L’attesa estenuante. Le divise e i volti sporchi di sabbia, terra e fango. La neve, i lupi e le terre inospitali del West… Fino alla deflagrazione della violenza umana.
“I dannati” di Roberto Minervini è UN WESTERN che sembra “Il deserto dei tartari”: che rivelazione!
Non per nulla è in concorso a Un certain regard del Festival di Cannes... Con echi del romanzo di Buzzati (ma in movimento) e quel nemico mai a figura intera... Trama, cast, recensione di un film da non perdere
I dannati di Roberto Minervini: nei cinema in contemporanea col passaggio al Festival di Cannes.
Roberto Minervini – al suo primo film di fiction – realizza un’opera intensa e suggestiva ambientata durante la Guerra di Secessione. Una truppa di nordisti in avanscoperta della frontiera. Un destino segnato fin dal titolo… Per noi I dannati è il film da non perdere sul grande schermo questo weekend, possibilmente nella versione in lingua originale con sottotitoli. Aspettiamo di vederlo tra i vincitori del Festival di Cannes (è in concorso nella sezione Un certain regard).
Roberto Minervini al Festival di Cannes
I DANNATI: TRAMA E CAST
Inverno, 1862, Guerra di Secessione. L’esercito degli Stati Uniti invia una compagnia di volontari per perlustrare le terre selvagge e inesplorate dell’Ovest. Ci sono un padre e due figli molto religiosi, un disoccupato esperto di caccia, un soldato dalla buona mira e molti altri militari. Sono giovani, anziani, uomini che cercano di distinguere ancora tra "giusto” e "sbagliato”. L’ombra del nemico però incombe.
Della compagnia molti vengono uccisi o feriti. I superstiti cercano di proseguire la missione, spingendosi sempre più verso la frontiera…
I DANNATI DI ROBERTO MINERVINI, RECENSIONE: UN MAGNIFICO WESTERN IMPASTATO DI REALISMO, METAFISICA E UMANA ATTESA
Il nemico pare non arrivare mai. La prima parte de I dannati, magnifico western di Roberto Minervini, sembra quasi un Deserto dei tartari “in movimento”, con la compagine di nordisti diretti verso Ovest. Soldati a piedi e a cavallo, una carovana diretta verso il Far West.
Il pericolo imminente sempre percepito all’orizzonte, ma senza mai una forma nitida, chiara e ben visibile. Arriverà prima in forma di lupi che ululano intorno all’accampamento. Poi in forma di esplosioni di artiglieria dall’alto, spari di fucili lontani e ombre a cavallo ad accerchiare i nordisti.
Il documentarista (finora) marchigiano ormai di stanza negli USA ci immerge nella battaglia, nel fango, nell’inospitale West invernale gelido e innevato. Una Natura bellissima, acre e selvaggia, come i lupi che nella prima scena sono intenti a sbranare un agnello. Sentiamo i canini affondare nelle carni, il lavorìo delle mandibole che arrivano fino all’osso della preda già uccisa. È l’alba di un nuovo giorno, eppure il senso di morte pervade il film…
I dannati ha la forma di un western che, senza alcun didascalismo, si fa parabola della condizione umana, fragile, precaria, caduca. L’autore sceglie perfetti volti da cinema, volti di giovani e vecchi segnati dalla vita, scavati dalla fatica, sguardi tormentati. Parole biascicate su tabacco, cibo, alcol. Partite a carte, spostamenti e turni di guardia.
Soldati che sembrano appartenere a un’epoca precisa e allo stesso tempo a un’epoca sempre presente, forse all’oggi (certi dettagli del look - come jeans e bandane - taglio di capelli). C’è un dialogo rivelatorio tra i due tiratori della truppa. Uno suggerisce all’altro come distinguere il nemico sulle alture nel suo turno di ronda a valle. «Se cerchi una figura intera non la vedrai mai! Memorizza l’ambiente, gli alberi e i cespugli… Concentrati sui dettagli e i particolari che ti sembrano fuori posto o improvvisamente mutati…». Il “nemico”, appunto, non lo vedremo mai a “figura intera”. Resterà ombra indistinta, fuori fuoco, presente e inafferrabile. Un incubo a occhi aperti?
I protagonisti dialogano su razioni di cibo in esaurimento, su Dio, Bene e Male, vita, tabacco, alcol e come impugnare le armi e prendere la mira. «Cosa vuol dire essere uomo?» chiede un soldato adulto a un ragazzo che non ha ancora i peli della barba sul volto. Forse, come quel ragazzo imberbe, continueremo a chiedercelo fino alla fine dei giorni.
SE VI PIACE I DANNATI, ECCO quali altri film guardare
Vi consigliamo di recuperare alcune opere precedenti del documentarista Minervini. Stop the Pounding Heart (2013, in streaming su IWonderFull), Louisiana – The Other Side (2015, disponibile per l’acquisto e il noleggio su Rakuten Tv e Google Play) e Che fare quando il mondo è in fiamme? (2018, RaiPlay).
Consigliamo di recuperare due western classici di John Ford. La carovana dei mormoni (1950, RaiPlay) e Soldati a cavallo (1959, Prime Video). Da rivedere anche Il deserto dei Tartari (1976, su Chili) di Valerio Zurlini, da Dino Buzzati.