fronte a un grande hotel: la cosa straordinaria è che lui veniva a piedi e man mano che lo identificavano, le macchine si buttavano verso il marciapiede per fargli festa. È stato un momento bellissimo”

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