Artista capace di dar vita a vestiti morbidi e dallo stile inconfondibile che hanno fatto innamorare, tra gli altri, la diva Audrey Hepburn, Hubert de Givenchy è stato una figura cardine del Novecento. Partendo dal mondo aristocratico di cui faceva parte, il couturier ha infatti eliminato dal guardaroba femminile le imbottiture, i corsetti e i lacci per permettere al corpo di muoversi, fluido, all’interno degli abiti, diventando così il polo opposto del New Look firmato dal collega francese Christian Dior.

La sua carriera è quindi stata una lunga storia di rivoluzione iniziata con la prima passerella del 1952 e terminata nel 2018, quando lo stilista è scomparso lasciando dietro di sé un’eredità pesante a cui molti, ancora oggi, continuano a fare riferimento.

L’infanzia e l’esordio di Hubert de Givenchy

Hubert de Givenchy nasce a Beauvais il 20 febbraio 1927, in una famiglia originaria della Contea d’Artois composta dal padre Lucien Taffin e dalla madre Béatrice Badin. Opponendosi al volere dei genitori che sognavano per lui un futuro da avvocato, a diciassette anni Hubert si trasferisce a Parigi per frequentare l’École nationale supérieure des beaux-arts e inizia fin da subito a lavorare nel mondo della moda.

Tra il 1945 e il 1946 è allievo di Lucien Lelong, mentre nei due anni successivi passa all’atelier di Robert Piguet. Il percorso formativo lo vede poi impegnato negli studi di Jacques Fath e di Elsa Schiaparelli fino al 1951, anno in cui è finalmente pronto a presentare le sue creazioni. Nel 1952 manda infatti in passerella la prima collezione a suo nome e ottiene un immediato successo, complice anche la presenza di capi poi diventati icone, tra cui la blusa Bettina dedicata alla modella Bettina Graziani.

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Bertrand Rindoff Petroff//Getty Images

Givenchy, Audrey Hepburn e le star

Grazie all’ottimo riscontro ottenuto, Hubert de Givenchy entra nella ristretta cerchia degli stilisti più apprezzati al mondo e fa la conoscenza della più grande diva del cinema del tempo Audrey Hepburn. L’attrice diventa la musa del couturier francese, che la veste sia nella vita privata, sia nei suoi film di maggior successo tra cui “Sabrina” e “Colazione da Tiffany”, mandandola sul set con l’elegante tubino nero entrato nella storia. Hepburn si trasforma quindi nell’incarnazione dello stile di Givenchy, incentrato su tagli dalle linee classiche e atmosfere sentimentali.

Ogni successiva collezione si caratterizza poi per un’approfondita ricerca di tessuti resa possibile dalle conoscenze apprese dal nonno materno, un importante esponente della manifattura tessile francese. Abbinate alle forme semplici e in forte contrasto con lo sfarzo dell’epoca, le loro trame raffinate diventano il tratto distintivo di Hubert de Givenchy che, tra anni Cinquanta e Sessanta, dà vita a capi indimenticabili.

L’abito a sacco del 1953, ad esempio, ma anche il mantello a collo, il vestito a palloncino, il cappotto balloon e l’abito a bustier. Tutte le star iniziano così a voler indossare le sue creazioni, che appaiono su personalità come Greta Garbo, Elizabeth Taylor e Marlene Dietrich.

I profumi di Hubert de Givenchy

Nel 1957, Hubert de Givenchy dà vita alla Parfums Givenchy, affidando la direzione al fratello Jean-Claude. Dopo un inizio in salita, i profumi del couturier replicano il successo ottenuto dalle collezioni presentate in passerella.

Nascono così delle pietre miliari della profumeria moderna tra cui L’Interdit, creato in esclusiva per Audrey Hepburn negli anni Sessanta e proposto al pubblico solo in un secondo momento. Seguono inoltre fragranze maschili come Monsieur de Givenchy e l’Eau de Vétyver, pensate inizialmente per lo stesso designer.

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Penske Media//Getty Images

Il ritiro e gli ultimi anni di Hubert de Givenchy

La maison Givenchy prosegue nel suo successo incontrastato anche negli anni successivi, complice il ritiro dalle scene del suo mentore Cristóbal Balenciaga che, di fatto, aggiunge nuova clientela a partire dal 1968. Per più di vent’anni, il couturier rimane il protagonista assoluto della moda parigina e mondiale, continuando a dirigere la propria azienda in prima persona. Nel 1988, tuttavia, lo stilista annuncia la fine della sua carriera e la vendita del brand al gruppo LVMH di Bernard Arnault.

Hubert de Givenchy firma le collezioni fino al 1995, anno in cui decide di ritirarsi a vita privata. Dopo di lui, le redini della maison vengono affidate ai migliori designer in circolazione, da John Galliano ad Alexander McQueen, passando per Riccardo Tisci e Clare Waight Keller. Il couturier scompare invece il 10 maggio 2018 nel castello vicino a Parigi di sua proprietà. A darne la notizia al mondo, due giorni dopo, il compagno Philippe Venet con cui Givenchy ha condiviso gran parte della sua vita.